Può spesso capitare di rinvenire sul proprio balcone di casa, soprattutto se poco frequentato e ricco di piante, un nido di qualche uccello selvatico.
Come comportarci nei riguardi di questo ospite occasionale?
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Prima di tutto rispetto e privacy
I nidi degli uccelli, durante la stagione riproduttiva non vanno mai toccati.
Si correrebbe infatti il rischio di danneggiarli o di disturbare la femmina in cova o anche di causare l’abbandono del nido con i nidiacei presenti.
Se durante le pulizie delle piante sul balcone si rinviene un nido, occorre fare attenzione a non potare i rami che lo proteggono.
In tal modo si può incautamente esporlo alle intemperie e a predatori come cornacchie, gazze, gatti.
Le uova o i nidiacei vanno solo rapidamente osservati, mai presi in mano per coccolarli o per studiarne l’aspetto.
Si potrebbero ferire, far cadere accidentalmente, mettere in eccessivo allarme i genitori, che facilmente potrebbero abbandonare il nido e causare quindi la morte dei piccoli.
Anche spostare e danneggiare accidentalmente un nido vuoto in stagione riproduttiva può causare effetti negativi.
I costruttori del nido si sentirebbero minacciati e si troverebbero costretti a costruire un nuovo nido in fretta e furia da un’altra parte.
Questo porterebbe a ritardi nella deposizione, stress, rischio concreto di non riuscire a trovare una posizione altrettanto sicura.
Mai fare rumore o disturbare gli occupanti del nido trovato sul balcone
Individuato il nido nel vaso da fiori, sulla mensolina del parapetto, sulla tenda da sole, ecc., è importante non sostare troppo a lungo in quel punto del balcone.
Soprattutto è vivamente sconsigliato continuare a frugare tra i rami per monitorare l’evolversi della cova o della crescita dei piccoli.
È una tentazione grandissima e può essere terribile per un bimbo dover resistere, ma è importante non far sentire in pericolo i genitori della nidiata, per evitare abbandoni dalle tragiche conseguenze.
Basta un’occhiata fugace, sempre dopo aver osservato da una finestra o un punto nascosto il comportamento degli adulti che devono volare in cerca di cibo a cadenze regolari, senza mai interferire.
È anche importante evitare rumori molesti, lavori di pulizie o ristrutturazione o potatura durante la cova o l’imbecco dei nidiacei, che in caso di piccoli passeriformi in genere non durano più di 15-20 giorni.
Lavori in inverno sui nidi vuoti
Durante la stagione invernale i nidi ormai vuoti possono essere osservati con più tranquillità.
È sempre meglio evitare di danneggiarli o spostarli, perché alla primavera successiva potrebbero ospitare una nuova coppia.
È però possibile installare nidi artificiali adatti alle specie che frequentano il giardino o il balcone, per favorire la nidificazione durante la bella stagione.
In inverno si puliscono e si restaurano i nidi usati dagli uccelli selvatici nella stagione precedente.
Volendo si possono installare paratie o telecamere da collegare e utilizzare in primavera per osservare meglio gli ospiti da casa senza recare loro disturbo.
Quali uccelli possono fare il nido su un balcone?
Tortore, piccioni, merli, storni, cince, rondini, rondoni e balestrucci, pettirossi, verzellini, passeri…
Tutto dipende dall’avifauna presente nei dintorni del vostro balcone.
Poi anche dalla tranquillità del luogo, dalla possibilità di trovare rifugio, riparo dalle intemperie, condizioni climatiche adeguate, piante, assenza di predatori in grado di raggiungere facilmente il nido.