I principali rischi da evitare nel cane e nel gatto

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A cura di: Prof. Simone Bertini

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Risulta difficile spiegare in poche righe il razionale, il perché della necessità di inserire l’argomento “tossicologia” in uno strumento informatico e digitale a disposizione degli utenti.

È difficile perché la materia, sommamente complicata, si presta più ad un intervento medico che non consultivo, in quanto spesso la tossicologia riguarda situazioni di urgenza, laddove i secondi e non i minuti possono risultare preziosi per salvare la vita (o limitare i danni) dei nostri animali.

Allora perché disponiamo di questo spazio? Per tutta una serie di motivi validissimi, se avrete la pazienza di leggere queste righe.

La tossicologia, come studio delle sostanze tossiche in grado di determinare un danno agli organismi viventi, è materia piuttosto antica ed è una scienza interdisciplinare che studia gli effetti avversi dovuti all’interazione fra un organismo e una qualsiasi sostanza in grado di modificarne l’equilibrio attraverso un’alterazione dei processi biochimici e molecolari.

La tossicologia cerca quindi di osservare, comprendere e riferire i sintomi di particolari sostanze tossiche, identificando i possibili rischi per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente.

Dal punto di vista etimologico, la parola tossicologia deriva da “toxon”, parola abbinata all’uso di avvelenare le frecce; secondo altri studiosi, invece, deriva da “taxicum”, una pianta considerata mortale.

In ogni caso Paracelso (medico, alchimista e astrologo svizzero 1293-1541) è considerato il fondatore della tossicologia ed è rimasta sempre attuale la sua frase che recita: “Omnia venenum sunt; nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit ut venenum non fit” che tradotto significa: “ogni cosa è un veleno, non esiste cosa che non lo sia. Solo la dose fa sì che (una sostanza) non divenga veleno”: Cosa significa in soldoni? Che ogni sostanza, qualunque essa sia, può risultare tossica e la differenza fondamentale spesso è legata alla dose di quella determinata sostanza.

Facciamo un esempio, che amo spesso rivolgere ai miei studenti: “la cioccolata può risultare così tossica da causare la morte di un individuo e/o di un animale?” A nessuno verrebbe in mente di dire di sì, ma in realtà, se noi dovessimo ingurgitare quantità spropositate di cioccolata, ecco che i principi attivi contenuti nel cacao potrebbero risultare molto tossici, financo mortali.

Ovviamente questo non vuol dire che non possiamo mangiare la cioccolata o che non possiamo farne una sana scorpacciata (per chi non ha problemi di linea), quanto che, come in tutte le cose, bisogna stare attenti alla quantità.

Lo spagnolo Mathieu Orfila, padre della tossicologia moderna (1787-1853), propose invece l’autonomia disciplinare della tossicologia, orientandola verso gli aspetti medico-legali ed analitici.

Ecco che una rubrica di tossicologia, dove un esperto prova ad aiutare a dirimere i semplici quesiti che vengono posti dai proprietari, può risultare estremamente utile; non tanto per la terapia in sé, che deve essere sempre effettuata dal Medico Veterinario di fiducia, quanto per elargire consigli e opinioni circa i pericoli molte volte insospettati e sconosciuti.

Basti pensare agli animali che mangiano o strappano parti di piante, spesso e volentieri perché si annoiano nell’ambiente domestico o perché spesso sono le prime manifestazioni di un disagio comportamentale che può esitare in sintomatologie ancora più gravi: quanti di noi sanno che le piante contengono una miriade di principi attivi, alcuni dei quali così pericolosi da portare un uomo adulto a morte nel volgere di pochi minuti?

Oppure è conosciuto il fatto che numerose piante o fiori che abbelliscono i nostri appartamenti sono non originari dell’Italia (o dell’Europa), con conseguente difficile identificazione della specie botanica ai fini della cura?

Ma il mio pensiero corre immediatamente, e soprattutto, ai mille prodotti che gli animali e i bambini possono reperire in ambiente domestico; solventi, smacchiatori, diluenti, vernici, colle, fertilizzanti, sgorganti, disincrostanti, detergenti, smacchianti e chi più ne ha, più ne metta.

Molto spesso non ci rendiamo neppure conto che il nostro hobby, la nostra professione o semplicemente il nostro vivere nell’ambiente domestico ci porta a contatto con una moltitudine di prodotti per l’igiene, la pulizia, il giardinaggio, ecc., che sono potenzialmente pericolosi per l’uomo e per gli animali.

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Si, certo, ognuno di noi inconsciamente sa che ci può essere un pericolo e istintivamente cerca di riporre questi prodotti nei così detti “luoghi sicuri” (spesso più pericolosi di altri), ma è la consuetudine che fa abbassare l’attenzione e il livello di protezione.

Questo spiega, purtroppo, anche numerosi di quegli incidenti sul lavoro che coinvolgono le persone, sovente con esiti mortali; a volte sarebbe bastato adottare le più elementari misure di precauzione per scongiurare il pericolo.

Quanti di noi, abituati a fare sempre lo stesso gesto, la stessa cosa, la fanno senza pensare due volte alle conseguenze? Sono certo che vi starete interrogando e allora vuol dire che ho colto nel segno.

Perdonatemi una piccola divagazione: ho citato in precedenza gli animali e i bambini, due categorie che, pur diversissime, sono facilmente accomunabili per le loro caratteristiche (il “gattonare”, la curiosità di esplorare, la capacità di conoscere e apprendere mettendo le cose in bocca, ecc.).

Le raccomandazioni che adottiamo, onde impedire l’assunzione di sostanze tossiche da parte degli animali, potrebbero valere a maggior ragione anche per i bambini.

Andrebbe poi affrontato il problema dei farmaci; la qualità di vita e la sua durata si sono allungate negli anni, sia per l’uomo che per gli animali domestici, e questo grazie ad un miglioramento nelle cure disponibili e nella consapevolezza dell’uomo; ma proprio grazie alle nostre abitudini, anche in un tranquillo ambiente domestico i nostri animali possono entrare in contatto con numerosi farmaci, con le conseguenze facilmente immaginabili.

Ma penso anche a tutti quei pericoli a cui un animale è sottoposto nel corso della semplice passeggiata per motivi fisiologici: purtroppo le sostanze tossiche sono un’attrazione fatale (spesso e volentieri appetite, in quanto inserite in un’esca che attira l’animale).

Numerose sono infatti le campagne di sensibilizzazione della popolazione quando gli episodi si susseguono in determinate zone geografiche/aree ristrette e massima attenzione deve essere posta se si sospetta la presenza di esche avvelenate sul territorio.

Lo scopo della rubrica è dunque quello di fornire non già una diagnosi immediata e certa (le indagini tossicologiche sono spesso molto difficili e costose per via degli strumenti e dei materiali impiegati), quanto piuttosto quello di fornire un consiglio al proprietario in difficoltà.

Lo scopo è nobile e non è facile, in quanto l’interlocutore (proprietario) quasi sempre non è una persona con competenze mediche e sovente la descrizione della sintomatologia può essere di difficile interpretazione; per questo motivo è SEMPRE indispensabile rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia a maggior ragione quando il problema appare urgente e/o l’animale appare in pericolo di vita.

In questi delicati frangenti è opportuno non perdere tempo in chiacchiere e rivolgersi ad uno specialista, che saprà mettere in atto il suo sapere per fare tutto il possibile in scienza e coscienza, ben sapendo che spesso il compito è arduo.

Un consulto via internet appare quindi molto più indicato nel caso di un dubbio, di una curiosità o di un consiglio, insomma in tutte quelle circostanze in cui si desidera cercare di conoscere il potenziale rischio derivante dall’esposizione di un animale a determinate sostanze o prodotti.

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Un altro possibile campo di intervento della rubrica riguarda le domande circa il comportamento da adottare nei confronti dei nostri animali quando ci troviamo di fronte a situazioni che possono sfociare nel pericolo; in questi casi il conoscere se si può fare o se è meglio cambiare strategia/tattica/comportamento, può essere di grande ausilio per prevenire l’insorgenza di intossicazioni.

D’altro canto non si dice sempre che prevenire è meglio di curare?

Per i motivi di cui sopra, nella risposta non verranno dati consigli circa i farmaci da prendere e/o le dosi dei trattamenti terapeutici; non scordiamoci che gli stessi farmaci, pur se indispensabili, sono essi stessi pericolosi se non correttamente dosati e somministrati dopo un accurato controllo medico delle condizioni del paziente.

Si consiglia quindi di essere il più precisi possibile nella descrizione del caso o del sospetto di intossicazione o nel dubbio da chiarire; quello che potrebbe apparire come un dettaglio insignificante, è in grado magari di aiutare la persona che sta dall’altra parte della tastiera a formulare un consiglio prezioso.

Nel caso in cui si sospetti che l’animale possa aver ingerito un determinato prodotto, sarebbe utile fornire l’indicazione (nome commerciale) di quello che ha mangiato e in quale quantità.

Nella speranza che questo servizio on-line possa risultare di ausilio come fonte di informazioni per i proprietari e un valido supporto per i nostri amici animali, vi invitiamo sulla nostra rubrica.

A cura del Prof. Simone Bertini

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