Abbiamo già parlato, in precedenza, della pododermatite del coniglio, una patologia multifattoriale che colpisce le zampe di molte specie animali.
Anche la cavia può presentare questo tipo di problema, il quale può minare seriamente la salute di questo pet.
Basterebbe un po’ di attenzione per prevenire il fenomeno e accorgersi tempestivamente delle lesioni quando ancora in fase iniziale, evitando così che l’animale possa dover subire le conseguenze di una gestione inadeguata.
Indice dei contenuti
Di cosa si tratta?
La pododermatite, come già accennato, è una patologia che colpisce la superficie plantare degli arti e può verificarsi a carico sia di quelli anteriori che di quelli posteriori.
A differenza del coniglio, la cavia non possiede pelo in questa sede, bensì dei cuscinetti il cui scopo è proteggere l’arto dal contatto con il suolo.
Il problema inizia generalmente sotto forma di infiammazione ma evolve facilmente in infezione per l’ingresso dei batteri che popolano l’ambiente.
Quali sono le cause della pododermatite della cavia?
Esattamente come accade per il coniglio, anche la pododermatite della cavia può essere considerata plurifattoriale in quanto le cause da ricercare sono, di solito, più di una.
Tutto ciò che può determinare abrasione ed infiammazione deve essere considerato ma tra le cause (o fattori predisponenti!) principali possiamo sicuramente elencare le seguenti:
- Lettiera inadeguata: il piede della cavia dovrebbe sempre poter calpestare un suolo morbido, assorbente e soffice. Pertanto, i materiali come la paglia, il fieno, il truciolo di legno, il pellet di carta pressata o la fibra di cocco risultano molto confortevoli, al contrario di altri, quali ad esempio la lettiera per gatti o il tutolo di mais, che possono risultare abrasivi e taglienti, infliggendo così dei microtraumi alla cute che possono trasformarsi in vere e proprie ulcere ed infettarsi.
- Fondo inadeguato: il fondo delle gabbie viene generalmente realizzato in plastica. Nonostante questo materiale sia adatto per la realizzazione del pavimento della struttura, il piede dell’animale non dovrebbe mai rimanervi a contatto in maniera prolungata ed è per questo che sarà necessario ricoprirlo con materiale soffice ed assorbente. Un fondo in rete metallica deve assolutamente essere considerato inadatto e dannoso.
- Scarsa igiene della lettiera: la lettiera, oltre ad essere assorbente e confortevole, deve essere pulita e sostituita di frequente. Il contatto con il materiale umido e sporco per la presenza di feci ed urine favorisce la macerazione della cute e l’ingresso di microorganismi potenzialmente dannosi.
- Sovrappeso ed obesità: un corpo troppo pesante causa un maggiore carico sugli arti causando compressione dei vasi sanguigni ed una minore circolazione. Come conseguenza la cute sarà meno nutrita ed elastica e potrà andare incontro, con maggiore facilità, a fenomeni di ischemia e necrosi.
- Scarso movimento: il movimento aiuta la circolazione sanguigna periferica e riduce le probabilità che l’animale vada incontro al sovrappeso. La mancanza di movimento è considerato uno dei fattori predisponenti la pododermatite.
- Carenze alimentari: un’alimentazione inadeguata potrebbe privare l’organismo della cavia di elementi nutritivi importanti per la cute (ad es. acidi grassi e vitamina C): non a caso un regime dietetico corretto è alla base della salute e del benessere di tutti gli animali.
- Patologie sottostanti: altre patologie, non necessariamente a carico della cute, possono determinare o favorire l’insorgenza anche di problemi a livello della pelle ed in particolare dei cuscinetti plantari, come ad esempio il diabete, le malattie cardiovascolari e l’amiloidosi.
Come si manifesta la pododermatite nella cavia?
È molto importante osservare con regolarità i piedi della cavia, sebbene la maggior parte di questi animali non gradisca essere sollevato da terra e non si lasci ispezionare gli arti molto volentieri.
Saper riconoscere un piede sano da uno malato è importante per poter ricorrere immediatamente ad un parere del medico veterinario curante e ad eventuali trattamenti in fase precoce.
In presenza di pododermatite in stadio iniziale la cute si presenta arrossata ed i cuscinetti gonfi e spesso caldi e dolenti.
A volte le lesioni sono minime, ma non per questo devono essere sottovalutate.
Quando il fastidio ed il dolore raggiungono una certa soglia, l’animale tende a muoversi di meno.
Possono comparire ulcere e sanguinamento, croste e, in seguito, segni di infezione e formazione di pus
Come si risolve il problema della pododermatite?
Per prima cosa bisogna rivolgersi al medico veterinario curante il quale provvederà ad effettuare una diagnosi e valutare l’entità del danno.
A seconda della gravità del problema si potranno utilizzare terapie locali (disinfezione della parte, pomate cicatrizzanti ed antibiotiche) oppure potrebbe dover essere necessario somministrare antibiotici sistemici ed antidolorifici o addirittura rimuovere chirurgicamente i tessuti necrotici.
In alcuni casi si utilizzano dei bendaggi, ma non sempre sono ben tollerati dall’animale.
La laser terapia può essere utile per una più rapida guarigione in quanto favorisce la rivascolarizzazione e la cicatrizzazione.
Questa patologia non deve essere sottovalutata ed ai primi segni di sofferenza della parte interessata bisognerà intervenire rapidamente.
Oltre alle terapie è altrettanto fondamentale individuare le cause che hanno determinato l’insorgenza delle lesioni e correggerli tempestivamente; saltando questo passaggio così importante è molto probabile che il problema, sebbene risolto grazie alle cure, si ripresenti nel giro di poco tempo.