Bouledogue o Bulldog Francese

    In origine cane di umili origini nei mercati parigini, poi compagno degli artisti, il Bulldog francese ha conquistato tanti grazie al suo aspetto fisico e al suo buon carattere. Conosciamolo meglio.

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    Il Bulldog Francese piace per il suo sguardo da eterno cucciolo, l’aspetto buffo e amorevole, e il carattere estroverso, sempre leale verso la sua famiglia e adatto allo stile di vita urbano.

    Secondo l’American Kennel Club le registrazioni del Bouledogue o Bulldog Francese sono aumentate di oltre il 1.000% in 10 anni: è la razza canina preferita negli Stati Uniti e ha spodestato il Labrador Retriever dopo 31 anni al vertice.

    Nel nostro Paese gli iscritti Enci dal 2011 al 2021 sono quadruplicati, ma non si considerano quelli non registrati provenienti da allevamenti non riconosciuti.

    Approfondiamo di più su questa razza brachicefala francese che ha stregato mezzo mondo nonostante sia di salute vulnerabile, qualora non abbia caratteristiche fisiche moderate e in linea con gli standard ufficiali.

    Origine, storia e attualità del Bulldog Francese

    I suoi progenitori sono stati i molossi dell’Epiro e dell’Impero Romano, e le sue origini si intrecciano con i bulldog inglesi e i mastini (dogues) francesi.

    Il Bouledogue Francese è il prodotto creato da diversi incroci a opera di appassionati allevatori, nei quartieri popolari di Parigi intorno 1880.

    A quell’epoca, da cane di umili origini nei mercati generali parigini, compagno di macellai e cocchieri, divenne il cane degli artisti e seppe poi conquistare l’alta società grazie al suo aspetto fisico e al suo buon carattere, diffondendosi rapidamente.

    Allo stesso modo in cui al giorno d’oggi ha suscitato l’interesse di personaggi famosi e attori del cinema.

    Nel 1880 nacque il primo club di razza a Parigi, mentre il primo standard fu stabilito nel 1898, quando la Société Centrale Canine riconobbe la razza di Bouledogue Français.

    Il primo esemplare venne presentato in esposizione nel 1887.

    Lo standard fu modificato più volte e rivisto nel 1986 da Reant e R. Triquet (pubblicazione FCI 1987), poi nel 1994 dal comitato del Club del Bouledogue Français con la collaborazione di R. Triquet, fino all’ultima revisione nel 2015.

    Tuttavia, la selezione di animali con musi sempre più corti, a dispetto dei tessuti molli che non si sono adatti alle caratteristiche scheletriche più accorciate, ha reso il Bouledogue Francese (e altre razze brachicefale come il Carlino e il Bulldog Inglese) più predisposto a problemi respiratori a causa delle vie aeree più piccole e delle narici eccessivamente strette.

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    La ricerca dell’ipertipo a scapito della salute

    Tratti selettivi considerati più “carini” dal punto di vista prettamente estetico, hanno stravolto radicalmente il Bulldog Francese negli ultimi 100 anni, con gravi conseguenze sulla sua qualità della vita, perché la ricerca dell’ipertipo (l’esagerazione delle caratteristiche di razza) ha portato a un impoverimento genetico.

    Per questi motivi, oltre mille professionisti del settore veterinario in tutto il mondo insieme a 71 organizzazioni, come la Federation of Veterinarians of Europe (FVE) e la World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) hanno firmato un manifesto relativo alle terribili conseguenze dell’allevamento di cani e gatti brachicefali selezionati con musi sempre più piatti o corti.

    Uno studio del Royal Veterinary College Hertfordshire, in Inghilterra, pubblicato sulla rivista Canine Medicine and Genetics, ha analizzato i dati delle pratiche veterinarie del 2016 in tutto il Regno Unito, da cui emerge come i bouledogue francesi rischino di contrarre almeno 20 patologie in più rispetto a cani di altre razze.

    Hanno inoltre 42 volte in più di probabilità di avere narici stenotiche, dermatite delle pieghe cutanee, sindrome brachicefalica ostruttiva delle vie aeree, secrezione auricolare e difficoltà nel parto (distocia).

    Divieti europei

    I Paesi Bassi hanno vietato detenzione e allevamento e imposto importanti restrizioni anche sulla rappresentazione di cani brachicefali negli spot pubblicitari e nei social media.

    Oggi in Francia, la politica di selezione ufficiale del Bouledogue Francese è quella di garantire un’ottima tracciabilità dei riproduttori e incrociare solo esemplari in perfetta salute e non ipertipici.

    Caratteristiche fisiche

    Il Bulldog Francese ha una solida ossatura ed è tarchiato e muscoloso, con orecchie dritte e la coda corta, il muso con il naso schiacciato e rivolto all’insù: un tipico molossoide di piccola taglia.

    È un cane a struttura quasi quadrata, in quanto la lunghezza del tronco (dalla punta della spalla alla punta della natica) supera di poco l’altezza al garrese.

    Proporzioni importanti per lo standard sono infatti:

    • la lunghezza del tronco (dalla punta della spalla alla punta della natica) deve superare di poco l’altezza al garrese;
    • la lunghezza del muso deve essere circa 1/6 della lunghezza totale della testa.

    Nessun carattere deve inoltre apparire esagerato rispetto agli altri tanto da nuocere all’armonia generale e al movimento del cane.

    Taglia e peso

    L’altezza al garrese dovrebbe essere nei maschi da 27 a 35 cm, mentre nelle femmine da 24 a 32 cm, con tolleranza di +/- 1 cm.

    I maschi pesano circa 9 – 14 kg e le femmine 8 – 13 kg.

    È consentito un peso in eccesso di 500 g, se il soggetto rientra bene nel tipo.

    Morfologia del Bulldog Francese

    Testa e muso

    È una razza brachicefala, con il cranio che ha un diametro trasversale più sviluppato rispetto a quello longitudinale e il muso schiacciato.

    La testa è larga e quadrata, con pieghe e rughe pressoché simmetriche.

    Le arcate sopraccigliari sono prominenti e separate da un solco tra gli occhi che però non si estende fino alla fronte bombata.

    Lo stop è profondamente accentuato e il naso è leggermente ruotato verso l’alto.

    Il tartufo è largo, di colore nero, camuso, corto e rivolto all’insù, con narici ben aperte e simmetriche, e deve consentire una normale respirazione.

    Il muso è largo, ma non deve essere esageratamente corto, e ha rughe concentriche simmetriche e il profilo del labbro superiore discendente e arrotondato.

    Le guance sono ben sviluppate e la lingua non deve mai essere visibile a riposo.

    La mascella inferiore si proietta in avanti rispetto alla superiore, descrivendo una curva verso l’alto, e non deve mostrare deviazioni laterali o torsioni; gli incisivi inferiori sorpassano quelli superiori.

    Gli occhi scuri sono grandi e vivaci, posizionati in basso lontani dal tartufo e dalle orecchie, e non lasciano intravedere alcuna traccia di bianco (sclera) quando il cane guarda di fronte a sé.

    Le orecchie sono larghe alla base e arrotondate in punta, “a pipistrello”; portate erette gli conferiscono un’espressione attenta e hanno una pelle soffice al tatto.

    Corpo

    Il collo del Bulldog Francese è corto e senza giogaia, mentre il dorso è largo e muscoloso.

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    La groppa è ben inclinata e il torace è a botte, con costole molto cerchiate.

    Il petto è ampio e a forma di quadrato visto di fronte, mentre ventre e fianchi sono rilevati.

    La coda è corta, dritta, larga alla base e inserita bassa (idealmente deve coprire l’ano), e si assottiglia in punta.

    Una coda arrotolata, annodata o poco più lunga è ammessa nello standard ufficiale.

    Gli arti anteriori sono verticali e paralleli visti lateralmente e frontalmente.

    La spalla è obliqua e i gomiti sono aderenti al corpo.

    Ha piedi rotondi, compatti, di piccole dimensioni, “piedi di gatto”, lievemente ruotati verso l’esterno, con dita ben serrate e unghie nere spesse e corte.

    Gli arti posteriori sono forti e muscolosi, più lunghi degli anteriori: le gambe hanno appiombi regolari e il garretto non deve essere né troppo angolato, né diritto.

    Anche i piedi posteriori sono rotondi e compatti, e non ruotati indentro, né all’esterno.

    Mantello

    Il pelo è raso, fitto, lucido, morbido al tatto e senza sottopelo. La pelle è ben tesa, morbida ed elastica.

    Il colore è fulvo, tigrato o meno, con o senza macchie bianche.

    Si distinguono mantelli senza macchie bianche:

    • fulvo, con o senza maschera nera, sebbene la sua presenza sia da preferire;
    • bringé, cioè fulvo con striature scure trasversali che creano l’effetto di una “tigratura” che non copra il colore di fondo. Una maschera nera può essere presente.

    I mantelli con macchie bianche sono invece:

    • caille, cioè bringé con macchie bianche di medie dimensioni estese su tutto il corpo;
    • bianco/fulvo, vale a dire fulvo con macchie bianche di medie dimensioni distribuite su tutto il corpo.

    In tutti i tipi di mantello il naso è sempre di colore nero.

    I soggetti totalmente bianchi, a condizione che naso e rima palpebrale siano neri, sono ammessi, ma non ricercati per i rischi legati alla sordità.

    Colori non ammessi: blu, azzurro, grigio e arlecchino.

    Andatura

    Il Bulldog Francese ha un movimento fluido, con gli arti che si muovono in maniera parallela al piano mediano del corpo, se visti di fronte e di profilo.

    Carattere del Bulldog Francese

    È un cane allegro e intelligente, molto giocherellone e affettuoso con i familiari e i bambini, pronto a difenderli.

    A tratti può risultare possessivo, ma è sempre molto socievole.

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    Cura e prevenzione delle patologie

    La scelta di un cucciolo di Bulldog Francese

    Il Bouledogue Francese è una razza diventata vittima del suo stesso successo.

    L’enorme richiesta da un lato e la possibilità di facili e consistenti guadagni dall’altro ha portato alla crescita e diffusione di allevamenti privi di ogni certificazione e vendita di soggetti dai caratteri morfologici esasperati da eterno cucciolo.

    Occhi rotondi molto grandi e ravvicinati, naso piccolino e musetto innaturale molto schiacciato, sono caratteri che stimolano senza dubbio tenerezza, ma che possono comportare una pessima qualità di vita.

    A questo quadro di maltrattamento genetico si è aggiunto il maltrattamento fisico legato al commercio illegale dalle famigerate puppy farm.

    L’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea ad avere una specifica legge contro il traffico di cuccioli, la Legge 201/10, fortemente voluta dalla LAV.

    Per smantellare le reti criminali che gestiscono questi traffici, è necessario informarsi e diffidare delle vendite online a prezzi ribassati dove si nasconde il commercio illegale dalle puppy farm in cui le fattrici sono ridotte allo stremo con il solo scopo di generare il maggior numero possibile di cuccioli alla moda.

    I loro cuccioli non sono vaccinati o hanno certificazioni false e spesso non sopravvivano ai lunghi viaggi dall’Est Europa o si ammalano subito dopo l’adozione a causa del maltrattamento fisico, oltre che genetico.

    Tutto ciò ha un giro d’affari enorme e un impatto economico non indifferente su chi acquista in maniera inconsapevole, ma anche gravi ripercussioni emotive sulla cerchia affettiva della famiglia che adotta un animale destinato a soffrire o spesso a morire.

    Un allevatore serio e rispettabile non mette in riproduzione soggetti portatori di patologie ereditarie, ma li seleziona investendo tempo e denaro nella prevenzione e prendendo a cuore la salute di tutti gli esemplari, fattrici, riproduttori e cuccioli: dall’alimentazione alle profilassi vaccinali e antiparassitarie, dai test genetici alla manutenzione della struttura in cui vivono e giocano i cani.

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    La passione, il desiderio di conservare le qualità di una determinata razza canina, è motivo di orgoglio per un allevatore e solo quando rispetta determinati standard ottiene le certificazioni ufficiali.

    Inoltre, accompagna il proprietario nel processo di adozione, mostra il suo allevamento, tratta i suoi amati esemplari come esseri senzienti, fornisce tutte le documentazioni in regola oltre al contratto di vendita:

    • i pedigree del cucciolo e dei genitori;
    • un certificato di identificazione tramite chip elettronico;
    • il certificato di vaccinazione;
    • il certificato del veterinario di fiducia che attesta la buona salute del cucciolo;
    • eventuali test genetici a prevenzione delle patologie ereditarie.

    Tutto questo spiega il costo elevato di un cucciolo di razza.

    La sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori

    Le razze brachicefale possono essere soggette alla sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori (BAOS).

    I rumori respiratori (dal russamento al respiro sibilante) non sono indice di normalità, ma al contrario di difficoltà respiratorie che vanno indagate.

    Nei video sui social spesso sono filmati questi teneri cagnolini che si addormentano con giocattoli in bocca o da seduti, ma è un meccanismo compensatorio per la fame d’aria.

    Le anomalie anatomiche li portano a collassare dopo un esercizio fisico o a causa di temperature elevate, da cui vanno sempre protetti.

    Vi sono diverse anomalie anatomiche riscontrabili nei cani che ne sono affetti: dal restringimento delle narici, a una trachea ridotta di diametro fino al palato molle lungo, rispetto al cranio largo.

    Le principali conseguenze sono:

    • dispnea (il cane ansima, fa fatica a respirare);
    • intolleranza all’esercizio fisico;
    • crisi di apnea e tosse sporadica, che si ripercuotono sull’efficienza della capacità respiratoria e della termoregolazione del cane;
    • nei casi più gravi cianosi e collasso circolatorio per crisi da mancanza di ossigeno, oltre a complicanze nel lungo periodo su vari organi;
    • sintomi gastro-enterici, come il vomito sporadico, il rigurgito e il gagging (simile al vomito, ma non produttivo e senza contrazioni addominali).

    Spesso si rende quindi inevitabile l’intervento chirurgico di veterinari specializzati per garantire il benessere e la sopravvivenza degli esemplari con tali problematiche.

    Alimentazione e cura di occhi e pieghe cutanee

    Nei soggetti sani, è essenziale controllare il peso con l’aiuto di diete ipocaloriche.

    Durante i mesi estivi bisogna ridurre stress, attività fisica e utilizzare l’aria condizionata.

    È inoltre consigliabile portarlo fuori per la passeggiata solo nelle ore più fresche!

    Pulizia quotidiana, controllo degli occhi e disinfezione delle pieghe dopo il pasto servono a evitare l’insorgenza della dermatite delle pieghe facciali dove si crea maggior umidità a causa della minor traspirazione.

    Eventuali patologie ereditarie

    Le patologie ereditarie a cui può essere soggetto oltre alla BAOS, sono:

    Con controlli regolari dal Medico veterinario di fiducia, le accortezze e cure quotidiane, la vita media di un Bouledogue Francese adottato da un allevatore di qualità, è di 10-12 anni.

    Codice FCI 101
    Gruppo 9 – Cani da compagnia
    Sezione 11A – Molossoidi di piccola taglia
    Varietà
    A – Senza macchie bianche estese
    B – Con macchie bianche estese
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