L’Associazione Frida’s Friends Onlus (www.fridasfriends.it) nasce nel marzo del 2012 da un’intuizione di Mario Colombo, Presidente, e si occupa di realizzare e promuovere progetti di pet therapy in ospedali, scuole, RSA, centri diurni, ecc.
Come racconta Mario, “non ricordo un periodo della mia vita senza la compagnia di qualche animale”.
Proprio la consapevolezza della gioia e dell’aiuto che porta la loro presenza lo hanno spinto ad approfondire le sue conoscenze sulla pet therapy e poi a fondare Frida’s Friends.
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Gli interventi assistiti con animali o pet therapy
Gli interventi assistiti con animali (IAA) sono una co-terapia scientificamente provata.
La pet therapy si sviluppò negli Stati Uniti a fine anni ’60 e oggi è ormai diffusa in tutto il mondo.
In Italia esistono le “Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA)”, che a partire dalla loro approvazione in Conferenza Stato-Regioni nel marzo 2015 hanno dato un minimo di ordine e struttura a progetti di pet therapy che purtroppo a volte erano svolti da persone e animali non qualificate e\o certificati.
Secondo queste linee guida, i progetti IAA di Frida’s Friends Onlus sono svolti da professionisti certificati regolarmente iscritti all’elenco Digital Pet del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali per Regione Lombardia.
Questo garantisce di formare un’équipe per IAA in grado di affrontare qualsiasi variabile, sia con il tipo di utenza trattata, sia con la tipologia di animale coinvolto.
Ricordiamo che gli animali da pet therapy sono cane, gatto, coniglio, cavallo e asino.
I progetti IAA di Frida’s Friends Onlus
Frida’s Friends realizza progetti con tutti e cinque gli animali “approvati” dalle Linee guida.
L’équipe di professionisti è composta da Erika, psicologa, Caterina, responsabile coadiutori, Chiara, medico veterinario, più i vari coadiutori che si alternano a seconda del progetto.
“Questo dovrebbe essere il giusto approccio per iniziare un progetto: avere dei professionisti specializzati in IAA in modo da poter trattare qualsiasi tipo di utenza“, spiega Mario Colombo.
“Ricordo che banalmente la pet therapy non ha controindicazioni e l’utenza varia da 0 a 100 anni.
La nostra fortuna è proprio quella di aver puntato da subito su un’equipe di professionisti, ancora prima che fossero redatte le Linee guida“.
Questo ha permesso all’Associazione Frida’s Friends Onlus di affrontare per primi e con successo progetti IAA che a oggi rimangono unici in Italia:
- La cameretta di Frida, un progetto per creare in ogni ospedale una stanza che possa permettere l’incontro tra il paziente ricoverato e il proprio pet;
- Paura di volare, realizzato negli aeroporti di Linate e Malpensa e dedicato all’ansia da volo;
- Vite e bulloni, dedicato alle vittime di bullismo;
- Mi è sembrato di vedere un gatto, dedicato ai bambini ipovedenti;
- Cani in corsia, dedicato alle pediatrie, un progetto che al Fatebenefratelli di Milano prosegue da ben 10 anni;
- Dammi la zampa, dedicato agli adolescenti con disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Questi progetti hanno aiutato molto la crescita di Frida’s Friends perché sono stati realizzati in contesti nuovi o per disagi sociali che coglievano impreparati anche le strutture preposte.
Il supporto, la buona energia, la professionalità di Frida’s Friends Onlus sono state sempre molto apprezzate, tanto che nel 2021 l’Associazione è stata definita “eccellenza italiana”.
I benefici di una relazione spontanea bidirezionale
“Ci sono due aspetti che bisogna sottolineare“, continua Mario Colombo.
“Il coadiutore è quella figura professionale che deve monitorare e seguire la ‘relazione spontanea‘ che si crea tra utente e animale nel set terapeutico.
Questa è una relazione bidirezionale, basata sul rispetto di tutti e in grado di creare buona energia, emozioni e comportamenti che innescano di rimbalzo aumento dell’autostima, una migliore consapevolezza di sé e dell’essere nel qui e ora.
Queste situazioni permettono all’utente coinvolto di avere un beneficio oltre che fisico (aumento della serotonina e diminuzione del cortisolo) anche psicologico.
Tutto questo flusso di empatia si riversa poi in modo indiretto sui genitori dei piccoli pazienti, nelle pediatrie o nello staff medico della struttura che ci ospita (ospedale o RSA)“.
Il benessere degli animali coinvolti
La seconda cosa da sottolineare, secondo Mario Colombo, è che in qualsiasi progetto gli animali coinvolti nel set terapeutico sono monitorati sia dal coadiutore (il proprietario del pet), sia dal referente di progetto (spesso il veterinario), che insieme controllano i segnali calmanti.
Qualsiasi segnale di stress che l’animale mostra durante la seduta permette infatti di valutare se si è superato il limite.
Gli animali terapisti sono consapevoli di ciò che fanno e per “soddisfare” il proprio umano spesso danno più del 100%.
Quindi per non sovraccaricarli di stress si arriva a interrompere la seduta.
In questi casi si può sostituire l’animale o a farlo riposare inserendo dei momenti di pausa, grazie a lavori referenziali che continuano a coinvolgere l’utente, ma permettono all’animale di avere un’interruzione e di non essere più il centro della relazione ma comunque di essere presente nel set.
Obiettivo: una rete di aiuto nazionale
L’Associazione Frida’s Friends Onlus dopo 13 anni di progetti ha come obiettivo quello di fare rete, cioè trovare collaboratori e professionisti in varie zone d’Italia in modo da creare una rete di “terapie di alto livello” per poter aiutare le tante persone che chiedono aiuto un po’ da tutta la penisola.
Per raggiungere i prossimi traguardi e sostenere i diversi progetti di pet therapy per Frida’s Friends Onlus è importante l’aiuto di tutti, dai privati alle aziende.
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