La tossicità da vitamina A non si riscontra comunemente nei gatti.
Si può avere però nei soggetti che vengono nutriti con frattaglie di animali che contengono alte dosi di questa vitamina. Vediamo come e perché.
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Vitamine idrosolubili e liposolubili
Le vitamine possono essere suddivise in due categorie: le vitamine idrosolubili e quelle liposolubili.
Le vitamine idrosolubili, come suggerisce il loro nome, si sciolgono nell’acqua, mentre quelle liposolubili nei grassi e nei loro solventi.
Tutte le vitamine idrosolubili del gruppo B (B1, B2, PP, B6, acido pantoteico, biotina e colina) sono eliminate rapidamente dall’organismo tramite l’urina e non creano eccessivi problemi di accumulo nell’organismo.
Al contrario, le vitamine liposolubili (vitamina A e vitamina D) tendono ad accumularsi nel fegato, nel rene e in altri organi.
Un’assunzione eccessiva di queste ultime (ipervitaminosi) provoca perciò gravi scompensi e squilibri nell’organismo animale.
Tossicità della vitamina A nei gatti
La tossicità dovuta a questa vitamina liposolubile è rara nei gatti.
Questo perché la principale fonte naturale di vitamina A per la maggior parte delle specie erbivore od onnivore è il suo precursore, il betacarotene, presente nei vegetali.
Il betacarotene o provitamina A, infatti, non crea problemi di tossicità.
Una volta introdotto nell’organismo con l’alimentazione, è trasformato in vitamina A nel fegato per azione di un enzima (enzima carotenasi).
I carnivori invece traggono tutta o la maggior parte della vitamina A attraverso il consumo di tessuti animali, in particolare dal fegato delle loro prede, dove viene immagazzinata.
Questa particolarità rende quindi il gatto, che è un carnivoro stretto, più vulnerabile a perturbazioni e squilibri nutrizionali.
Sintomi di intossicazione da vitamina A nel gatto
In genere, i gatti con tossicosi da vitamina A sviluppano rigidità e indolenzimento muscolare, alterazioni nei movimenti ed estrema fragilità delle articolazioni, compresa la colonna vertebrale.
Quest’ultimo sintomo è associato a calcificazioni che si sviluppano lungo le inserzioni muscolari delle vertebre cervicali, delle costole e delle ossa lunghe degli arti anteriori.
In questo caso la diagnosi è generalmente basata sull’esame radiografico effettuato insieme alla visita clinica dal Medico veterinario.
Tale condizione è solitamente accompagnata da anoressia, perdita di peso, protrusione del bulbo oculare oltre la rima palpebrale (esoftalmia), eczema, alopecia, screpolature squamose della pelle.
Conseguenze dell’intossicazione da vitamina A nel gatto
L’eliminazione della vitamina A dalla dieta tende a migliorare i segni tossici, compresa la peculiare sensibilità dello scheletro cervicale alla palpazione, e, se la tossicità non è cronica, il recupero è soddisfacente.
Le debolezze ossee possono persistere ma, con il tempo, si osserva un sostanziale rimodellamento e un ritorno alla normalità.
Dosi elevate di vitamina A consumate per un breve periodo di tempo da gattini lattanti hanno prodotto tossicità acuta.
In questi casi gli animali hanno avuto una riduzione della crescita ossea durante lo sviluppo, a causa degli effetti tossici della vitamina A sulle cellule del tessuto osseo e cartilagineo.
Inoltre, la tossicità di vitamina A è associata a infertilità nei maschi.
Infine, è necessario precisare che la tossicità attribuita alla vitamina A potrebbe essere aggravata da altri squilibri dietetici, come un alterato rapporto calcio-fosforo.