Il diamante coda lunga, un simpatico piccolo passeriforme esotico

Con penne della coda, allungate e sottili, di colore nero, il diamante coda lunga è un piccolo passeriforme esotico molto socievole. Conosciamo meglio le sue caratteristiche e la sua riproduzione.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

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Il diamante coda lunga (Poephila acuticauda) è un piccolo passeriforme esotico, esponente tra i più ammirati e apprezzati dei  volatili definiti I.E.I (Indigeni, Esotici e Ibridi).

Caratteristiche del diamante coda lunga

Questo piccolo estrildide si distingue da altri piccoli passeriformi dello stesso genere proprio per la lunghezza delle penne della coda, allungate e sottili, di colore nero.

La lunghezza complessiva è di circa 15-17 cm comprensivi di coda.

Il corpo è ricoperto da piume color tortora e il dorso appare più rosato e scuro rispetto al ventre.

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La testa presenta invece piume grigie che formano una sorta di cappuccio ed è caratteristica anche la banda oculare nera e una sorta di “bavaglio“ nero sotto la gola, più pronunciato nei maschi.

Non sono evidenti altre distinzioni fenotipiche che possano far riconoscere i due sessi.

In natura vive in genere 3-4 anni, ma in cattività è piuttosto longevo e raggiunge i 10 anni.

Al colore ancestrale si sono affiancate mutazioni di vario genere del piumaggio o ibridazioni con altri diamanti simili: il diamante bavetta o il diamante mascherato.

Allevamento

Questa specie, piuttosto rustica e socievole, ben si adatta all’allevamento e alla riproduzione in cattività in gabbie spaziose o voliere.

Sono ottimi genitori che allevano amorevolmente la nidiata.

A volte però alcuni allevatori utilizzano balie (diamanti mandarino o passeri del Giappone), principalmente per incrementare il numero delle nascite o nei rari casi in cui i genitori (magari alle prime armi) si mostrino un po’ troppo distratti o poco propensi alla cova o al lungo svezzamento di piccoli.

Riproduzione del diamante coda lunga

In natura la riproduzione coincide con il periodo delle piogge, in abbondanza di cibo, ma può essere soppressa in caso di siccità, saltando quindi un anno.

Anche in allevamento va attentamente monitorata l’umidità relativa e ambientale, che altrimenti potrebbe compromettere il buon successo riproduttivo.

Il maschio esegue un preciso rituale di corteggiamento con movimenti a scatti della testa, postura eretta, richiami e quindi tentativi di accoppiamento.

La coppia resta fedele per la vita.

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Nella costruzione del nido è il maschio ad occuparsi della ricerca del materiale (rametti, steli, fibre vegetali ma anche pelo).

L’intreccio e la costruzione è invece svolta da entrambi, mentre è la femmina che si occupa dell’imbottitura.

Stesso comportamento lo si osserva in cattività; devono quindi essere messi a disposizione materiali idonei e sicuri come piccoli rametti, fibre di cocco, paglia, erba ed evitare assolutamente bambagia o fili sintetici.

Il nido è piuttosto particolare: di forma sferica (circa 15 cm) ed è dotato di un ingresso a tunnel di circa 10 cm.

In natura è costruito nel folto della vegetazione o in cavità naturali, per cui in cattività è importante assicurare una zona di privacy e sicurezza, fornendo una base su cui la coppia costruirà poi il proprio nido.

Accudimento dei piccoli

Entrambi i genitori covano le uova deposte (da 4 a 8 per covata) per circa 13 giorni (massimo 17) e accudiscono i piccoli implumi e inetti che aprono gli occhi solo verso i 10 giorni di età.

Lo svezzamento e involo è abbastanza lungo per una specie così piccola.

I piccoli restano nel nido anche un mese, infatti il piumaggio si completa in 3 settimane ed è buona norma non separarli dai genitori per altri 3 mesi.

L’alimentazione di base per genitori e piccoli è a base di sementi per esotici, pastoncino proteico arricchito anche con uova di formica o piccole tarme della farina.

Mutazioni di colore

In Europa la sottospecie Hecki (becco rosso) è di gran lunga più allevata dell’Acuticauda (becco giallo); va da sé che quasi tutte le mutazioni di colore sono apparse prima nella sottospecie Hecki.

Entrambe le sottospecie allevate in cattività si distinguono mutazioni apprezzate nelle mostre ornitologiche quali: bruno (sesso-legata), feomelanico (recessiva), topazio (recessiva), ino (sesso-legata), grigio (recessiva).

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