Molti proprietari si lamentano che il proprio gatto sia aggressivo: difatti l’aggressività è il problema comportamentale più frequente in questa specie, dopo i disturbi eliminatori.
Questo problema porta con sé numerose ripercussioni e conseguenze sia di ordine fisico, sia psichico: rottura del legame con l’animale, ferite, infezioni e zoonosi.
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Gatto aggressivo, quali sono le cause?
L’aggressività ha un’origine multifattoriale, che vede l’interazione tra aspetti genetici, ormonali, neuronali e ambientali.
È importante sottolineare che gatti adottati precocemente o svezzati dall’uomo sono più inclini a manifestare aggressività, molto probabilmente a causa di un alterato processo di svezzamento o di un distacco precoce dalla madre e dagli altri gattini.
L’alterazione delle fasi di sviluppo influisce sicuramente sul corretto sviluppo comportamentale dell’animale, che può manifestare una mancanza di autocontrollo, di inibizione del morso, e può non essere in grado di affrontare e superare un conflitto interno o una situazione di stress.
L’ansia risulta essere un fattore importante nello sviluppo e nell’espressione di diverse forme di aggressività.
Importanza degli stimoli ambientali e sociali
Stimoli ambientali e sociali possono giocare un ruolo importante nello sviluppo dell’aggressività.
Infatti, gatti che non convivono con conspecifici o lasciati per molto tempo da soli in casa spesso vivono in un contesto che non soddisfa pienamente le loro esigenze etologiche (gioco, predazione, interazione sociale, ecc.).
Ad esempio, un gatto privato della possibilità di dare la caccia, giocando, spesso ridirigerà le proprie attenzioni verso qualunque oggetto si muova rapidamente, comprese mani e caviglie dei proprietari.
Aggressività territoriale e indotta dalla paura
Nel gatto esiste anche una forma di aggressività territoriale, che si manifesta in particolare con le persone estranee che entrano in casa o con gli individui, gatti o altri animali che oltrepassano la distanza individuale.
L’aggressività non è sempre offensiva. In alcuni casi può essere difensiva e scaturire dalla paura.
Le risposte dell’animale che si trova in uno stato di paura sono: immobilizzarsi, fuggire e aggredire (se al gatto non ha la possibilità di scappare).
Quando i primi segni di minaccia non sono percepiti come tali dal proprietario, l’aggressione diventa sempre più violenta.
Gatto aggressivo: in conclusione
Un’aggressione è considerata normale se è idonea al contesto, rispetta la struttura della sequenza comportamentale dell’aggressione e se lo stato emotivo e reattivo dell’animale torna alla normalità al termine della sequenza.
Per contro, un’aggressione è considerata patologica, se avviene in un contesto inappropriato o impossibile da identificare, quando non è seguita da un ritorno alla normalità dell’animale o quando è associata a un’alterazione della sequenza (assenza della fase di minaccia, mancanza della fase di acquietamento).
Riuscire a individuare le cause precise che sottintendono il comportamento aggressivo è molto importante ai fini della diagnosi e dell’impostazione di una corretta terapia.
Il proprietario di un gatto con un problema di aggressività deve rivolgersi all’aiuto di un medico veterinario, soprattutto nel momento in cui le manifestazioni aggressive sono rivolte nei confronti di persone o di altri gatti anche facenti parte dello stesso nucleo familiare.