I feromoni nel cane: una comunicazione tutta olfattiva

Tramite i feromoni, i cani si possono scambiare informazioni precise a distanza, utilizzando come mezzi l’aria, l’acqua o il terreno.

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feromoni nel cane
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Sono numerosi e abbondanti i feromoni nel cane e vengono prodotti in vari distretti del corpo.

Nell’area facciale esistono strutture dedicate alla produzione dei feromoni nelle labbra, nelle guance, nei canali e padiglioni auricolari.

Quelli facciali sono feromoni con un ruolo non chiaro, forse sono legati allo status sociale del soggetto.

Nell’area delle zampe i feromoni sono prodotti a livello interdigitale e dei cuscinetti. Vengono usati per marcare meglio il territorio quando il cane raspa il terreno dopo aver defecato.

Quando il cane è agitato, invece, aumenta la sudorazione dell’area plantare con un aumento del rilascio di queste molecole.

Nell’area perianale si contano le ghiandole sopracaudali, quelle circumanali e i sacchi perianali.

Questi ultimi sono dotati di muscolatura liscia che reagisce alla stimolazione simpatica. Si tratta di sacche di fermentazione, che rilasciano cadaverina e putrescina (fra le altre sostanze) anche sulle feci.

L’area genitale produce diversi tipi di feromoni in base al genere del soggetto.

Durante l’estro, la femmina emette un feromone sessuale (utilizzato come conservante nei cosmetici umani), che ha grande efficacia nell’attirare i maschi.

Il complesso mammario produce feromoni, acidi grassi che vengono prodotti dalla femmina durante tutto l’allattamento.

Oggi sono reperibili anche in commercio perché si è rivelata la loro utilità: hanno il potere di abbassare lo stress, anche in situazioni ansiose come le visite e la permanenza in sala d’attesa e possono essere utilizzate per la gestione delle fobie da fuochi d’artificio, per esempio. Vanno però usati con cautela perché sono in grado di rendere il cane “troppo disinvolto”.

LA COMUNICAZIONE OLFATTIVA DEI FEROMONI NEL CANE

La comunicazione canina olfattiva sfugge completamente al controllo. Tuttavia, conoscendone gli effetti, è possibile servirsene per migliorare le condizioni ambientali della sala d’aspetto e della sala visite.

È bene ricordare che nel cane l’espressione del muso può non essere eccellente date le modificazioni indotte dall’uomo nelle varie razze. L’olfatto invece è estremamente raffinato.

Oltre alle capacità di percepire gli odori, i cani si avvalgono della percezione paraolfattiva grazie all’organo vomeronasale, che invia gli stimoli direttamente al cervello. Quest’organo si apre dietro gli incisivi superiori e raggiunge anche una lunghezza di circa 4 cm.

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