Perché è bene evitare lunghi digiuni nel gatto: la lipidosi epatica

Obesità e digiuno prolungato sono fattori di rischio per l'insorgere della lipidosi epatica nel gatto, malattia che se non trattata prontamente può avere effetti nefasti.

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A cura di: Dott. Luca Caputo

digiuno gatto con lipidosi
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La lipidosi epatica, patologia grave che colpisce principalmente il gatto (FHL, feline hepatic lipidosis), è caratterizzata da un accumulo eccessivo di grassi (trigliceridi) nel fegato con conseguente alterata funzionalità dell’organo stesso.

Sovrappeso, obesità, ipernutrizione (con eccesso soprattutto di carboidrati) e digiuno superiore alle 24-48 ore sono fattori di rischio che predispongono i felini a questa malattia.

Cause ed eziologia della lipidosi epatica nel gatto

La lipidosi può essere:

  • primaria (di origine sconosciuta, ovvero “idiopatica” oppure causata da eventi stressanti, dieta meno appetibile, indisponibilità dell’alimento, ecc.);
  • secondaria ad altre patologie (pancreatite, diabete mellito, enteropatia cronica, insufficienza renale, ecc.) in grado di provocare anoressia e un’improvvisa perdita di peso.

L’accumulo di lipidi si verifica nel momento in cui la sintesi o il deposito epatico (ovvero “del fegato”) diventano nettamente superiori rispetto alla capacità di utilizzo (F. Fracassi e E. Zanato, 2021) dei grassi stessi.

Nei casi più gravi, i lipidi rappresentano oltre il 30% del peso totale del fegato, in netto contrasto con i gatti normali dove il loro contenuto supera raramente l’1-5% (R. Nivy, 2023).

Un animale normopeso che segue un’alimentazione sana ed equilibrata ha, dunque, meno possibilità di incorrere nella FHL.

lipidosi gatto da veterinario

Sintomi diagnosi e terapia della lipidosi del fegato nel gatto

I sintomi più comuni che presenta il gatto affetto da lipidosi epatica sono: perdita di massa e funzionalità muscolare (sarcopenia) soprattutto a carico degli arti posteriori, letargia, anoressia, debolezza, disidratazione, alterazioni a carico del tratto gastrointestinale (vomito, diarrea, stipsi, ecc.), ittero ben apprezzabile a livello di sclera, mucose del cavo orale e padiglione auricolare (pinna).

Un gatto affetto da FHL deve essere portato immediatamente da un Medico veterinario che provvederà ad eseguire le analisi del caso (esami del sangue, radiografia, ecografia, ecc.).

Il Veterinario integrerà la dieta dell’animale con L-carnitina, vitamina B12 (cobalamina), vitamine E e K1, ed eseguirà una pronta reidratazione (fluidoterapia con soluzioni cristalloidi isotoniche come la fisiologica arricchita, eventualmente, con elettroliti) e protezione epatica (silimarina, acido ursodesossicolico).

È bene ricordare che questa malattia se non curata in maniera adeguata può esitare nella morte del paziente!

Autore: Dott. Luca Caputo

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