Il merlo, l’uccello dal canto flautato e intervallato da veri e propri trilli

I merli sono monogami e una volta formata la coppia, questa si mantiene per la vita. I maschi corteggiano le femmine con precisi rituali, per esempio eseguendo una serie di inchini ed emettendo un canto, tipico della stagione riproduttiva

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

il merlo
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Il merlo è un uccello ad abitudini diurne, molto territoriale: i maschi difendono con energia il loro spazi, soprattutto nelle aree urbane, così pure le femmine possono combattere per aggiudicarsi e mantenere un buon posto in cui nidificare.

Soprattutto nelle aree nordiche i merli migrano in autunno o in inverno verso zone più temperate, percorrendo dagli 800 ai 2000 km, volando soprattutto di notte.

Nemici naturali sono gatti, rapaci e corvidi. Ma sono comunque disturbati nella raccolta del cibo sia da potenziali predatori che dalle persone che passeggiando possono avvicinarsi troppo.

Famoso per il canto melodioso

I merli usano per comunicare molti tipi di vocalizzazioni a seconda che si trovino di fronte a un predatore (suono stridulo e ripetuto a ritmo rapido) oppure solo disturbato e infastidito (suono più basso e ripetuto a intervalli).

Il canto, tipico della stagione riproduttiva, è melodioso flautato, intervallato da trilli. Le “strofe” possono variare da maschio a maschio, così pure il tono è adeguato all’ambiente in cui si trova (più è rumoroso e disturbato e più il merlo aumenta il tono).

Il corteggiamento tra merli avviene con inchini e canto

I merli iniziano a riprodursi la primavera successiva alla loro nascita; sono monogami, difatti, una volta formata la coppia, si mantiene per la vita.

I maschi corteggiano le femmine con precisi rituali, per attirare la femmina eseguono una serie di inchini, tenendo il becco aperto e emettendo un canto sommesso. Se la femmina accetta solleva contemporaneamente testa e coda a scatti.

Le femmine scelgono preferibilmente maschi con livrea in ordine, attivi, con becco molto colorato (indice di assunzione di molti carotenoidi col cibo), quindi buoni procacciatori di prede o bacche (per allevare la prole).

Il merlo e l’accudimento della prole

La riproduzione è influenzata dal clima, in genere comunque la deposizione delle uova e la cova avviene nei mesi di marzo-giugno.

Il nodo, costruito dalla femmina, vien posto, ben mimetizzato a 1-3 mt di altezza.

Vengono in genere deposte 3 – 5 uova di colore grigio-azzurro maculate in modo irregolare che vengono covate per circa 13 giorni dalla femmina.

I piccoli accuditi da entrambi i genitori quando raggiungono il peso di circa 70 gr (ovvero dopo 2 settimane) escono dal nido ma restano nei paraggi per farsi nutrire ancora dai genitori.

Questo è il periodo più critico per la loro sopravvivenza, non sono ancora in grado di volare e di procurarsi il cibo, quindi possono essere facilmente catturati da predatori scaltri come i gatti.

I merli riescono a portare a termine almeno tre covate per stagione, un numero elevato di pulli è un buon sistema per assicurare continuità alla specie che infatti è considerata stabile secondo le stime della IUCN.

Uno sforzo per aiutare questi simpatici uccelli va comunque sempre messo in atto, soprattutto nelle aree rurali dove i cambiamenti dell’habitat sono più marcati, riducendo passaggi inopportuni nei parchi dove si censiscono le principali covate per arrecare meno disturbo, fornire ripari sicuri (cespugli e siepi), rimandando le potature alla fine della stagione riproduttiva.

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