Definizione
Malattia neurotossica acuta, non contagiosa, degli animali domestici e dell’uomo, caratterizzata da aumento dell’eccitabilità riflessa dei nervi motori e da contrazioni spasmodiche persistenti.
Il gatto risulta molto resistente, tanto che l’insorgenza della malattia in questa specie animale è rarissima.
Eziopatogenesi
Clostridium tetani, Gram-positivo appartenente alla famiglia Clostridiaceae, ordine Clostridiales. Assieme alle sue spore è presente nel suolo ed è ospite normale dell’intestino di molti erbivori, soprattutto cavalli e pecore, e dell’uomo.
Il germe sviluppa in condizioni di anaerobiosi. Il contagio avviene per contaminazione da parte di spore tetaniche di una lesione cutanea profonda (condizioni di anaerobiosi) o lacero-contusa con materiale necrotico (la necrosi annulla il potere riducente dei tessuti favorendo la germinazione delle spore), quale può essere un morso, un graffio, un’ustione, una frattura esposta ecc.
I bacilli derivati dalle spore replicano attivamente e producono una potente tossina, la tetanospasmina, che raggiunge i centri nervosi principalmente per via ascendente dal midollo spinale; ne consegue il blocco dei neuroni inibitori.