Il virus del vaiolo delle scimmie o Monkeypox, ora noto come mpoxvirus (MPXV), ha fatto parlare di sé questa estate a seguito della dichiarazione da parte dell’OMS di un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale conseguente alla rapida diffusione della malattia in Congo.
Come è nato questo nuovo allarme? E dobbiamo preoccuparci?
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L’origine del virus del vaiolo delle scimmie
Il vaiolo delle scimmie o malattia da MPXV è causato da un virus della famiglia Poxviridae, appartenente al genere Orthopoxvirus.
Esistono due ceppi di questo virus: il ceppo I (compresi i sottoceppi Ia e Ib) e il ceppo II (compresi i sottoceppi IIa e IIb).
La malattia è stata identificata per la prima volta nell’uomo nel 1970 in villaggi rurali delle zone delle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale.
Il vaiolo si diffonde attraverso il contatto stretto con una persona o un animale infetto o con materiali contaminati.
Durante la gravidanza il virus può essere trasmesso al feto o al neonato durante o dopo il parto.
Diverse sono le specie animali suscettibili al MPXV, in particolare primati e piccoli roditori, prevalentemente del territorio africano.
Non sono però ancora stati identificati tutti i serbatoi naturali del virus e vi sono ancora incertezze sul
mantenimento della sua circolazione in natura.
Il ruolo dei roditori comunque dovrebbe essere determinante.
La nascita di una nuova emergenza
A metà agosto 2024 è stato rilevato un nuovo ceppo di MPXV nella Repubblica Democratica del Congo orientale (RDC), che si è rapidamente diffuso nei Paesi vicini: Burundi, Ruanda, Uganda e Kenya, che non ne avevano precedentemente mai segnalato la presenza.
Il virus circola in Congo sin dal 2023, ma visto il potenziale di un’ulteriore diffusione in Africa e anche in altri Paesi all’esterno del continente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito che questa situazione costituisce un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC).
“L’emergere di un nuovo ceppo di mpox, la sua rapida diffusione nella RDC orientale e la segnalazione di casi in diversi Paesi confinanti sono molto preoccupanti.
Oltre alle epidemie dovute ad altri ceppi di mpox nella RDC e in altri Paesi in Africa, è chiaro che è necessaria una risposta internazionale coordinata per fermare queste epidemie e salvare vite”, ha dichiarato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il nuovo ceppo virale (Ib) sembra diffondersi principalmente attraverso il contatto interumano per via sessuale e il suo rilevamento da luglio scorso in Paesi confinanti con il Congo è considerato particolarmente preoccupante, e rappresenta uno dei motivi principali della dichiarazione di emergenza internazionale di sanità pubblica.
La situazione in Europa
Attualmente, in Europa è stato segnalato un solo caso di mpox da ceppo Ib, in Svezia, in una persona con una storia di viaggio in un Paese dell’Africa in cui circola l’MPXV.
In Italia, il Ministero della Salute ha indicato che, alla data del 16 agosto, non risultano segnalati casi di ceppo Ib.
L’emergenza vaiolo delle scimmie del 2022
Il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia è avuto il 20 maggio 2022, durante un’epidemia che ha coinvolto diversi Paesi d’Europa e del mondo e aveva portato per la prima volta alla dichiarazione di un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale da parte dell’OMS per questo virus.
All’8 agosto 2024 i casi di mpox da ceppo II confermati nel nostro Paese sono 1.056, 262 dei quali collegati a viaggi all’estero.
La maggior parte dei casi si è verificata nell’estate del 2022: quasi la metà (441) in Lombardia, quindi in Lazio (169) e in Emilia-Romagna (97).
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha indicato che il rischio per la popolazione generale dell’UE, in caso di importazioni sporadiche di MPXV ceppo I nell’Unione Europea, è attualmente valutato come basso.
La probabilità di infezione da MPXV ceppo I è invece ritenuta elevata per i cittadini europei che viaggiano nelle aree colpite dall’infezione.
L’ECDC ha creato un video per spiegare in modo sintetico la malattia da MPXV disponibile in lingua inglese su YouTube.
Fonti: OMS, ECDC, ISS, Ministero della Salute.