Taglia piccola, all’apparenza due anni di età, pelo corto di tre colori e una “mascherina” sul musetto a dividerlo in due metà perfette: Trilli, la gatta dagli occhi azzurri, è rimasta ricoverata in un ambulatorio veterinario per diverse settimane. Durante il periodo trascorso in degenza, la gatta ha avuto modo di conoscere tanti nuovi amici a quattro zampe ed esseri umani. Vuoi conoscere la sua storia?
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La gatta Trilli viene ricoverata dopo un brutto incidente
Trilli viene ricoverata in degenza in un ambulatorio veterinario per alcune settimane poiché aveva subìto un brutto incidente.
I medici veterinari, con i quali ha un buon rapporto sin da subito, l’hanno sistemata al terzo piano di una spaziosa gabbia; da qui lei osserva sia la normale routine dello studio e del personale che ci lavora, sia il succedersi dei vari pazienti che soggiornano in degenza.
Con gli animali ricoverati cerca la conversazione e la riflessione, che spesso sfocia in un rapporto di amicizia, stima e solidarietà.
Viene a conoscenza di realtà a lei sconosciute che non giudica ma rispetta.
Per esempio, svelerà che cane e gatto si comprendono abbastanza bene pur non parlando la stessa lingua.
Il suo vero nome è Nuvola Splendente
Annuncerà che il suo vero nome è Nuvola Splendente perché, mentre veniva alla luce, una nuvola, l’unica nel cielo terso di quella notte, era illuminata dalla luna piena.
Ad un certo punto del suo racconto, giunge in degenza la Setter Inglese Diana, che ha dovuto subire un cesareo urgente perché non riusciva a partorire.
La micia osserva per la prima volta il risveglio di un animale dopo l’anestesia e lei pensa già, conoscendo il suo carattere, al suo risveglio per l’imminente intervento che dovrà subire.
L’incontro di Trilli con Luna, una gatta selvatica e con Cloe, un cane guida per non vedenti
Interessante è anche l’arrivo di Luna piena, una gatta selvatica che vive presso un’associazione felina. Ed ecco allora un’altra importante chiacchierata con una profonda riflessione sulla vita dei gatti randagi.
Le giornate di Trilli continuano a susseguirsi con altri incontri come per esempio Cloe un cane guida per non vedenti che ha una vistosa fasciatura perché un cane l’ha morsicata mentre era con il suo proprietario Alfredo.
Ed ecco allora il dialogo sul particolare (e importante) lavoro che fa il cane.
La micia le porge un sacco di domande sul come si diventa cane guida, sull’affidamento del non vedente che, ovviamente, dovrà avere caratteristiche idonee al cane addestrato.
Cloe le racconterà dei corsi che ha fatto in una scuola specializzata e di tutto il percorso di formazione proseguito per parecchi mesi, lasciandola positivamente sorpresa.
Trilli e l’incontro con Pier Camillo delle Grandi Montagne
Poi è la volta di Pier Camillo delle Grandi Montagne, gatto da esposizione di razza British Shorthair. A Trilli non piace quel gatto per lei non è un gatto; non ha l’odore, la voce, il portamento, di un micio.
È troppo curato, troppo di tutto. È un felino strano, ambiguo, non riesce a definirlo. Prova a imbastire una conversazione anche se, a pelle, non gli è per nulla simpatico.
Lui le racconta che con la sua bellezza difende lo standard della razza, che altrimenti col tempo sparirebbe e di tutto ciò di bello che il mondo delle esposizioni porta.
Altri incontri allieteranno le giornate della nostra Trilli ma li scoprirete solo leggendo il libro “Trilli, riflessioni di una gatta in degenza“, edito da Ultra Edizioni e scritto da Diego Manca, medico veterinario e Direttore sanitario (e socio fondatore) dell’Ambulatorio “Lago d’Orta” dove svolge la sua professione ad Omegna (VB).
Ha pubblicato una decina libri, gli ultimi dei quali sono: “Coccole di gatto” Consigli veterinari e aforismi sul mondo dei mici”, “Storie da leccarsi i baffi” I gatti raccontati dal veterinario (Castelvecchi Editore) e, “Manuale (semiserio) sull’educazione del cane” Imprimatur Editore (Rizzoli promozione e distribuzione).