Definizione
Rara malattia batterica del cane e del gatto, a decorso cronico, che si può manifestare con lesioni nodulari a livello cutaneo o sottocutaneo (actinomicosi cutanea) oppure in forma sistemica.
Eziopatogenesi
Gram-positivi del gen. Actinomyces spp., appartenenti alla famiglia Actinomycetaceae, ordine Actinomycetales. Anaerobi obbligati o facoltativi, non acido-resistenti.
Le specie più frequentemente in causa nel determinismo della malattia nel cane e nel gatto sono A. viscosus e A. hordeovulneris.
L’infezione si istituisce a seguito di ferite cutanee, soprattutto da morso o da corpi estranei contaminati, che permettono la penetrazione del microrganismo nel derma o nel sottocute, sempre che alla base ci sia una condizione di immunodepressione.
Questo si traduce in un equilibrio dinamico tra virulenza del microrganismo e risposta dell’ospite, risultante in una reazione antigene-anticorpo nota come “fenomeno di Splendore-Hoeppli”.
Clinicamente ciò si traduce nella formazione di granuli evidenziabili nel materiale purulento che fuoriesce dai tragitti fistolosi.
Nei soggetti immunodepressi l’infezione può essere assunta anche per via inalatoria e può diffondersi a livello sistemico con interessamento di vari organi (polmoni, pleure e pericardio, peritoneo, milza, fegato, articolazioni).