Korat

    Originario della Thailandia, dove è simbolo di prosperità, il gatto di razza Korat è un felino molto intelligente, docile, ma dal forte carattere.

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    Korat
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    Il Korat è il gatto della “buona fortuna” originario della Thailandia.

    Una razza felina molto antica, che ha mantenuto le stesse caratteristiche nel corso dei secoli, con “un mantello dai peli lisci e dalle radici del colore delle nuvole ma le punte del colore dell’argento. Gli occhi brillano come gocce di rugiada su una foglia di loto” dai versi di antichi poemi thailandesi raccolti nel Museo Nazionale di Bangkok.

    Origine e storia del gatto Korat

    Gatto nazionale thailandese, che prende il nome da Nakhon Ratchasima, sua provincia di origine a nord-est del paese, chiamata “Korat” dal popolo thailandese.

    Questo è un luogo di imponenti affioramenti di granito, dove il colore del mantello si uniforma all’ambiente circostante.

    Proprio questa peculiare colorazione pare li abbia protetti, tra le zone di granito del distretto di Phimai, dall’estinzione nelle continue guerre che imperversavano tra il Siam e i paesi limitrofi.

    Un gatto portafortuna

    In origine, i Korat non potevano essere commercializzati, ma solo ceduti in qualità di dono prezioso come messaggio di stima a persone di un certo rango, nobili e diplomatici.

    Vi era anche l’usanza di dare in dono una coppia di questi felini portafortuna ai neosposi, proprio come segno di buon augurio.

    Oggi è ancora conosciuto con il nome di Si-Sawat: da “Si” che significa colore e “Sawat” che è il seme blu e argento di una pianta da frutto e quindi simbolo di prosperità.

    Dalla Thailandia al resto del mondo

    Durante un lungo soggiorno in questo paese asiatico, Jean Johnson, rimase affascinata dai Korat e una volta rientrata negli Stati Uniti, ricevette da un’amica thailandese il dono di una coppia di esemplari, Nara e Darra.

    In primo momento Jean le incrociò con i suoi gatti siamesi blue point e successivamente selezionò i soggetti privi delle caratteristiche siamesi, dando origine ai primi esemplari Korat in terra americana.

    Negli Stati Uniti la Korat Cat Fanciers Association (CFA) fu costituita nel 1965 da un gruppo di proprietari e allevatori, con l’obiettivo di sviluppo e protezione del gatto Korat, che fu accettato per la prima volta per lo status di Campionato nel 1966.

    I primi Korat importati nel Regno Unito arrivarono in quarantena nel marzo 1972.

    Gli allevamenti si svilupparono soprattutto in Nord Europa (Norvegia, Svezia e Finlandia) grazie a un’allevatrice norvegese, Elfi Kleive, che aveva trascorso parte della propria vita in Thailandia.

    Oggi il Korat, razza antichissima e abbastanza rara, ha conservato la sua autenticità ed è riconosciuta dalle più importanti associazioni di categoria.

    Aspetto

    La testa a forma di cuore vista di fronte, è una delle caratteristiche che contraddistingue il gatto di razza Korat.

    La fronte è larga e piatta, mentre gli occhi del Korat sono rotondi, molto grandi in proporzione alle dimensioni della testa.

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    Di una tonalità verde brillante, sembrano illuminati dall’interno e danno all’animale uno sguardo espressivo e penetrante.

    L’intensità del colore verde degli occhi, che sono ben distanziati, come l’uniformità del colore del pelo, si stabilizza però solo in età adulta.

    Nei cuccioli e nei soggetti sotto i due anni di età è ammesso il colore verde-ambra.

    Il naso è blu scuro o lavanda, corto e visto di profilo si nota un leggero stop tra fronte e naso, che determina una leggera curva che risale sul ponte nasale, simile a quella del leone.

    Il muso è affusolato non è però appuntito, né squadrato, e mento e mascella sono forti e ben sviluppati.

    Le orecchie larghe, con punte arrotondate, portate alte e sempre all’erta, conferiscono al micio un’espressione vigile.

    Il Korat ha un corpo di taglia media semi-cobby, flessibile e muscoloso, più pesante (peso intorno ai 4-5 kg) di quanto l’aspetto leggero e agile lasci supporre.

    Le femmine sono più minute, ma nel peso, anche loro sono granitiche!

    Le zampe sono ben proporzionate al corpo e quelle posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori.

    I piedi sono ovali e hanno cuscinetti blu-grigi scuro o lavanda, con una sfumatura rosata.

    La coda è di media lunghezza, più spessa alla base, si assottiglia verso un’estremità arrotondata.

    Differenze tra Korat e Blu di Russia

    È interessante notare le diversità con il Blu di Russia dalle linee del corpo rettilinee e meno morbide rispetto al Korat, oltre al carattere più riservato e meno loquace.

    Più nel dettaglio, la forma della testa vista di fronte è triangolare nel felino russo e a cuore in quello thailandese.

    Altra caratteristica che li differenzia, è data dagli occhi smeraldo e a forma di mandorla nel Russian Blue, rispetto a quelli rotondi e molto grandi del Korat, che ha anche orecchie un po’ più arrotondate alle punte.

    Di profilo anche il naso è diverso: nel Korat ha un arresto delicato e la sua punta è inclinata, mentre nel Russian Blue il naso e la fronte sono completamente piatti.

    La razza di origine russe vanta un sottopelo e ha un corpo elastico e longilineo, il  Korat è compatto e muscoloso, ma rivelano entrambi molta grazia ed eleganza nella loro unicità.

    Mantello del gatto Korat

    Pelo del Korat è corto Silver Blue dal colore “Doklao”: “dok” che in antico thailandese significa fiore e “lao” erba brillante, termini che richiamano la morbidezza e l’aspetto luminoso del pelo grigio “rain cloud o nuvola di pioggia, con un luccichio definito “schiuma del mare”.

    Ogni singolo pelo ha infatti tre fasce con sfumature diverse: grigio chiaro alla radice, più scuro centralmente e completamente trasparente in punta.

    Questa trasparenza delle punte conferisce al pelo quella lucentezza, come un’aura che lo circonda seguendo i movimenti del corpo e che gli conferisce un aspetto mistico.

    Non ha sottopelo e il pelo primario è aderente al corpo e non ne perde molto durante la muta.

    Il colore è uniforme, senza chiazze, sfumature o marche tabby, ma nei cuccioli è possibile osservare segni di soriano fantasma che poi scompaiono.

    Carattere del Korat

    Il Korat è una scintilla nella vita quotidiana: gatto mite e docile, ma dalla volontà di ferro, tende ad essere dominante e non ama imposizioni.

    gatto-miagola

    È molto intelligente e intuitivo nel raggiungere i suoi obiettivi ed è dotato di grande loquacità, con una vasta gamma di vocalizzi.

    Sempre attento all’ambiente circostante e molto giocherellone, può amare anche il gioco del riporto.

    Non è adatto a chiunque, soffre la solitudine e predilige famiglie tranquille con cui si lega in maniera profonda adattandosi a viaggiare pur di stare in loro compagnia, mostrando interesse per ogni attività dei propri umani.

    Se non si comprendono i bisogni e il temperamento speciale di questo gatto, la convivenza non sarà facile per entrambi con il rischio di problemi comportamentali.

    Le femmine solitamente vanno in calore piuttosto presto (intorno ai 6 mesi) e i loro vocalizzi sono degni di nota.

    Anche i maschi sono piuttosto precoci e come le femmine accudiscono in maniera affettuosa la prole.

    Cure e aspettative di vita

    Come ogni gatto necessita di attenzioni adeguate che vanno da una corretta alimentazione bilanciata e di qualità a un habitat idoneo e stimolante.

    Arricchimenti ambientali quali tiragraffi e mensole sono fondamentali, essendo un eccellente saltatore e un perenne giocherellone.

    Una spazzolatura regolare e quotidiana permette di mantenere sano il pelo, eliminando sporcizia e peli morti, e riducendo il rischio di boli dati dall’eccessiva ingestione durante la toelettatura.

    È un felino longevo, con aspettative di vita di circa 15 anni.

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    Patologie ereditarie

    Per quanto concerne le patologie ereditarie, gli allevatori certificati che effettuano una riproduzione selezionata dei soggetti, monitorano da anni con appositi test genetici, la presenza dei geni di una grave malattia, la gangliosidosi (GM2), controllando strettamente la riproduzione dei soggetti portatori.

    La gangliosidosi del Korat è infatti una disfunzione metabolica che si trasmette geneticamente con modalità autosomica recessiva e causa un’alterazione neurologica progressiva e la morte prematura.

    Questo difetto metabolico comporta un accumulo eccessivo di lipidi a livello sia del sistema nervoso centrale che periferico.

    Insorge a 4 settimane di età e si manifesta con tremori della testa e incapacità a camminare e mantenere la stazione (atassia), progredendo fino alla morte entro gli 8 mesi di età.

    Tuttavia, è una patologia che può essere prevenuta in una razza come il Korat che conserva da secoli le proprie caratteristiche e non ha subito maltrattamento genetico rispetto ad altre.

    Curiosità sul Korat

    Ci sono molti miti e storie affascinanti sui Korat. Tutti esaltano la mistica di questi bellissimi gatti indipendenti.

    Nella Sala delle Belle Arti al Museo Nazionale di Bangkok si possono ammirare antichi manoscritti, i “Tamra Maew” e “Smud Khoi of cats” che racchiudono, attraverso immagini e poesie, la descrizione di gatti di diversi tipi e colori risalenti al periodo Ayutthaya della storia thailandese tra il 1350 e il 1767.

    Il gatto dai 5 cuori

    Secondo la tradizione thailandese, Il Korat è il gatto dei 5 cuori:

    • il primo è quello che si osserva nella forma della testa vista frontalmente, con l’arcata sopraccigliare a formare la linea superiore del cuore e i lati del muso che curvano delicatamente verso il mento a completarne il disegno;
    • il secondo cuore è quello formato da tutta la testa, orecchie incluse;
    • il terzo si nota guardando la testa dall’alto;
    • poi c’è il quarto cuore nella parte posteriore del gatto e osservandolo di schiena, dove la forma della testa delinea un cuore evidente con una punta che termina tra le spalle;
    • infine, c’è l’ultimo e il più importante che risiede all’interno del petto del Korat e che batte sempre per l’umano che ha la fortuna di incontrarlo.
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