Il web è un mezzo importantissimo per la diffusione di notizie, ma talvolta “storpia” le informazioni creando i cosiddettii “falsi miti”, riguardanti anche alcune malattie del cane, come ad esempio la leishmaniosi.
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Che cos’è la leishmaniosi del cane
La leishmaniosi è una malattia protozoaria diffusa in tutto il mondo.
Purtroppo è poco conosciuta e considerata da molti proprietari di cani, convinti che la prevenzione “standard” per parassiti come pulci e zecche sia più che sufficiente per la salute del proprio amico a 4 zampe.
Vediamo di conoscerla meglio attraverso un semplice gioco.
I vero o falso sulla leishmaniosi nel cane
La leishmaniosi è una patologia presente solo nelle zone di mare
Falso. Sebbene i vettori di questa malattia, chiamati flebotomi, siano maggiormente diffusi lungo le coste (non sopravvivono al di sotto dei 15 gradi), casi di leishmaniosi sono segnalati sempre più spesso anche nel Nord Italia (Piemonte, Triveneto, Pianura Padana, province lombarde di Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Milano, Varese e Cremona).
In pratica, laddove le temperature (clima “mediterraneo”, caldo e con un certo grado di umidità) consentono lo svolgersi del ciclo biologico del parassita è possibile riscontrare questa patologia.
La repellenza è la cosa che più conta nel proteggere il cane
Vero. È imperativo tenere lontani i flebotomi infetti dal soggetto interessato, così che non abbiano la possibilità di trasmettere la malattia.
Questi insetti sono attivi da aprile a ottobre-novembre, a seconda della temperatura presente in loco.
È importanti che i prodotti repellenti siano utilizzati nei modi indicati dal Medico veterinario e dal foglietto illustrativo.
La vaccinazione contro la leishmaniosi è sufficiente per prevenire la malattia e i prodotti repellenti non sono necessari
Falso. Un animale vaccinato che viene punto da un flebotomo infetto, diverrà positivo e, nel migliore dei casi, rimarrà un “serbatoio” (reservoir) per questa patologia.
Un cane vaccinato va, dunque, sempre sottoposto a profilassi anti-vettoriale con prodotti repellenti.
La leishmaniosi è una malattia facile da individuare per via di alcuni sintomi tipici come l’onicogrifosi (crescita irregolare ed eccessiva delle unghie che si incurvano a uncino)
Falso. La leishmaniosi è conosciuta nella specie canina, al pari del parassita polmonare Angiostrongylus vasorum, come la “grande imitatrice”.
Produce infatti sintomi spesso aspecifici e vaghi come alopecie simmetriche non pruriginose, presenza di lesioni nodulari o ulcerative a carico della cute, aumento della forfora, alterazioni oculari (30% dei pazienti), insufficienza renale cronica, perdita di sangue dal naso, tumefazioni articolari e dermatiti perioculari (cane “con gli occhiali”).
L’onicogrifosi non è un reperto molto frequente.
Un sistema immunitario che funziona correttamente è fondamentale affinché l’organismo tenga sotto controllo la parassitosi
Vero. Il sistema immunitario ha un ruolo fondamentale nella distinzione “infezione versus malattia” grazie alla prevalenza della risposta cellulo-mediata (Th1), che prevede l’attivazione di alcune cellule “spazzino”come i macrofagi, piuttosto che quella umorale (Th2), che contempla la generazione di anticorpi.
L’eccessiva produzione anticorpale (Th2) e la continua stimolazione antigenica (l’antigene è una molecola riconosciuta come estranea o potenzialmente pericolosa dal sistema immunitario di un organismo) dei protozoi causano la formazione di immunocomplessi (molecole formate dal legame degli antigeni con i rispettivi anticorpi) circolanti.
Questi, depositandosi, possono provocare lesioni in varie sedi del corpo.
La leishmaniosi è una patologia che colpisce solamente la specie canina
Falso. È infatti una zoonosi, ovvero una malattia che si può trasmettere direttamente o indirettamente dagli animali all’uomo.
Vi sono 3 forme che possono colpire l’essere umano: quella cutanea, con lesioni nodulari che tendono a ulcerarsi, è la più comune; la viscerale risulta la più grave, mentre quella muco-cutanea è la più distruttiva, provocando la mutilazione totale o parziale delle mucose del naso, della bocca e della gola.
Anche il gatto può essere infettato da questo protozoo.
I casi clinici, con lesioni muco-cutanee nodulari distribuite su naso, labbra, lingua, orecchie, occhi, ecc., non sono però frequenti e nel 50% delle volte si tratta di soggetti già affetti da malattie debilitanti come Fiv e/o FeLV.
Un cane con leishmaniosi deve essere controllato per la presenza di altri patogeni
Vero. È bene valutare sempre anche la presenza di ulteriori infezioni come ad esempio l’ehrlichiosi, malattia batterica indotta dagli ixodidi (zecche dure).
Un soggetto co-infetto ha un’aspettativa di vita tendenzialmente inferiore rispetto a un animale positivo alla sola leishmaniosi.
La leishmaniosi è una malattia in continua espansione
Vero. L’innalzamento delle temperature medie, l’aumento della povertà, il sovraffollamento e il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie favoriscono la sovracrescita di flebotomi e la possibilità che questi pungano animali e persone.
Il web è più affidabile e competente di un veterinario
Falsissimo!
Autore: Dott. Luca Caputo
Ambulatorio Caputo – Decarli di Magenta (MI)– Profilo Facebook