Originario delle isole di Bali e Giava, il Padda o fringuello di Giava (Padda o Lonchura oryzivora) è un piccolo Estrilide abbastanza robusto e adattabile. L’alimentazione e l’allevamento dei Padda non richiede particolari esigenze, ma come sempre vanno rispettati i bisogni etologici e alimentari cercando di ricreare un ambiente il più vicino possibile alle condizioni naturali.
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Alimentazione dei Padda
I Padda sono ghiottissimi di riso, in cattività va quindi fornito molto spesso, come complemento all’alimentazione di base.
Va dato crudo: è possibile utilizzare quello alimentare umano, meglio se integrale e a grana piccola oppure quello per cani, ovvero il riso spezzato, che è scartato dal commercio per alimentazione umana solo perché i chicchi non sono perfetti o spezzati.
Oltre al riso vanno offerti un buon misto per esotici, unito a un misto per cocorite, avena decorticata, misto base per canarini. Per aiutarli durante la cova o i mesi invernali molto gradito il pastoncino all’uovo o al biscotto, le spighe di panico, verdure fresche e frutta.
Gabbia? Deve essere spaziosa
Come sempre più spazio si dà a disposizione e meglio vivono, sia in coppia che in piccola comunità. Occorre fare attenzione però ad alcuni comportamenti che impongono delle scelte gestionali e un po’ di creatività da parte dell’allevatore.
Meglio mangiatoie antispreco
I Padda sono un po’ spreconi per quel che riguarda il cibo: rovistano nelle mangiatoie, buttano il cibo sul fondo e poi se gli garba lo rimangiano dal fondo della gabbia.
Per evitare troppi sprechi o infezioni/infestazioni da contatto con le feci è meglio optare per mangiatoie “antispreco”, ovvero quelle con piccoli fori da cui accedere ai semi o suddivise nella parte superiore da piccole listellature.
Un carattere peperino
Il carattere dei Padda può rivelarsi un po’ rude e intollerante: sono facili piccole scaramucce anche tra consimili quindi lo spazio di fuga per il soggetto più debole è fondamentale. Sempre meglio quindi optare per un piccola voliera piuttosto che una gabbia seppur a sviluppo orizzontale e spaziosa.
Una volta formata le coppie gli spazi e i nidi vengono difesi con tenacia, è opportuno quindi fornire un numero adeguato di mangiatoie, posatoi e nidi (il doppio rispetto alle coppie) per consentire una scelta del territorio e accesso alle risorse un po’ più semplice anche per i soggetti inesperti.
Una volta costituite le coppie è possibile ridurre i nidi (togliendo quelli in eccesso) o le mangiatoie meno frequentate.
È possibile anche inserire soggetti “single” perché preferiranno unirsi con altri soggetti non accoppiati piuttosto che insidiare la compagna altrui.
I Padda adorano fare il bagno!
I Padda adorano fare il bagno che deve essere messo a disposizione anche in inverno, ovviamente mantenendo una temperatura confortevole ed evitando sbalzi di temperatura.
Se si vuole tentare la riproduzione sul finire dell’estate va collocato un nido a cassetta (tipo quello per ondulati) e fornite fibre vegetali come juta, fieno, fibre di cocco ( ma mai cotone idrofilo!) e lasciare che la coppia imbottisca a piacimento il nido.
La femmina depone 5-8 uova che cova per 18 giorni, lo svezzamento dei giovani avviene dopo 50 giorni.
I giovani Padda presentano una colorazione grigia uniforme, senza le caratteristiche guance bianche. Dopo 3 mesi mutano il piumaggio giovanile e acquisiscono la colorazione degli adulti, che invece mutano in primavera avanzata.