La guerra scatenata da Vladimir Putin contro l’Ucraina il 24 febbraio scorso ha sconvolto l’Europa e il mondo intero: accanto agli uomini, anche gli animali non sono stati risparmiati.
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Libero accesso per gli animali in fuga dall’Ucraina con i loro proprietari
Come è possibile vedere dalle immagini diffuse sui social, la popolazione in fuga o alla ricerca di un riparo spesso porta con sé i propri animali da compagnia, rifiutando di abbandonarli.
Alcuni Paesi, come la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria e la Romania, per alleviare le difficoltà di chi fugge con un pet hanno modificato le normative nazionali.
Questo per consentire alle persone che lasciano l’Ucraina di portare con sé i propri animali, anche se questi sono sprovvisti di passaporto.
Il 28 febbraio anche l’Italia ha deciso di accettare profughi ucraini con animali al seguito.
Il Ministero della Salute ha pertanto chiesto ai Paesi membri, nel caso di controlli effettuati alle frontiere sugli animali da compagnia movimentati al seguito di cittadini dell’Ucraina che vogliono raggiungere l’Italia, di comunicare all’indirizzo e-mail UA-pets@sanita.it la/le tipologie e numero di animali, l’identificazione degli stessi (se possibile), il nome del proprietario e l’indirizzo di destinazione in Italia.
Tali dati permetteranno al Ministero di informare i servizi veterinari per l’applicazione al loro arrivo di tutti gli interventi necessari per conformarli ai requisiti del Regolamento (UE) 576/2013 riguardante gli spostamenti degli animali da compagnia.
In Romania, inoltre, alcune associazioni animaliste locali hanno manifestato la loro disponibilità ad accogliere pet senza padrone e a fornire assistenza veterinaria.
Indicazioni per i proprietari di pet
Per aiutare i proprietari a prendesi cura dei loro pet anche in queste drammatiche circostanze, scuole di educazione cinofila e veterinari hanno fornito consigli tramite i loro siti e i social network.
Tra questi, la veterinaria di Kiev Anna Kalinina che ha indicato il contenuto del “kit di emergenza veterinaria” che idealmente i pet-owner dovrebbero portare con sé nel caso in cui i loro animali rimangano feriti o necessitino di cure urgenti.
La sorte degli animali tenuti in cattività o nei canili
Vi sono però anche animali che non hanno la possibilità di fuggire, perché tenuti in cattività od ospiti di rifugi.
L’ecoparco Feldman, situato a Kharkiv, città tra le prime a subire i bombardamenti è stato raggiunto il 25 febbraio da almeno cinque colpi di artiglieria che hanno causato la morte di diversi animali presenti.
La notizia è stata riportata su Facebook da Alexander Todorchuk, della ONG animalista UAnimals.
Il rifugio Gostomel, vicino a Kiev, racconta sempre lo stesso Todorchuk, è stato “conquistato” dai russi che avrebbero poi impedito l’accesso di volontari e cibo.
UAnimals ha anche ricordato alcuni consigli per i proprietari di pet che si trovano costretti a lasciare la loro casa:
- non lasciare indietro i propri animali;
- non lasciare gli animali chiusi in appartamenti, al guinzaglio;
- fornire agli animali accesso a cibo e acqua in qualsiasi circostanza;
- in caso di fuga, togliere il cibo dal frigo, può salvare vite e persone e animali senza tetto;
- appendere al collare o al guinzaglio del proprio animale una medaglia con un numero di telefono;
- portare con sé i documenti del pet.
L’OGN ha avviato una raccolta di fondi per sostenere i rifugi per animali ucraini rimasti senza mangimi e farmaci a causa dell’attacco della Russia.
Solidarietà dalle associazioni animaliste italiane
Molte associazioni animaliste italiane hanno voluto dare il loro sostegno alla popolazione ucraina, nella fattispecie alle associazioni locali che si occupano di diritti animali.
In Italia OIPA e LAV hanno manifestato la loro attenzione attivando raccolte fondi per venire incontro alle difficoltà che i volontari locali stanno sperimentando.
La LAV ha anche chiesto al ministro della Salute Speranza la possibilità di accogliere rifugiati con cani e gatti al seguito, anche se privi di documenti.
Ha inoltre attivato l’organizzazione di attività in vista dell’arrivo di questi animali.
La Lega nazionale per la difesa del cane (LNDC Animal Protection) si è attivata per capire come potere aiutare in maniera concreta gli animali coinvolti.
Ha quindi preso contatto con diverse realtà sul posto e con alcune Associazioni rumene di confine.
Tra le realtà ucraine con cui LNDC è in contatto ci sono i canili comunali e la clinica veterinaria di Kiev, diretti dalla veterinaria Natasha Mazur.
LNDC Animal Protection ha loro inviato cibo per cani e gatti, grandi quantità di materiale medico e di farmaci di cui c’è urgente bisogno.
Dai canili comunali di Kiev, inoltre, potrebbe essere possibile portare in Italia alcuni cani o gatti particolarmente bisognosi di adozione.
Questi animali potrebbero essere temporaneamente ospitati dalle Sedi LNDC Animal Protection in attesa di trovare per loro la famiglia giusta.
Emergenza Ucraina: per chi vuole dare sostegno
Qui sotto alcuni link per chi voglia dare il suo aiuto per le vittime del conflitto in Ucraina:
- Emergenza Ucraina – Croce Rossa Italiana
- Donazioni Conflitto in Ucraina – Caritas Ambrosiana
- Ucraina Emergenza Enimali – OIPA