La Corizza nel gatto: vie di trasmissione e sintomi da controllare

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corizza nel gatto
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La corizza nel gatto è una malattia determinata dall’Herpesvirus felino (FHV), dal Feline herpesvirus tipo 1 della rinotracheite infettiva felina, dal Calicivirus felino (FCV), da Chlamydophila felis, Mycoplasma felis e Bordetella bronchiseptica.

FCV è un virus a RNA che si trasmette per ingestione o inalazione essendo presente nella saliva e nelle goccioline di aerosol e nelle secrezioni infette.

La rinotracheite infettiva felina causata da Feline herpesvirus tipo 1 (FHV-1) è altamente diffusa: è stato dimostrato che il 97% dei gatti presenta anticorpi nei confronti di questo virus.

Tale elevata diffusione trova giustificazione nel fatto che circa l’80% dei gatti infettati, a prescindere dalla comparsa di una sintomatologia clinica più o meno grave, rimane portatore del virus e che nel 45% circa dei casi si può avere, a seguito di stress o della somministrazione di corticosteroidi, una riattivazione con successiva eliminazione del virus, in associazione o meno a manifestazioni cliniche.

VIE DI TRASMISSIONE DELLA CORIZZA NEL GATTO

Il virus si trasmette per contatto oro-nasale diretto con soggetti o materiale infetto.
Un’altra causa che favorisce la diffusione dell’infezione è il fatto che l’immunità materna, che dura nel cucciolo da due a dieci settimane a seconda della quantità di anticorpi assunti con il colostro, non è sempre in grado, specie nel caso di titoli bassi, di proteggere il cucciolo dalle infezioni subcliniche che perdureranno poi per tutta la vita.

SINTOMATOLOGIA

Il quadro sintomatologico della rinotracheite infettiva è alquanto polimorfo, potendo manifestarsi con sintomi generali (anoressia e depressione del sensorio), nonché con segni più specifici riconducibili all’interessamento dell’apparato respiratorio (rinite, laringite e tracheite), al coinvolgimento dell’occhio che può determinare congiuntivite, cheratite e ulcere corneali mentre più rare risultano le lesioni a carattere ulcerativo a carico della cute, in particolare della testa e del tronco, e della mucosa orale.

L’infezione durante la gravidanza può determinare aborto o una grave infezione generalizzata nei neonati con encefalite ed epatite necrotizzante.

VACCINAZIONI

Le vaccinazioni contro l’herpesvirosi e la calicivirosi sono quindi essenziali. L’efficacia è clinica, ma non epidemiologica: il vaccino evita la comparsa dei sintomi, ma non impedisce che il gatto diventi portatore ed è importante scegliere il ceppo vaccinale di calicivirus adatto.

Per questi virus estremamente frequenti nella collettività, si esegue una quarantena di due settimane all’ingresso in gattile.

Le misure di decontaminazione e di disinfezione dei locali devono essere rigorose per il calicivirus, molto resistente nell’ambiente esterno.

In allevamento, le madri vengono vaccinate quando non sono in gravidanza, e vengono isolate al momento del parto per evitare le contaminazioni tra le cucciolate.

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