L’otite nel cane e nel gatto è una patologia molto complessa e spesso molto difficile da gestire.
Proprio perché non è facile da risolvere è uno dei motivi più frequenti per cui un proprietario di animale domestico decide di rivolgersi a un altro veterinario.
Prima di iniziare a parlare di cosa provoca e di quali strumenti diagnostici e terapeutici abbiamo a disposizione per aiutare i nostri cani e gatti con otite, vediamo nei particolari come è fatto un orecchio.
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Com’è fatto un orecchio
L’orecchio è composto da padiglione esterno, condotto uditivo, timpano, cavità timpanica e orecchio interno.
Padiglione auricolare
Il padiglione auricolare è la porzione che mostra nei nostri animali, specialmente nei cani, la maggiore variabilità di forma e aspetto.
Esistono infatti padiglioni penduli o eretti, corti, lunghi o lunghissimi, pelosi o glabri.
La funzione del padiglione auricolare, insieme al condotto uditivo esterno, è quello di convogliare i suoni verso la membrana timpanica.
Condotto uditivo esterno
Il condotto uditivo esterno ha lunghezza variabile nelle varie razze.
È però sempre composto da una porzione verticale che curva poi in una porzione orizzontale, che arriva fino al timpano.
In un condotto sano troviamo una quantità adeguata di cerume, che si presenta di un colore che può virare dal grigio pallido al giallo chiaro e che non emana cattivo odore.
Il cerume è fatto di cellule del condotto che esfoliano e di secrezioni delle ghiandole presenti nell’orecchio.
In situazioni fisiologiche batteri (ad esempio gli stafilococchi) e lieviti (come le malassezie) vivono nel condotto uditivo di cani e gatti.
Qui si comportano come commensali, condividendo spazi e nutrienti senza arrecare alcun danno.
In una condizione patologica questi microbi si possono comportare da opportunisti replicando in maniera eccessiva e creando fastidiose otiti.
Affinché questo equilibrio non venga rotto è fondamentale che la temperatura, l’umidità e il pH del condotto rimangano stabili, in assenza di fenomeni infiammatori.
Timpano, cavità timpanica e orecchio interno
Il timpano è la porta che separa l’orecchio esterno da quello medio.
È costituito da una membrana che ha il compito di amplificare e trasferire le onde sonore dal condotto esterno agli ossicini dell’udito (il martello, l’incudine e la staffa).
Queste strutture sono presenti nella cavità timpanica e convoglieranno a loro volta le vibrazioni all’orecchio interno, sede dell’organo dell’udito e dell’equilibrio.
Cosa provoca le otiti in cane e gatto
Torniamo ora a occuparci di otiti, per capire da cosa possono essere scatenate e come si possono curare.
L’otite esterna
L’otite esterna è caratterizzata dal coinvolgimento della porzione pre-timpanica (condotto uditivo e padiglione auricolare).
In corso di otite il normale equilibrio viene alterato e si assiste a un aumento della temperatura, dell’umidità, del pH, della composizione del cerume e della flora microbica.
L’infiammazione genera poi gonfiore (edema) e si può assistere alla comparsa di pus.
L’otite media
L’otite media invece è causata solitamente dall’estensione di un’otite esterna per rottura del timpano o più raramente come forma primaria.
Ne è un esempio l’otite media secretoria primaria del Cavalier King Charles Spaniel.
Quali sono i fattori che predispongono i nostri animali a sviluppare otite?
Tra i fattori predisponenti più comuni ritroviamo proprio la conformazione del padiglione auricolare.
I cani con orecchie pendule o con quantità eccessiva di peli nel condotto uditivo o i gatti con le orecchie ripiegate sono infatti a maggior rischio di sviluppare otite.
Un’altra causa favorente è l’eccessiva pulizia delle orecchie che può causare un aumento dell’umidità interna.
Quali sono le cause primarie dell’otite nel cane e nel gatto?
Anche se un collegamento diretto vi potrà apparire curioso, le allergie alimentari e ambientali sono la causa più comune di otite nel cane.
Altre cause, più rare ma che possiamo identificare in particolari situazioni, sono gli acari delle orecchie che affliggono spesso gattini o i forasacchi.
Questi sono piccole spighe tipiche del primo periodo estivo, che possono infilarsi nei condotti uditivi, ma anche nel naso o negli spazi tra le dita.
Ma quindi i batteri e i lieviti non sono cause primarie di otite?
No! Batteri e lieviti, come dicevamo prima, si comportano da opportunisti andando a complicare e aggravare l’otite infiammatoria.
Li consideriamo quindi dei fattori secondari.
In ultimo ricordiamo che sono riconosciuti anche dei fattori perpetuanti, motivi per cui un’otite può facilmente recidivare o non guarire completamente.
Questi sono per lo più alterazioni, spesso irreversibili, dei condotti (ad esempio calcificazioni), del timpano o dell’orecchio medio.
I sintomi di otite nel cane e nel gatto
Dopo aver visto i tanti fattori che sottostanno all’insorgenza dell’otite e al suo rischio di ricomparsa nel tempo, parliamo ora di come possiamo accorgerci che il nostro animale ha un problema alle orecchie.
Osservare attentamente il nostro cane o gatto può fornirci immediatamente delle preziose informazioni.
In corso di otite infatti è comune vedere lo scuotimento del capo, il grattamento della regione auricolare, lo sfregamento a terra della testa o un’inclinazione anomala della testa (la “testa ruotata”).
Un altro dato che può tornarci utile è l’ispezione del padiglione e delle pieghe a livello di meato esterno.
Questa è la porzione iniziale del condotto che si può ispezionare a occhio nudo, direttamente se il vostro animale ha orecchie erette o sollevando il padiglione se sono pendule.
In una condizione di normalità l’orecchio appare pulito e asciutto.
Se si notano invece raccolte di cerume giallo intenso, materiale scuro e terroso o pus dovete fissare al più presto una visita dal Medico veterinario.
Oltre alla vista, un altro senso che può aiutarci a capire se va tutto bene è l’olfatto.
Andate ad annusare le orecchie del vostro animale, se sentite odori cattivi, rancidi e pungenti significa che qualcosa non va!
Il veterinario durante la visita valuterà lo stato generale del vostro cane o gatto e ispezionerà il condotto con uno strumento chiamato otoscopio.
Potrà così guardare più in profondità e raccogliere del materiale mediante un cotton fioc che darà ulteriori informazioni per impostare la terapia più idonea.
Nel prossimo articolo parleremo di diagnosi, terapia e prevenzione dell’otite.