La febbre bottonosa, una zoonosi portata dalle zecche

La febbre bottonosa è una malattia infettiva provocata da un batterio che viene trasmesso all'uomo dalle zecche. Diversi sono i sintomi negli animali domestici e nell'uomo.

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A cura di: Dott. Luca Caputo

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Balzata all’onor delle cronache a maggio 2023 per aver causato la morte in poco tempo di quattro persone, tra le quali il pilota automobilistico Douglas Costa, la febbre bottonosa (o maculosa) delle Montagne Rocciose è una patologia diffusa negli Stati Uniti e lungo tutta l’America centro-meridionale.

L’agente patogeno è Rickettsia rickettsii ed è trasmesso da alcuni generi di artropodi facenti parte della famiglia Ixodidae o zecche “dure”, così chiamate per la presenza, a differenza di quelle “molli”, di uno scudo dorsale chitinoso.

Cosa sono le rickettsiosi

Le rickettsiosi sono un gruppo di malattie infettive ampiamente distribuite in tutto il mondo, causate da una varietà di batteri intracellulari Gram-negativi del genere Rickettsia.

Gram-positivi e Gram-negativi sono i 2 gruppi principali in cui sono classificati i batteri.

La distinzione dipende dalla diversa colorazione assunta da questi microrganismi utilizzando la tecnica messa a punto dal danese Hans Christian Gram nel 1884: i Gram-positivi appaiono di colore blu-viola mentre i Gram negativi di colore rosa.

La possibilità di descrivere un batterio come facente parte di una delle 2 categorie, è importante, in medicina, sia per individuare i patogeni che per intraprendere una terapia mirata alla risoluzione del problema.

Le rickettsie presenti in Italia

A fronte di più di 30 specie appartenenti al genere Rickettsia, in Italia sono segnalate R. conorii, R. felis e R. typhi.

La febbre bottonosa mediterranea

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Zecca (disegno di Luca Caputo).

R. conorii è diffusa nei paesi del bacino Mediterraneo e in Africa e causa la febbre bottonosa mediterranea (MSF ovvero “Mediterranean spotted fever”).

Il vettore ovvero l’organismo che permette il trasferimento da un individuo a un altro di questo batterio è Rhipicephalus sanguineus, aracnide ematofago comunemente denominato “zecca bruna del cane”, presente su tutto il territorio italiano.

La MSF si riscontra prevalentemente nelle regioni italiane del centro-sud (soprattutto Lazio, Calabria, Sardegna e Sicilia), risultando la malattia da zecche più trasmessa nell’uomo nel Bel Paese, con circa 400-1.000 casi l’anno diagnosticati.

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Tasso medio standardizzato di ospedalizzazione (SHR, n. di casi ospedalizzati/100.000) per rickettsiosi non tifoidea dal 2001 al 2015 nei Comuni italiani (tratto da EpiCentro, “Febbre bottonosa del Mediterraneo: i dati 2001-2015 per l’Italia”, a.a. v.v.).

Nel cane R. conorii non causa segni clinici evidenti; è possibile riscontrare: letargia, febbre, dolori articolari, zoppia e anemia.

Nell’uomo ha invece un esordio improvviso con sintomi simil influenzali, quali febbre moderata o elevata, accompagnata da brividi, stato di debolezza generalizzato e cefalea.

Dopo 3-5 giorni di incubazione questa zoonosi, cioè malattia infettiva trasmessa dagli animali all’uomo, causa un’eruzione cutanea maculo-papulosa generalizzata, che interessa anche le piante dei piedi e i palmi delle mani.

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Lesioni tipiche da febbre bottonosa mediterranea: ben visibile nella foto (Wikipedia e MSD manuals) le alterazioni esantematiche con lesione crostosa nera (tache noire) in evidenza.

Questa alterazione è secondaria all’infiammazione di gravità variabile dei vasi sanguigni.

Nel punto in cui è avvenuta la puntura della zecca, compare frequentemente la “tache noire”, una tipica crosta di colore nero.

La febbre bottonosa può provocare complicazioni a carico del sistema cardiovascolare, renale e del sistema nervoso centrale.

La patologia ha una mortalità che si aggira intorno al 2,5%.

Questa è solitamente associata a persone che presentano condizioni di salute già compromesse.

Febbre bottonosa trasmessa da pulci e tifo murino

Si ritiene, invece, che i vettori di trasmissione per R. felis e R. typhi siano le pulci.

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Pulce (disegno di Luca Caputo).

La modalità di trasmissione non è ancora ben chiarita, ma sembra che la via principale sia dovuta all’inoculazione attraverso lesioni di cute o mucose di feci di pulce (Ctenocephalides felis) infetta.

È possibile per R. felis anche il passaggio del batterio, durante il pasto di sangue, mediante saliva infetta (D. Traversa, 2022).

Nel gatto, questi due microrganismi spesso non causano sintomi, solo una possibile linfoadenomegalia con assenza di febbre.

Rickettsia felis provoca invece nell’uomo la “Flea Borne Spotted Fever” (febbre bottonosa trasmessa da pulci, FBSF): febbre che dura 12 giorni, cefalea, nausea, vomito, dolori addominali ed eruzioni cutanee.

È possibile il coinvolgimento del sistema nervoso (intolleranza anormale alla luce, perdita dell’udito e meningite), dei polmoni (insufficienza respiratoria), di fegato e milza (epatosplenomegalia cioè loro aumento di volume).

Nonostante la FBSF possa evolvere in quadri clinici anche gravi, non sono stati segnalati casi fatali, al contrario del tifo murino dove invece sono possibili eventi anche ad esito letale.

Il tifo murino, indotto da  R. typhi, ha infatti un decorso simile alla febbre bottonosa trasmessa da pulci, ma l’andamento clinico risulta più grave.

I soggetti più a rischio per entrambe le malattie sono gli immunodepressi, i bambini e le persone anziane.

Prevenzione delle rickettsiosi e della febbre bottonosa

Purtroppo non ci sono informazioni aggiornate sulla diffusione di questi patogeni in Italia, sebbene sia molto probabile che infezioni da tifo murino o da febbre bottonosa trasmessa da pulci siano ampiamente sottodiagnosticate, a fronte di sintomi in molti casi aspecifici e generici.

Onde evitare il diffondersi di R. conorii, R. felis e R. typhi in Italia, risulta fondamentale tenere sempre sotto controllo la diffusione di pulci e zecche sul territorio nazionale, per limitare la possibilità di contatti tra questi parassiti contaminati e l’essere umano.

Per saperne di più
EpiCentro, portale di Epidemiologia.
MSD manuals.
“Parassitologia clinica del cane e del gatto”, Traversa D. e Venco L.; PVI, 2018.
“Rickettsiales in Italia”, A.A. vari; Pathogens, 2021.
“Rickettsia felis: un patogeno emergente nell’uomo e negli animali” (abstract) – Giudice E.; Iris, 2014.
ScienceDirect.
“S.O.S. PET2, Storie di vampiri ed affini” – Caputo L.; La Memoria del Mondo edit., 2021.

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Autore: Dott. Luca Caputo

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