La LAV chiede di rimuovere i metodi cruenti e letali dal Piano di gestione della nutria

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    Manca solo l’ultima firma da parte del Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, perché il Piano di gestione nazionale della nutria (Myocastor coypus), diventi pienamente operativo.

    Il 7 ottobre la Conferenza Stato Regioni ha già espresso infatti il suo parere positivo, dando l’autorizzazione a cacciatori e altri soggetti appositamente formati a uccidere quanti più animali possibile.

    In sede di rilascio del parere, le Regioni sono giunte a imporre anche la rimozione dell’obbligo di utilizzo di munizioni senza piombo.

    Questo secondo la LAV in spregio alla tutela anche di quegli habitat che lo stesso Piano nazionale dovrebbe teoricamente proteggere avviando un nuovo massacro di nutrie.

    Il vaccino contraccettivo invece dello sterminio della nutria, propone la LAV

    Fin dal 2018, al Ministero dell’Ambiente, allora guidato dal Ministro Costa, la LAV ha inviato numerose osservazioni per rimuovere dalla prima bozza del Piano il ricorso ai metodi cruenti e letali.

    Ma nell’ultima versione disponibile, nonostante il cambio del nome di Ministro e ministero, nulla di tutto ciò è stato recepito.” afferma la LAV.

    Se il Piano sarà licenziato dal Ministro Cingolani si aprirà quindi una nuova stagione di sangue e massacri.

    I problemi che le nutrie sono accusate di procurare agli habitat e alle arginature, sono esclusiva responsabilità di tutti coloro che per decenni si sono arricchiti sugli animali sfruttando la loro pelliccia” afferma la LAV.

    L’associazione chiede perciò al Ministro Cingolani di “bloccare l’approvazione di un Piano che altrimenti produrrà l’ennesimo, crudele e intollerabile massacro, a base di fucilazioni e camere a gas.

    La transizione ecologica deve avviare una nuova stagione anche favorendo la convivenza con gli animali.

    Per questo chiediamo al Ministro anche il finanziamento della ricerca per lo sviluppo del vaccino contraccettivo per la nutria.

    Questo in linea con quanto previsto dal Regolamento europeo per la gestione delle specie definite invasive e nel pieno rispetto della vita delle nutrie.” conclude la LAV.

    Continua su www.lav.it

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