Il becco è un organo importante per tutti gli uccelli: corneo come le unghie, ma è molto più di un semplice annesso cutaneo.
Dal becco parte l’apparato respiratorio, con le narici, e l’apparato digerente, con la bocca.
Nel becco sono presenti pressocettori e termocettori, oltre ad altre terminazioni nervose.
Alcuni uccelli lo usano come “terza mano” per pulire il cibo, rassettare le piume o per arrampicarsi.
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Composizione del becco degli uccelli
La componente principale del becco è la cheratina, che ricopre le sottostanti strutture ossee, vasi, terminazioni nervose, tessuto connettivale.
La parte superiore del becco è definita rinoteca, la parte inferiore gnatoteca.
La crescita della cheratina avviene nelle cellule germinative presenti alla base superiore e inferiore del becco, nella giunzione cutanea, proprio come le nostre unghie.
Lesioni, fratture, infezioni in questo distretto causano problemi di crescita, deformità o necrosi di parte del becco.
Negli uccelli un trauma al becco è doloroso e pericoloso
Il becco è fittamente irrorato e innervato, traumi o ferite causano intenso dolore e copioso sanguinamento.
Per questo motivo si sconsiglia il pareggiamento del becco, qualora ve ne fosse bisogno, in modo “casalingo”.
Una troncatura mal eseguita può causare anche la morte del soggetto.
In continua evoluzione
Il becco subisce continui rimaneggiamenti dovuti all’usura e alla contemporanea crescita.
Alterato accrescimento per manualità scorrette durante l’imbecco, alimentazione inadeguata durante le prime fasi di crescita del pulcino, infezioni ricorrenti, alterazioni metaboliche, ecc., causano deformità al becco spesso irreversibili al becco.
Anche problemi comportamentali o arricchimento ambientale inadeguato possono concorrere nella scarsa usura per consumo, pulizia, sfregamento del becco su superfici ruvide.
Queste attività favoriscono l’asportazione di sporcizia, cheratina in sfaldamento, scabrosità o piccole imperfezioni che l’uccello può “limare “ e riassestare con movimenti calibrati e precisi.
Diversi tipi di becchi per necessità differenti
Ogni specie presenta caratteristiche diverse per ambiente di vita, tipo di alimentazione, utilizzo che può fare del becco per la sua sopravvivenza.
Proviamo a pensare a vari tipologie e specie di uccelli.
Un rapace deve presentare una rinoteca adunca e appuntita, adatta a uccidere le sue prede e strappare piume e pezzi di carne per potersene cibare.
Un pappagallo necessita invece di robuste branche adatte alla rottura di semi anche piuttosto tenaci, come le noci brasiliane di cui vanno ghiotte le Ara.
Al contempo però gli psittacidi sanno utilizzare i loro potenti becchi per lavori molto fini e delicati come sbucciare con perizia un acino d’uva, o pulire e rassettare le barbule delle loro piume.
Il mondo animale ci fornisce una biodiversità strordinaria.
Becchi sottili e fini tipici degli insettivori, a spatola per rovistare i fondali di anatidi o limicoli, conici e robusti nei granivori, sottili e delicati per permettere l’assunzione di nettare dei colibrì, ecc.
Osservando la forma del becco si può intuire il tipo di alimentazione.
Nel caso di ritrovamento di un uccello selvatico in difficoltà, questo particolare è estremamente importante per consentire un primo soccorso “alimentare” prima di deferire al centro recupero competente (qui l’elenco dei CRAS).
Riconoscere un becco sano
Un becco sano deve rispecchiare lo standard della specie di appartenenza, presentare superficie, colore, consistenze omogenee.
È normale quindi per un cacatua presentare un becco un po’ opaco e “polveroso”.
In altre specie invece questo aspetto rappresenta un campanello d’allarme di malattie infettive o parassitarie.
Il becco è in genere allineato, simmetrico e presenta le due branche perfettamente combacianti.
Questo a parte rare eccezioni, come ad esempio i crocieri.
E… senza becco?
Sembra incredibile ma alcuni pappagalli, che hanno subito un grave trauma al becco tale da essere staccato in parte o frammentato, riescono a sopravvivere compensando con cibi già triturati o morbidi.
Ma in generale gravi lesioni al becco causano la morte del soggetto colpito, per dolore, impossibilità ad alimentarsi, stress o problemi respiratori.