Come tutte le specie animali, anche il cincillà può ammalarsi ed è importante saper riconoscere i principali segni di possibili malattie.
Questo breve articolo non vuol essere un trattato sulle patologie di questa specie, bensì un piccolo vademecum delle problematiche di maggiore frequenza suddivise per area anatomica o apparato.
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L’importanza della visita veterinaria anche nel cincillà
Prima di addentrarci nell’argomento ci preme sottolineare, come sempre facciamo, l’importanza della visita del Medico veterinario.
La prima visita, quella immediatamente post-acquisto/adozione è fondamentale per valutare le condizioni di salute generale dell’animale che stiamo accogliendo in casa.
Serve anche per verificare l’assenza di patologie e parassitosi e ricevere le indicazioni utili per una corretta gestione.
Per il cincillà non sono previste vaccinazioni. Tuttavia una visita a cadenza periodica (anche se l’animale è sano!) è fondamentale per confermare il buono stato di salute del cincillà oppure individuare precocemente eventuali segnali premonitori di malattie in via di sviluppo.
Infine, l’intervento tempestivo è determinante in caso di manifestazione di un qualunque segno clinico o cambiamento nelle abitudini e nel comportamento.
Bisogna sempre informare il veterinario e condurre a visita il pet quando non sta bene.
Il comportamento può essere un campanello d’allarme di malattie nel cincillà
Qualunque cambiamento nel comportamento dell’animale deve lasciar presagire un disagio o un malessere.
Se l’animale, prima attivo, curioso, giocoso e “mangione” a un certo punto diventa apatico, disinteressato a ciò che lo circonda, riluttante a rispondere agli stimoli o smette di mangiare non è un certo un buon segno.
Questo deve immediatamente metterci in allarme e indagare la presenza di possibili malattie nel cincillà.
Sintomi e malattie nel cincillà
Pelle e pelliccia
L’alopecia, cioè la perdita di pelo con esposizione della cute sottostante, è un segno comune a molte problematiche.
Tra queste la dermatofitosi o tigna e il fur chewing, auto-rosicchiamento del pelo conseguente a diverse cause, spesso di natura stressogena.
Bocca
A livello dentale possono verificarsi, e non di rado, le fratture dentali.
Queste sono quasi sempre di natura traumatica e il più delle volte conseguenti a una caduta o al tentativo di mordere le sbarre della gabbia.
La malocclusione si verifica invece quando la sovracrescita dei denti o la formazione di punte porta a difficoltà o impossibilità nella prensione e nella masticazione dell’alimento.
In questo caso possono prodursi anche lesioni alla mucosa orale e alla lingua.
Le cause più frequenti sono i traumi (ad esempio frattura dei denti oppure della mandibola), anomalie anatomiche del cranio e della bocca, e un’alimentazione non corretta.
Se soprattutto la dieta risulta povera in fibra, non si ha infatti un adeguato consumo delle superfici dentali.
I cincillà di solito non hanno piacere a farsi ispezionare la cavità orale.
Pertanto i problemi dentari nella fase iniziale difficilmente vengono notati, a meno che non sia il veterinario ad accorgersene durante la visita.
I sintomi principali che possono far sospettare un problema di malocclusione sono la difficoltà ad alimentarsi, la depressione, l’ipersalivazione e il sanguinamento.
Intestino
L’aspetto delle feci è un ottimo indicatore di buona salute. Le deiezioni del cincillà hanno aspetto ovalare, colore bruno, sono secche e inodori.
Se il pet smette di defecare oppure inizia a emettere feci diarroiche, è necessario interpellare immediatamente il veterinario.
La diarrea è molto comune in questa specie. Può essere conseguenza di numerosi fattori come alimentazione inadeguata (ad esempio eccesso di frutta o verdura, mangimi o snack inadatti o avariati, ecc.), parassitosi, sbalzi di temperatura o altre patologie dell’apparato digerente.
Una diarrea importante e prolungata può determinare anche disidratazione.
In presenza di diarrea, oltre al rilievo delle feci liquide, il più delle volte si presenta anche imbrattamento della regione perineale.
La costipazione è invece il problema contrario. In questo caso la produzione di feci rallenta fino ad arrivare a interrompersi del tutto e ad esitare quindi in un “blocco”.
Anche questo fenomeno può avere diverse cause ed è molto preoccupante.
Genitali
La parafimosi è una condizione molto frequente nel maschio, soprattutto a seguito di accoppiamento.
In questo caso attorno al pene estroflesso si viene a formare un anello di peli che gli impedisce di rientrare nel prepuzio, determinandone il disseccamento e la necrosi.
L’intervento tempestivo, con rimozione dell’anello di peli e reidratazione dell’organo, generalmente porta alla risoluzione del problema.
Al contrario, più tempo passa e più difficile è il salvataggio dell’organo.
Il prolasso della vagina può verificarsi nella femmina successivamente a un parto difficile che ha richiesto sforzi e contrazioni importanti.
In questo caso dalle labbra vulvari si vede spuntare la mucosa vaginale, che può essere riposizionata nella maggior parte dei casi e se l’intervento del veterinario è tempestivo.
Naso e polmoni
Nel cincillà le problematiche respiratorie non sono rare. Il raffreddore con scolo nasale, starnuti, lacrimazione e un po’ di apatia sono piuttosto comuni, soprattutto a seguito di sbalzi termici e correnti d’aria.
Ben più gravi sono le polmoniti che conseguono a infezione microbica delle vie aeree più profonde.
Si tratta di patologie multifattoriali, dove il più delle volte sono coinvolti batteri in associazione a fattori predisponenti come stress, cambio di ambiente o alimentazione, errori di gestione, scarsa igiene ed esposizione agli stessi fattori ambientali già descritti per la rinite.
Anche i segni clinici sono gli stessi, ma più gravi, cui si accompagnano spesso difficoltà respiratoria importante e rantoli.
Occhi
Occhi lacrimosi (scolo oculare) e loro arrossamento possono essere una delle manifestazioni già descritte per le problematiche respiratorie oppure essere conseguenza di congiuntiviti, irritazioni legate alla sabbia o alla polvere e infine alle correnti d’aria.
Zampe
La superficie plantare degli arti, sia quelli anteriori che quelli posteriori, è glabra ovvero priva di peli.
Sono presenti però degli abbozzi di cuscinetti che proteggono le delicate strutture interne e consentono di ammortizzare il contatto con il suolo.
Lesioni della cute che ricopre gli arti (pododermatite) sono frequenti a seguito di scarsa igiene (ad esempio lettiera sporca e umida) e impiego di materiale per il fondo della gabbia inadeguato (ad esempio materie prime abrasive).
La cute può lesionarsi e lasciare spazio a infezioni batteriche secondarie.
Le lesioni si presentano dapprima con arrossamento e successivamente come ulcere infette con formazione di pus e croste.
Le fratture agli arti possono verificarsi soprattutto se le estremità degli arti rimangono incastrate nelle sbarre della gabbia o a seguito di altro tipo di trauma.
Colpo di calore
Concludiamo questa breve carrellata con il colpo di calore, una situazione estremamente rischiosa per la sopravvivenza.
Come per altri animali (dal cane e gatto al coniglio) può verificarsi soprattutto in estate qualora la stanza in cui l’animale viene tenuto si surriscalda troppo.
Questo accade in particolare in assenza di adeguato ricircolo di aria, o quando il pet è trasportato in macchina in estate e magari lasciato al suo interno.
Attenzione in questi casi, perché con il caldo l’abitacolo diventa bollente in pochissimi istanti.
Il colpo di calore è rapidamente letale, spesso bastano pochi minuti perché non ci sia più nulla da fare.
Il cincillà teme il caldo e il suo disagio si manifesterà dapprima con agitazione e ipersalivazione, successivamente con stordimento, svenimenti, coma e morte.