L’esame del sangue negli uccelli può fornire molte informazioni utili sullo stato di salute dei nostri amici proprio come nell’uomo o negli altri animali domestici, ma con alcune fondamentali differenze che andremo a vedere.
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Dove si preleva e quanto sangue si può prelevare nei volatili domestici
I prelievi ematici negli uccelli sono un po’ più complicati per le piccole dimensioni, anche dei vasi, della bassa pressione venosa, della fragilità dei vasi stessi, ma soprattutto per la stressabilità di questi soggetti.
I volatili possono infatti dibattersi per liberarsi, andando anche in carenza di ossigeno, e combattere causando possibili lesioni agli operatori.
Questo può influenzare e alterare alcuni parametri ematici a causa delle catecolamine (adrenalina in particolare) che sono messe in circolo. Come fare quindi?
Una serie di accorgimenti possono migliorare e favorire questa manualità:
- ambiente tranquillo;
- presenza di operatori che siano in grado di attuare una corretta e salda contenzione, aiutando e favorendo il medico durante la metodica;
- riduzione dei tempi di cattura e di presa durante il prelievo;
- animali più confidenti e più avvezzi ad essere manipolati.
Se il Medico veterinario lo reputa necessario, una breve sedazione mediante gas inalatori assicura un prelievo in sicurezza e tranquillità.
La quantità totale del sangue prelevabile in sicurezza a un uccello corrisponde a circa l’1% del suo peso corporeo: a un canarino di circa 20 grammi di peso è teoricamente possibile prelevare con siringa e ago fine 0,2 ml di sangue totale; per un ara del peso di 1 kg fino a 10 ml di sangue.
Ovviamente vengono prelevati i quantitativi minimi indispensabili per effettuare gli esami più urgenti e importanti per arrivare a una diagnosi e a una tempestiva terapia.
I siti di prelievo più utilizzati sono giugulare, vena alare e metatarsale.
Globuli rossi nucleati ed emoglobina più efficiente
Il sangue degli uccelli è composto da fluido (plasma in cui sono disciolti sali, vitamine, proteine, ormoni, ecc.) e da una parte corpuscolata, ovvero le cellule del sangue:
- globuli rossi, di forma ovalare e contenti un nucleo;
- piastrine, anch’esse nucleate;
- cellule della serie bianca (eterofili, eosinofili, basofili, monociti, leucociti).
Da un paio di gocce di sangue, una strisciata su un vetrino e una inserita in un microcapillare, si possono ottenere molte informazioni utili per indirizzare verso una diagnosi e una terapia o per valutare la buona salute dell’animale sottoposto ad analisi.
Dallo striscio un buon laboratorista allenato a questa metodica può riconoscere la morfologia cellulare, valutare se compaiono globuli rossi immaturi indicatori di rigenerazione midollare, fare una stima della serie bianca presente e del tipo di cellule più rappresentate.
In tal modo è possibile capire se in quel momento l’animale sta combattendo contro un’infezione (con un rialzo degli eterofili, cellule con funzioni simili ai neutrofili dei mammiferi), oppure una reazione allergica o a parassiti (aumentano gli eosinofili) oppure infezioni virali (con aumento e attivazione dei linfociti).
Anche l’aspetto dei vari elementi del sangue (alterazione nei granuli, alterazione del nucleo) indica la presenza di un’infezione recente e acuta rispetto a una cronica che perdura da parecchio tempo e ha indebolito le difese dell’organismo (come in caso di malattie gravi come aspergillosi o clamidiosi).
Un’emoglobina potenziata
Centrifugando e misurando le componenti risultanti nel capillare da microematocrito si ottiene per differenza la percentuale di globuli rossi sul totale del fluido sanguigno, ovvero il valore di ematocrito che negli uccelli in genere oscilla tra il 35 e 55%.
Si tratta di un valore minore rispetto ai mammiferi o l’uomo, ma l’emoglobina negli uccelli è più efficiente.
L’evoluzione ha infatti fatto in modo che il legame con l’emoglobina e il trasporto dell’ossigeno possa supportare attività dispendiose come il volo.
Malattie del sangue negli uccelli: anemie e leucocitosi
Attraverso l’esame emocromocitometrico si valutano le variazioni fisiologiche e patologiche della serie rossa e bianca, discriminando le varie anemie, ovvero diminuzione in circolo di globuli rossi oppure aumento (leucocitosi/leucemie) o diminuzione (leucopenia) della serie bianca.
Le cause di queste variazioni possono essere svariate: traumi, emorragie, neoplasie sanguinanti, parassiti ematofagi (anemie da perdita), ustioni, setticemie, intossicazioni da metalli pesanti (anemie emolitiche), malattie croniche infettive o metaboliche che rallentano o bloccano il normale turnover e rigenerazione nel midollo come clamidiosi, aspergillosi, insufficienza renale o epatica (anemie non rigenerative).
I globuli bianchi invece possono diminuire in modo drastico (leucopenia) in caso di setticemie, malattie virali immunosoppressive come circovirosi e malattia di Pacheco, malnutrizione grave, gravi intossicazioni oppure aumentare anche in modo vertiginoso in presenza di malattie batteriche, virali, oppure gravi infiammazioni/infezioni a coinvolgimento sistemico, come la peritonite da uovo o un’importante chirurgia.
Sottoporre a un esame del sangue il proprio amico alato è dunque importante, seppur chieda uno sforzo sia economico che di un piccolo e contenuto stress, per individuare in sede di screening qualche anomalia non apparente alla visita o per indirizzare meglio la cura in modo tempestivo.