Un’indagine scientifica ha concluso che il comportamento umano è un fattore determinante nella probabilità di morso da parte del cane.
È quindi importante conoscere il comportamento dell’animale prima dell’adozione e durante la convivenza.
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Come ridurre gli episodi di attacchi e morsi da parte dei cani?
Nel novembre 2018, il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (DEFRA) del Regno Unito ha incaricato la Middlesex University di Londra di studiare delle misure per cercare di ridurre gli attacchi da parte dei cani e promuovere quindi una proprietà responsabile.
Su questo tema, l’Ateneo britannico ha recentemente pubblicato un rapporto dal titolo “Indagine sulle misure per ridurre i morsi dei cani e promuovere la proprietà responsabile tra i proprietari con problemi di controllo del cane, nel Regno Unito”.
Lo scopo di questa ricerca era di:
- esplorare i fattori di rischio legati al morso dei cani;
- identificare potenziali azioni per promuovere un possesso più responsabile tra i proprietari di cani ad alto rischio;
- fornire suggerimenti alle autorità competenti sulle misure relative al controllo e al morso dei cani e per affrontare il problema dei cani pericolosi.
Durante lo studio sono stati quindi analizzati i dati relativi ai resoconti sugli attacchi dei cani, sulle loro caratteristiche e sugli eventuali problemi comportamentali.
L’analisi prevedeva anche un parere di esperti veterinari.
A questo si associava uno studio della letteratura scientifica sull’argomento e sulla giurisprudenza e le misure messe in atto per ridurre gli attacchi dei cani e promuovere la loro proprietà responsabile, con l’eventuale supporto per i proprietari di cani a rischio.
Dare un aiuto ai proprietari
Per condurre questo studio indipendente, il team dell’Università ha poi organizzato una tavola rotonda con i rappresentanti di diverse associazioni per la protezione degli animali.
Tra queste Dogs trust, la Royal society for the prevention of cruelty to animals (RSPCA), Kennel Club e Battersea dogs & cats home.
Vi erano inoltre anche una decina di autorità locali e sei servizi di Polizia.
Hanno contribuito anche le Università di Liverpool, Lincoln, Gent (Belgio) e Utrecht (Paesi Bassi).
Al termine sono state identificate soprattutto la necessità di fornire un aiuto ai proprietari che hanno difficoltà a controllare i propri cani e l’importanza della prevenzione.
Un comportamento inappropriato nei confronti di un cane è un fattore di rischio
Una conclusione importante di questo studio riguarda soprattutto i proprietari.
Le aggressioni dei cani variano in termini di gravità, frequenza, motivazione e fattori di rischio.
Secondo lo studio però il comportamento umano è un fattore chiave in tema di morsi di cane e comportamenti aggressivi.
Diverse situazioni possono causare o rendere più probabili gli attacchi da parte di cani.
Un comportamento umano inadatto nei confronti dei cani però è considerato un fattore di rischio, soprattutto se è attuato in casa.
Per la prevenzione di questi episodi i ricercatori suggeriscono il possesso di una buona conoscenza del comportamento del cane prima della sua adozione.
L’addestramento comportamentale del cane è poi indicato quale soluzione, soprattutto a seguito di un caso di aggressione da parte dell’animale.
In Italia esiste il patentino per i proprietari di cani.
Si tratta di un corso per chi vuole diventare proprietario di un cane o per chi ne possiede già uno e che fornisce le informazioni necessarie a instaurare una relazione corretta con l’animale.
Contestata la Legge sui cani pericolosi
Il rapporto indica inoltre che “i partecipanti allo studio hanno messo in dubbio, quasi all’unanimità, l’idea che la razza fosse un fattore determinante nell’aggressione da parte dei cani.
Questi non sono intrinsecamente pericolosi se fatti adeguatamente socializzare e addestrati ad adottare comportamenti appropriati.
Questo rapporto contesta quindi l’articolo 1 della Legge inglese sui cani pericolosi in base alla quale alcune razze di cani sono intrinsecamente pericolose.
Introdotta nel 1991, questa legge vieta il possesso, l’allevamento, la vendita, la pubblicità di cani di tipo Pitbull terrier, Tosa inu, Fila brasiliero e Dogo argentino.
La legge è entrata in vigore dopo che un bambino di 6 anni è stato mutilato da un Pitbull in un parco di Bradford.
Dopo undici orribili attacchi, nel 1991, l’allora ministro dell’Interno, Kenneth Baker, promise “di liberare il Paese dalla minaccia di questi cani da combattimento“.
Anche consentire a un cane, di qualsiasi razza o tipo, di essere “pericolosamente fuori controllo” è un reato penale.
Da tempo si sono però levate molte voci a favore del fatto che non esistono razze predisposte alla violenza.
Per molti questa legge non mette l’accento sul ruolo della proprietà irresponsabile nelle aggressioni da parte dei cani.
Secondo la British veterinary association i dati suggeriscono che non c’è stata una riduzione dei comportamenti aggressivi e degli episodi di morso dopo l’introduzione di questa normativa.