Dopo una pausa di alcuni mesi dovuta alla pandemia globale di COVID-19, il team internazionale di scienziati e conservazionisti riprende l’ambizioso progetto per salvare il rinoceronte bianco del Nord dall’estinzione.
Lo rende noto l’Università di Padova, coinvolta nel progetto, tramite un comunicato stampa.
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Prelevati ovociti dagli due esemplari di rinoceronte bianco rimasti
Dodici mesi dopo il primo “prelievo di ovociti” nell’agosto 2019 e otto mesi dopo il secondo, il team ha ripetuto l’operazione con le femmine di rinoceronte bianco del nord Najin e Fatu il 18 agosto 2020, presso la riserva di Ol Pejeta in Kenya.
Gli animali sono stati posti sotto anestesia generale e 10 ovociti – due di Najin e 8 di Fatu – sono stati prelevati dalle ovaie con una sonda guidata da ultrasuoni. L’anestesia e il prelievo degli ovociti sono avvenuti senza problemi e senza complicazioni.
Gli ovociti sono stati immediatamente trasportati per via aerea al Laboratorio Avantea in Italia.
Nei prossimi giorni saranno incubati, maturati e fecondati con gli spermatozoi di maschi di rinoceronte bianco del Nord già deceduti – nella speranza che portino alla creazione di embrioni vitali di rinoceronte bianco del Nord che saranno conservati in azoto liquido assieme ai tre embrioni generati durante le precedenti procedure.
Quali sono i prossimi step del progetto?
I preparativi per le prossime fasi della missione sono in corso. Verrà selezionato un gruppo di rinoceronti bianchi del Sud presso la riserva di Ol Pejeta, dal quale una femmina sarà identificata come madre surrogata per l’embrione di rinoceronte bianco del Nord.
“I progressi raggiunti sinora nel progetto di riproduzione assistita dei rinoceronti bianchi del Nord sono molto incoraggianti e attendiamo di poter trasferire gli embrioni che sono già stati sviluppati nelle femmine surrogate di rinoceronti bianchi del Sud presso la Riserva di Ol Pejeta. Questo progetto dovrebbe galvanizzare l’attenzione del mondo sulla difficile situazione delle specie in via di estinzione così da prevenire le azioni che minano le forze dell’ordine e alimentano la domanda per il corno del rinoceronte“, dice l’On. Najib Balala, Segretario di Gabinetto del Kenya per il Turismo e la fauna selvatica.
FONTE: Università di Padova