Diversi studi condotti in Italia e in altri Paesi europei hanno evidenziato la presenza di diversi parassiti sia sul corpo che nei nidi, o addirittura nel guano, dei piccioni.
Questi acari e insetti possono essere a loro volta veicoli di altri patogeni e causare malattie anche serie e debilitanti, anche per altri uccelli, sia selvatici che domestici, oppure per l’uomo.
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Pidocchi
Parassiti comuni nei piccioni sono i mallofagi o pidocchi pollini, grandi al massimo 5 mm.
Questi insetti si nutrono di piume e detriti cutanei e causano prurito e talvolta perdita di piume nei soggetti colpiti.
Non possono colpire l’uomo in quanto sono specie-specifici.
Talvolta possono trasmettere, se ingeriti, vermi intestinali (cestodi) ai piccioni o altri uccelli come le galline.
Pulci
Da adulte le pulci o sifonatteri possono infestare e succhiare sangue dai loro ospiti elettivi (uccelli e mammiferi), ma anche pungere l’uomo.
Nei piccioni sono di più rara presenza e non veicolano altri patogeni all’uomo durante il raro, ma possibile pasto, di sangue a eccezione di un fastidioso prurito.
Mosche
Si tratta di insetti ipoboscidi che allo stadio adulto vivono sul corpo dell’ospite compiendo pasti di sangue e nascondendosi tra le piume.
La specie più nota e riconoscibile è la Pseudolinchia canariensis.
Si tratta di una sorta di mosca piatta, dotata di rostro pungitore che può occasionalmente causare dolorose punture all’uomo, senza però alcuna conseguenza.
Nel piccione (e in altre specie selvatiche) può veicolare due patologie che possono essere debilitanti soprattutto per i pulli: il Plasmodium, agente della malaria aviare e l’Haemoproteus, un parassita del sangue.
Argasidi o zecche molli
Argas reflexus conosciuta anche come zecca molle è un parassita occasionale dei piccioni che però, in mancanza del suo ospite, può pungere anche l’uomo con serie conseguenze.
Si tratta un particolare tipo di aracnidi caratterizzati da assenza di scudo duro chitinoso.
Ha il corpo ovale che può raggiungere i 10 mm e appare piatto quando la zecca è digiuna.
Questa zecca è particolarmente resistente e può sopravvivere digiunando anche 7 anni.
La si può trovare nei sottotetti, campanili, solai, dove i piccioni possono insinuarsi e costruire nidi per allevare la prole.
Si nascondono spesso anche nelle travature, negli anfratti, sotto le screpolature dell’intonaco, da cui escono di notte per compiere il pasto di sangue compiendo anche tragitti piuttosto lunghi, attratte dall’anidride carbonica emessa durante la respirazione raggiungono le camere da letto di piani alti (dai sottotetti o gronde dove i piccioni nidificano).
Le persone punte da queste zecche possono sensibilizzarsi alla saliva e tossine inoculate e sviluppare in seguito a successive punture violenti crisi o shock anafilattici.
Le zecche molli con pasti ripetuti sui volatili possono causarne debilitazione, dimagrimento e anemia e possono veicolare patogeni come Borrelia anserina e Arbovirus.
Acari ematofagi
I piccioni, come altri volatili domestici, possono essere infestati da acari ematofagi ovvero succhiatori di sangue, come il Dermanissus gallinae (acaro rosso) che vive nei nidi, negli anfratti e nei detriti.
Questi acari escono di notte dai nascondigli e in massa compiono il loro pasto di sangue.
Possono creare gravi disagi agli animali debilitandoli, causando anemia e causando la morte dei pulli e dei giovani.
Nell’uomo non causano malattie, eccezionalmente in soggetti sensibili si possono verificare eczemi.
Altri acari non pericolosi per l’uomo
I piccioni possono altresì ospitare altre specie di acari che causano disagi o malattie non zoonosiche (non colpiscono l’uomo) ai piccioni, come ad esempio Neonyssus melloi che, entrando nelle cavità nasali, può causare nell’animale un’importante rinite.
Oppure Neoknemidocoptes laevis che, insediandosi sulla cute, ne provoca lesioni riferibili a rogna e Laminosioptes cysticola, che invece causa piccole cisti sottocutanee.
Prevenzione, disifestazione, pulizia
È dunque importante nelle colombaie amatoriali o in ambiente antropico cercare sempre di prevenire gravi infestazioni degli animali (domestici) o ambientali (in caso di animali sinantropi) utilizzando prodotti antiparassitari idonei e consigliati da veterinari od esperti.
Bisogna inoltre limitare il più possibile le colonizzazioni di piccioni, provvedendo alla manutenzione degli immobili, senza demonizzare gli animali ed evitando pericolosi o inutili “fai da te”.