Nel precedente articolo abbiamo analizzato brevemente le principali caratteristiche delle urine del coniglio, in modo da capire quale sia la normalità. Come già accennato, la particolare composizione delle urine predispone questo animale ad alcune patologie.
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Principali patologie dell’apparato urinario del coniglio
Cerchiamo di capire insieme quali siano le principali, tralasciando volutamente l’insufficienza renale vista la complessità dell’argomento, e soprattutto come riconoscerle, in modo da intervenire rapidamente consultando il proprio medico veterinario curante.
Ipercalciuria
Abbiamo già discusso, in precedenza, di come sia normale la presenza di elevate quantità di Sali di calcio all’interno delle urine, tanto da modificarne colore e densità rispetto a quanto saremmo soliti aspettarci nelle altre specie animali, uomo compreso.
Nonostante ciò, anche nel coniglio l’esagerazione è dannosa.
In condizioni normali, questi Sali presenti in sospensione nell’urina vengono regolarmente espulsi in modo tale che all’interno della vescica ne rimanga una quantità tollerabile.
In alcuni casi, la capacità dell’organismo di eliminare di questa “sabbia” subisce delle alterazioni di varia natura, pertanto i Sali di calcio tendono a precipitare sul fondo della vescica formando un amalgama pastosa e semisolida.
Diverse sono le cause che possono portare a questo problema, tra le più importanti ricordiamo tutte le patologie in grado di rendere difficoltosa la minzione (ad es. dolore, dermatite perineale, malattie neurologiche, osteoartrosi, fratture, cistite, ecc.), l’obesità e la scarsa assunzione di acqua.
Il ruolo dell’alimentazione è ancora controverso, ma in linea generale, a scopo precauzionale, si consiglia di limitare l’assunzione di fieni e verdure ad elevato contenuto di calcio.
La cistite
Anche il coniglio può soffrire di cistite, il più delle volte come conseguenza della presenza di cristalli o di calcoli all’interno della vescica.
L’azione abrasiva esercitata da questi materiali sulle pareti dell’organo può causare infiammazione e microlesioni con conseguente sanguinamento, dolore ed infezioni batteriche.
Calcolosi
Anche nota come “urolitiasi”, la calcolosi è una delle patologie che nel coniglio risulta essere abbastanza frequente.
La formazione di calcoli, ovvero l’aggregazione di cristalli presenti nelle urine fino ad ottenere masse di dimensioni ragguardevoli (da pochi millimetri fino anche ad oltre un centimetro), è legata a diversi fattori, tra cui l’elevata quantità di Sali di calcio nell’urina e, probabilmente, la presenza di batteri.
Infatti non è raro che i conigli affetti da ipercalciuria sviluppino successivamente degli uroliti.
Questi ammassi, i calcoli per l’appunto, possono localizzarsi a diversi livelli, dal bacinetto renale agli ureteri, dalla vescica all’uretra.
La localizzazione vescicale sembra essere la più frequente e, da questa sede, i calcoli possono successivamente impegnare l’uretra seguendo il flusso di urina verso l’esterno.
L’uretra è un condotto di calibro piuttosto limitato, pertanto i calcoli possono rendersi responsabili di fenomeni ostruttivi estremamente dolorosi. La presenza di uroliti nelle vie urinarie può causare lesioni con sanguinamento ed infezioni batteriche secondarie.
Quando sospettare problemi alle vie urinarie?
Senza entrare troppo nel particolare della singola patologia descritta, possiamo dire che un soggetto affetto da problemi alle vie urinarie può presentare diversi segni clinici, che il proprietario non dovrebbe in alcun modo trascurare e provvedere quanto prima a rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in modo da prevenire l’insorgenza di patologie.
I segnali che devono far sospettare una patologia a carico di questo apparato sono la difficoltà nella minzione, l’urinazione frequente e in piccole quantità, l’incontinenza (perdita di urine in giro per casa e fuori dalla lettiera), eventuale presenza di sangue nelle urine e di dermatite perineale.
A seguito di ostruzione dell’uretra, l’animale potrebbe addirittura smettere completamente di urinare; la vescica si presenterebbe in questo caso, dilatata e dura ed il dolore addominale sarebbe decisamente evidente.
In linea generale, il dolore, quando presente, è solitamente mal tollerato e può causare altri segni clinici collaterali quali riluttanza al movimento, anoressia, possibile stasi gastrointestinale, addome gonfio e depressione.