La diagnosi di dermatite atopica del cane (DAC), patologia con base genetica e familiare, si basa su un’attenta raccolta di dati e informazioni, un’accurata visita clinica e sull’esclusione di tutte le patologie cutanee che possono mimarne i sintomi.
A supporto della diagnosi è possibile effettuare anche un esame allergologico.
Una corretta procedura diagnostica permette poi di definire la terapia più adatta al caso presentato.
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Il prurito, sintomo non specifico con cause diverse
Nel cane il prurito è il sintomo principale della dermatite atopica, ma per la diagnosi non è un sintomo patognomonico, riferibile cioè a un’unica malattia.
Le dermatiti pruriginose che possono affliggere il cane sono infatti numerose.
Possono essere causate da parassiti, funghi, batteri, lieviti o, in casi più gravi, da anomalie del sistema immunitario o da tumori.
Parassiti esterni
I parassiti esterni più comuni che possono causare prurito nel cane sono le pulci, i pidocchi e gli acari.
Questi possono essere facilmente esclusi mediante rapidi esami dermatologici.
I parassiti, le loro uova o le loro deiezioni possono essere evidenziati con l’osservazione al microscopio di campioni di pelo e di materiale raccolto dopo spazzolamento e attraverso raschiati della cute ottenuti con una lama da bisturi o uno speciale strumento chiamato cucchiaio di Volkmann.
Talvolta i parassiti possono essere osservati direttamente sul mantello.
Esiste poi una malattia insidiosa causata da un acaro non visibile a occhio nudo, la rogna sarcoptica.
Questa parassitosi è la maggiore imitatrice della dermatite atopica del cane.
Deve quindi essere esclusa con certezza con esami aggiuntivi o tramite trattamento farmacologico preventivo.
Funghi, batteri e lieviti causa di dermatiti pruriginose
I funghi, seppur raramente pruriginosi, possono essere esclusi tramite l’utilizzo di una particolare lampada che emette luce ultravioletta (lampada di Wood).
L’osservazione dei peli al microscopio e l’allestimento di un esame colturale dopo un’incubazione di 7-14 giorni permette di fare una diagnosi certa.
Le infezioni batteriche e da lieviti sono spesso una conseguenza del prurito.
Possono essere diagnosticate mediante esami rapidi (esame citologico) o esami colturali che vengono effettuati da laboratori specializzati.
Malattie autoimmuni e tumori
Tra le altre malattie che possono mimare la dermatite atopica canina c’è il pemfigo foliaceo, una malattia autoimmune che causa lesioni crostose e prurito.
Anche alcuni tumori, come il linfoma cutaneo e il mastocitoma, possono presentarsi con lesioni cutanee pruriginose.
Malattie allergiche
Nell’ambito invece delle malattie allergiche, la dermatite associata al morso delle pulci è esclusa con una rigorosa profilassi antiparassitaria.
Quella legata ad allergeni alimentari è invece indagata mediante test dietetici specifici (questo argomento sarà trattato più estesamente prossimamente).
Esami allergologici e DAC
La dermatite atopica canina è associata frequentemente alla formazione di anticorpi specifici rivolti verso allergeni ambientali o più raramente verso alimenti.
Gli esami allergologici non devono però essere utilizzati come test diagnostici per la DAC.
Dovrebbero essere usati unicamente a supporto della diagnosi clinica di questa patologia.
Gli esami allergologici possono essere effettuati sia su sangue, tramite un normale prelievo ematico, oppure direttamente sulla cute, con una modalità simile a quella usata nelle persone.
In maniera analoga gli allergeni testati sono i pollini degli alberi, le graminacee, le erbe, le muffe e gli acari della polvere e delle derrate alimentari.
Entrambi i tipi di test allergologici, intradermico e sierologico, sono ritenuti a oggi attendibili nell’individuazione degli allergeni in corso di DAC.
Sarà il Medico veterinario a valutare quale esame sia più idoneo per il singolo paziente.
L’individuazione attraverso i test degli allergeni che causano il prurito è utile per limitare, dove possibile, il contatto con questi, ma soprattutto per allestire una terapia personalizzata denominata immunoterapia-allergene-specifica.
Dermatite atopica atopic-like o intrinseca
Esiste la possibilità che un cane con dermatite atopica abbia esami allergologici negativi e non sia quindi possibile individuare alcun allergene positivo.
Questi pazienti sono però a tutti gli effetti allergici: hanno gli stessi segni clinici e rispondono alle stesse terapie.
Ad oggi però non esistono ancora gli strumenti per individuare con certezza quali siano gli allergeni coinvolti.
Questo particolare tipo di dermatite atopica è definita atopic-like o intrinseca.
Il trattamento della dermatite atopica canina
Il trattamento della DAC è complesso e viene definito multimodale, include cioè diversi strumenti terapeutici che lavorano in sinergia.
La terapia deve essere personalizzata in base alla gravità dei sintomi, alla loro durata, all’età del cane o alle patologie concomitanti.
Ridurre l’esposizione agli allergeni
In generale è importante, laddove possibile, ridurre l’esposizione del cane ai propri allergeni.
Si consiglia, ad esempio, di prestare particolare attenzione alla pulizia di casa, evitare di sbattere tappeti o divani o di sollevare importanti quantità di polvere in presenza di cani allergici agli acari.
Bisogna invece evitare prolungate permanenze al parco e risciacquare le zampe una volta rientrati a casa ai cani allergici a pollini ed erbe nei periodi di fioritura.
Nelle forme acute, anche in attesa della visita dermatologica, può essere di aiuto ai cani allergici fare frequenti shampoo con prodotti dermatologici specifici e acqua tiepida.
Questo permette di rimuovere gli allergeni dal corpo e dare sollievo alla cute infiammata.
Terapia farmacologica
Il Medico veterinario o il dermatologo imposterà poi una terapia farmacologica con lo scopo di ridurre velocemente il prurito per prevenire lesioni da autotraumatismo.
Fortunatamente a oggi esistono diversi farmaci efficaci nel controllo dei sintomi della dermatite atopica.
Abbiamo inoltre delle linee guida redatte da professionisti del settore che possono venirci in aiuto nella gestione anche dei casi più gravi.
Le molecole utilizzate solitamente nella gestione del prurito acuto sono il prednisolone, l’oclacitinib e il lokivetmab.
Sarà il veterinario a valutare la terapia più idonea per ogni singolo caso, indicando dosi e durata di somministrazione e potenziali effetti avversi.
Nelle forme croniche, oltre al controllo del prurito, è fondamentale favorire una normalizzazione della barriera cutanea mediante shampoo, lozioni idratanti, antibatterici o cherato/sebo regolatori.
Può essere utile allo scopo anche una supplementazione orale di acidi grassi o un rafforzamento del microbiota cutaneo.
Le molecole più comunemente utilizzate per queste forme sono quelle precedentemente citate insieme alla ciclosporina.
Immunoterapia allergene-specifica
La terapia farmacologica può essere affiancata da un’immunoterapia allergene-specifica.
Il suo scopo è quello di indurre una risposta immunitaria di tolleranza nei confronti degli allergeni.
La durata di questa terapia, che può essere somministrata per via iniettiva sottocutanea o attraverso la mucosa orale, deve essere di almeno un anno.
Il suo tasso di risposta, inteso come percentuale di soggetti che ottengono un apprezzabile miglioramento dei sintomi, è del 60-70%.
Il cane può guarire dalla dermatite atopica completamente?
Un messaggio importante per i proprietari di cani affetti da dermatite atopica è che però non esiste alcuna terapia in grado di portare a una guarigione definitiva.
Come spiegato in un articolo precedente, la DAC è una malattia cronica e recidivante con una componente genetica e immunitaria.
Un altro aspetto fondamentale è che un cane atopico deve essere visitato periodicamente, poiché le terapie possono cambiare in relazione all’evoluzione della malattia.
Le terapie impiegate nel controllo della DAC sono definite immunomodulatorie, poiché vanno a regolare una risposta immunitaria esagerata che porta a un’infiammazione cutanea cronica.
Questo aspetto non deve però spaventare. Seppur non esenti da effetti collaterali, come qualsiasi altra terapia farmacologica, modulando sapientemente i dosaggi, lavorando con un approccio multimodale e monitorando il paziente regolarmente con visite cliniche, esami ematologici e urinari, infatti è possibile assicurare una buona qualità di vita ai cani atopici minimizzando gli effetti avversi.