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Nemmeno il tempo gelido, l’aria siberiana o le temperature sotto zero hanno fermato le varie manifestazioni, organizzate in diverse piazze di città d’Italia, nel ricordo degli oltre 40 cani uccisi a Sciacca in Sicilia (avvelenati con un potente insetticida) e dei tantissimi altri animali che ogni giorno muoiono, vittime della grave realtà del randagismo. Le polemiche dei manifestanti sono soprattutto rivolte al primo cittadino della città di Sciacca, il quale, essendo responsabile della sanità pubblica (e randagi), sarebbe dovuto intervenire prima che fosse compiuta la strage.
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