Definizione
L’epilessia è una malattia dell’encefalo caratterizzata da crisi convulsive ricorrenti e improvvise. Le crisi convulsive sono definite come un fenomeno anormale, transitorio e improvviso, di natura motoria, sensitiva o autonoma, dovuto a una disfunzione transitoria di una parte o dell’intero encefalo.
In altre parole, la crisi convulsiva è la manifestazione clinica di una iperattività neuronale sincrona ed eccessiva.
Eziopatogenesi
Con epilessia primaria o idiopatica si descrivono crisi convulsive di tipo primario, cioè non dovute ad altre alterazioni se non quelle funzionali all’interno dell’encefalo; è una condizione rara nel gatto, a differenza del cane in cui la comparsa si ha tra 1 e 4 anni.
L’epilessia sintomatica è invece dovuta ad alterazioni intraencefaliche che possono essere degenerative (malattie da accumulo, lipofuscinosi ceroide neuronale, leucodistrofie, encefalopatia mitocondriale, alterazioni del metabolismo intracerebrale, encefalopatia spongiforme, patolo- gie degenerative); da anomalo sviluppo (idrocefalia congenita, lissencefalia, porencefalia/idranencefalia, polimicrogiria, agenesia del corpo calloso, sindrome di Arnold-Chiari, cisti aracnoidee o diverticoli); infiammatorie (meningoencefalite granulomatosa, encefaliti necrotizzanti); infettive batteriche (Rickettsia spp., Ehrlichia spp. ecc.), virali (cimurro nel cane; FIP, FIV e panleucopenia nel gatto; etc.), protozoarie (Toxoplasma spp., Neospora spp. ecc.), micotiche (criptococcosi, coccidiomicosi, blastomicosi, istoplasmosi ecc.); neoplastiche; traumatiche; vascolari.
L’epilessia reattiva si ha quando le crisi convulsive sono dovute a problemi metabolici (alterazioni di reni o fegato, disturbi elettrolitici, disordini endocrini) o tossici (avvelenamenti da metalli pesanti, pesticidi, rodenticidi, piante tossiche, disinfettanti, droghe varie); in questi casi l’encefalo risulta completamente normale.