Nel gatto domestico la coda non è una parte anatomica utile solamente per mantenere l’equilibrio, anche nel caso di una caduta accidentale (evenienza peraltro piuttosto comune, date le abitudini di questo animale), ma serve anche per esprimere il suo stato emotivo.
In base a come la tiene e a come la muove si possono capire le sue intenzioni.
L’osservazione della coda, unitamente a quella di altri segnali visivi, è dunque utile per comunicare in modo corretto con il gatto.
Indice dei contenuti
Il “gattometro”
Già nel diciannovesimo secolo, l’ecclesiastico anglicano Henry Parry Liddon, amante dei gatti, si rese conto che la coda rappresentava un mezzo utilizzato dall’animale per esprimere le proprie emozioni, tanto che la definì con il termine “catometer“, cioè “gattometro”.
Oggi, quanto lui aveva dedotto è stato confermato da più studiosi che la considerano un vero e proprio barometro delle emozioni.
Determinate razze feline (come il Bobtail giapponese) hanno solo un mozzicone di coda, altre non l’hanno proprio (come il gatto dell’isola di Man noto anche come Manx).
Questa loro caratteristica li priva di un mezzo di comunicazione che è basilare per capire i loro stati emotivi.
Un utile segnale
Gli studiosi non sono riusciti a stabilire con esattezza quando il gatto abbia cominciato ad alzare la coda con le persone.
È probabile che l’evoluzione del segnale dell’alzare la coda sia avvenuta proprio in Egitto, circa 3.500 anni fa, epoca a cui risalgono le pitture murali ritrovate nelle tombe e nei templi che dimostrano lo stretto rapporto che c’era tra gatto e persona.
Il gatto domestico (Felis catus) è l’unico felino assieme a il leone (Panthera leo) ad alzare la coda tra i felidi.
Il gatto selvatico africano (Felis lybica lybica), la specie progenitrice del gatto domestico, alzerebbe invece la coda solamente da cucciolo, in presenza della madre.
L’origine del comportamento
Secondo gli studiosi, l’alzare la coda come segno di saluto potrebbe aver avuto origine dal comportamento utilizzato dalle femmine quando sono disponibili ad accoppiarsi.
Questo rituale, che prevede che la femmina si accovacci sulle zampe anteriori inarcando la schiena, con la coda leggermente sollevata e piegata di lato, nel corso degli anni potrebbe essersi modificato e aver dato luogo al comportamento di saluto a coda alzata.
Anche lo studioso George Shaller in una ricerca sui leoni del Serengeti aveva notato quanto fosse simile il comportamento di saluto a quello utilizzato dalle femmine per mostrare la loro disponibilità ad accoppiarsi.
Tale comportamento potrebbe, quindi, rappresentare la ritualizzazione del comportamento sessuale.
Altri studiosi, tuttavia, indicano che questo comportamento sessuale è messo in atto solamente dalle femmine, mentre quello di saluto sarebbe presente in ambedue i sessi.
Il gatto domestico avrebbe continuato a utilizzare questo segnale perché facilita le relazioni.
Il gatto domestico, poi, rispetto a quello selvatico, ha una vita sociale e l’aver mantenuto questo segnale sarebbe non tanto determinato dalla domesticazione, ma dalla necessità di vivere in gruppo.
Buone o cattive intenzioni
Un gatto che si avvicina a un suo simile o a una persona con la coda alta ha generalmente buone intenzioni e il suo messaggio è pacifico.
Non sempre, però, una coda tenuta alta indica buone intenzioni: ad esempio, se è arruffata, significa che il gatto è pronto ad attaccare.
Una coda portata alta, con l’estremità curva su sé stessa, formando un punto interrogativo, è invece indice di curiosità.
Movimenti della coda del gatto
La coda portata in alto che si muove tremolando indica che il felino di casa è sereno e vuole salutare.
Se la coda si agita compiendo ampi semicerchi, il gatto è emozionato, e talora non è sempre un segno positivo, potrebbe anche indicare che è nervoso per qualcosa nell’ambiente che lo sta turbando (ad esempio, l’arrivo inaspettato di una persona o di un animale).
La coda che si muove velocemente indica agitazione, paura, fastidio e rabbia; se invece ondeggia dolcemente, il gatto è euforico ed eccitato.
Una coda orizzontale in linea con il dorso, che si muove lentamente da destra a sinistra è un segnale di interesse verso un oggetto o una persona.
Coda bassa e a sfinge
La coda bassa può avere più significati, dipende molto da come è posizionata:
- bassa a “U” significa che il gatto è appostato pronto all’attacco;
- bassa e tra le zampe esprime una forte paura (l’animale in questa situazione potrebbe aggredire);
- bassa e arruffata indica che il gatto è pronto ad aggredire la persona o l’animale che ha di fronte.
Un gatto seduto, con la coda in avanti verso le zampe anteriori, nella posizione della sfinge, significa relax.
Oltre alla coda c’è di più
Pensare di interpretare il linguaggio del gatto focalizzandosi solamente sulla coda è però limitativo e possibile fonte di cattive interpretazioni delle intenzioni dell’animale.
La non conoscenza dei segnali di comunicazione, infatti, porta spesso il parent a non comprendere lo stato emotivo del pet che potrebbe esprimere il suo disagio psicofisico con disturbi del comportamento alimentare, eliminazione inappropriata o aggressività.