L’importanza del territorio per il gatto

Per il gatto il territorio ha un ruolo fondamentale per il benessere psicofisico, tanto che una sua modificazione improvvisa può determinargli uno stato di malessere che può necessitare l’intervento del medico veterinario.

0

A cura di: Dott.ssa Irene Cassi

Gatto_e_territorio
Annuncio

Il gatto è un animale territoriale e organizza il territorio in cui vive in aree ben definite, dette campi territoriali, collegati tra loro da sentieri invisibili.

Come è diviso il territorio del gatto

Generalmente, il territorio è suddiviso in almeno tre campi, in ciascuno dei quali l’animale esplica un particolare comportamento:

  • nel campo di attività il pet caccia, gioca ed elimina;
  • nei campi di isolamento, che di solito sono due o tre e sono dislocati in alto, il gatto si rifugia, per isolarsi da tutto ciò che lo circonda;
  • nel campo di aggressione espleta la sua aggressività nei confronti di chi vi si introduce; si tratta di uno spazio variabile che può mutare in seguito alle condizioni fisiche del soggetto. Tale zona, infatti, si estende quando l’animale è ferito o spaventato e si riduce quando è calmo.

I cambiamenti del territorio e gli effetti sul gatto

Per salvaguardare il proprio equilibrio psichico il gatto ha bisogno di vivere in un ambiente ben delimitato e stabile, ma il territorio così come il gruppo familiare in cui vive il pet sono soggetti a continui cambiamenti.

Casa_territorio_gatto

La presenza di un oggetto nuovo, così come l’arrivo di un altro animale o persona determina in ogni caso un turbamento nell’animale, perché si altera il territorio, la sua gestione e quindi le relazioni in esso presenti.

Tali cambiamenti determinano uno squilibrio tra gli elementi rassicuranti e quelli che producono ansia, specialmente se il territorio è ridotto.

Questo squilibrio potrebbe determinare uno stato ansioso nel pet.

Quindi ogni qualvolta sia previsto un importante cambiamento, come ad esempio un trasloco o l’arrivo in casa di un altro animale, è consigliabile il ricorso alla consulenza di un Veterinario esperto in comportamento animale.

I feromoni possono essere di aiuto se associati a un buon arricchimento ambientale.

Una casa su misura di gatto

La casa per il gatto ha un ruolo decisamente importante per il suo equilibrio psichico.

È necessario organizzare bene l’ambiente in cui vive il gatto, utilizzando un buon arricchimento ambientale.

arricchimento_ambiente_gatto

Per far ciò sarà necessario ricreare una tridimensionalità spaziale con aperture visive verso l’esterno, scegliere con cura la zona di alimentazione e di eliminazione, collocare più tiragraffi in zone strategiche della casa come ad esempio vicino alla poltrona o al divano o in zone di passaggio, creare una zona gioco e più zone d’isolamento, con cucce e coperte dove l’animale possa eventualmente nascondersi.

Un gatto che vive in una casa non adatta alle sue esigenze psicofisiche, con il tempo assumerà comportamenti “strani”, ma che non sono altro i sintomi di una vera e propria patologia comportamentale.

Cambiare casa: il trauma del trasloco per un gatto

Per il gatto cambiare casa è un vero e proprio trauma: con il trasloco l’animale perde tutti i riferimenti territoriali e si trova improvvisamente a vivere in un ambiente privo di odori familiari.

Ciò rappresenta una fonte di stress non indifferente.

Generalmente, una volta arrivato nella nuova casa, il gatto tende a fare marcature urinarie e graffiature sui mobili per definire le coordinate del nuovo habitat.

Si tratta di una reazione del tutto normale, che tende ad esaurirsi nell’arco di pochi giorni.

Tuttavia, se verrà sgridato o punito, non riuscendo a trovare un equilibrio, l’animale potrà sviluppare una forma ansiosa da modificazione del territorio, nota anche come ansia da deterritorializzazione.

Gatto_e_trasloco

Si tratta di una patologia comportamentale che insorge frequentemente nel gatto e per cui è richiesta spesso una visita comportamentale.

Lavori in casa

Oltre al trasloco, altre cause di insorgenza dell’ansia da modificazione sono rappresentate da cambiamenti dell’arredamento, lavori di tinteggiatura, chiusura di alcune stanze della casa, ecc.

Quando l’organizzazione del territorio è modificata, le marcature del territorio lasciate dal gatto diminuiscono, fino ad essere completamente assenti in caso di cambio di abitazione.

Il gatto quindi si sentirà “perso” e non sarà più in grado di gestire i campi territoriali, per questo inizierà a marcare il territorio.

Anche in questo caso eventuali punizioni, così come la detersione delle marcature, l’asportazione delle graffiature non giocheranno a favore, ma anzi andranno a peggiorare lo stato ansioso dell’animale.

Per questo è consigliabile non asportare durante le pulizie le marcature facciali che sono fatte, in genere, a circa 30 cm dal pavimento, come anche non detergere almeno due marcature urinarie, anche se questa richiesta non è presa spesso in considerazione, per ovvi motivi.

Per facilitare la ricostruzione dei campi territoriali occorrerà migliorare l’arricchimento ambientale e organizzare gli ambienti in modo che siano cat-friendly.

Che fatica coabitare con un altro gatto!

L’ansia da coabitazione insorge quando nel gruppo familiare sono presenti più gatti.

Si può manifestare con comportamenti aggressivi nei confronti di un conspecifico che era stato allontanato da casa per un periodo o di un gatto appena arrivato a casa, oppure al raggiungimento della pubertà e della maturazione sociale che avviene intorno all’anno e mezzo di età.

Lotta_tra_gatti

In questi casi si distinguono tre fasi, che avvengono nel tempo più o meno velocemente: la fase del distanziamento, la fase delle scaramucce e la fase dell’obnubilazione.

La fase del distanziamento è del tutto normale e si verifica per consentire ai due gatti di trovare un equilibrio.

Generalmente uno dei due gatti, più di frequente il residente, si ritira in una parte dell’abitazione che ritiene sicura, sorvegliando l’ospite.

La fase delle scaramucce si verifica quando non è raggiunto l’equilibrio.

Questo determinerà frequenti aggressioni tra i due gatti che non riescono a trovare un’armonia.

A questa fase può sopraggiungere la fase di obnubilazione in cui il gatto attivo controlla il luogo d’isolamento del gatto passivo e appena può lo aggredisce.

L’aggressione sarà caratterizzata da una fase di avvertimento piuttosto breve, seguita da una fase attiva, rappresentata da morsi e graffi, più intensa.

Si possono, inoltre verificare anche aggressioni ridirette nei confronti dei proprietari.

Queste aggressioni improvvise e senza un apparente motivo possono portare ad avere una certa diffidenza e paura nei confronti del gatto, per questo l’intervento di un esperto in comportamento animale sarà indispensabile per riportare l’armonia nel gruppo familiare.

Annuncio