Introdotto nel Regno Unito nel 1876, lo scoiattolo grigio nordamericano da molto tempo rappresenta una sempre più seria minaccia per la sopravvivenza dell’autoctono scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris).
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SCOIATTOLO GRIGIO VS SCOIATTOLO ROSSO
La minaccia di estinzione per lo scoiattolo rosso è presente anche in Italia dove, a partire dal 1948, lo scoiattolo grigio ha colonizzato, a partire dal Piemonte, diversi territori in Lombardia, Liguria ma anche l’Umbria.
Le popolazioni alloctone nel nostro Paese rappresentano, a differenza del Regno Unito, un pericolo consistente per tutti quegli scoiattoli rossi continentali se non si riesce a contenerne la presenza fino alla loro eradicazione.
In Italia, il piano per la conservazione dello scoiattolo rosso (EC-SQUARE finanziato con un progetto Life) ha interessato anche il controllo dello scoiattolo di Pallas (Callosciurus erythraeus).
I risultati sono finora positivi; il piano ha avuto termine nel 2015 e, visti i risultati incoraggianti, le azioni di controllo continueranno sino a giungere all’auspicata loro eradicazione.
In particolare, per l’Umbria il piano ha preso il nome di Life project U-Savered. Una delle difficoltà che hanno dovuto superare le istituzioni (Ispra capofila come organismo tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente) incaricate di attuare i piani di eradicazione è stato quello di superare le contrapposizioni anche forti portate in ogni territorio dalle associazioni animaliste.
FONDAMENTALE LA COMUNICAZIONE SULLO STATO DELLO SCOIATTOLO ROSSO
Una migliore comunicazione sulla necessità di salvaguardare le specie autoctone rispetto a quelle alloctone ha contribuito a superare le preclusioni di principio sbloccando operativamente i progetti di eradicazione che ormai si avvalgono anche di azioni di controllo e di prevenzione, coinvolgendo, oltre alle autorità competenti, anche la cittadinanza.
A quest’ultima si chiede di contribuire con gli avvistamenti nelle loro proprietà (parchi, giardini) ma anche con il permettere l’accesso degli operatori per la sistemazione e gestione delle attrezzature per la cattura (trappolaggio) degli animali “alieni”.
Uno degli aspetti di ulteriore aggravamento delle problematiche legate alla presenza di Ias è la possibilità di introduzione di patogeni anch’essi alieni e in grado di contribuire alla decimazione delle specie autoctone.
Nel caso dello scoiattolo grigio si è dimostrato già nel Regno Unito il suo ruolo di reservoir di Parapoxvirus che risultava fatale per le popolazioni di scoiattoli rossi così esposti a un ulteriore fattore di attacco, oltre all’aggressività di una specie di mole maggiore e al depauperamento delle riserve alimentari (semi) immagazzinate per i periodi invernali.
FONTE: La Settimana Veterinaria