Molti conigli hanno una produzione eccessiva di lacrime, perché?
Qual è la causa? Vediamolo insieme.
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La funzione delle lacrime
Le lacrime vengono prodotte da alcune ghiandole annesse al globo oculare e svolgono importantissime funzioni per l’occhio.
Le principali sono quella di lubrificarne la superficie e rimuovere lo sporco o i piccoli corpi estranei che si accumulano sulla cornea, sulla sclera, sotto la terza palpebra e nel sacco congiuntivale.
In condizioni normali, il liquido prodotto e secreto viene regolarmente drenato da un piccolo forellino che si trova sul margine della palpebra inferiore.
Attraverso un piccolo canale, il dotto naso-lacrimale, le lacrime sono poi trasportate all’interno delle cavità nasali, dalle quali possono poi essere espulse attraverso le narici oppure deglutite.
Le lacrime del coniglio sono di colore lattiginoso e più dense rispetto a quelle umane.
L’eccessiva fuoriuscita di lacrime nel coniglio o epifora
Un problema che si presenta con una certa frequenza nel coniglio è la cosiddetta “epifora”, ovvero uno scolo lacrimale eccessivo che fuoriesce dalla rima palpebrale e bagna il pelo e la pelle circostante l’occhio.
Il denso secreto tende a raggrumarsi formando una patina che imbratta la regione perioculare.
La pelle si inumidisce, si infiamma e si macera, il pelo cade, infine si formano ulcere e croste, difficili da rimuovere e causa di dolore.
Nelle fasi iniziali il problema spesso non viene osservato poiché il coniglio si toeletta di frequente e potrebbe rimuovere la secrezione con le zampe anteriori.
Un occhio attento però potrebbe accorgersi della presenza sulle zampe di pelo bagnato o imbrattato.
Nei casi cronici e prolungati nel tempo, tutta l’area zigomatica può essere interessata con conseguente alopecia, ulcerazioni estese e infezioni secondarie (dermatite umida).
L’infiammazione non solo deturpa il muso dell’animale, ma può provocare grande disagio e sofferenza.
La causa dell’eccesso di lacrime nel coniglio
La prima cosa che viene da pensare osservando un animale con lacrimazione eccessiva è sicuramente: “Congiuntivite!”.
Per quanto la congiuntivite (infiammazione della congiuntiva) possa verificarsi nel coniglio così come nelle altre specie, la causa più frequente di epifora nei lagomorfi non è un’iperproduzione di lacrime o un’infiammazione primaria.
Si tratta invece di un difetto nel drenaggio. È un po’ come un lavandino otturato: nonostante l’acqua esca dal rubinetto in quantità contenuta, l’otturazione dello scarico ne determina, entro breve tempo, la fuoriuscita.
Pensiamo adesso all’occhio del coniglio. Le lacrime vengono prodotte in maniera fisiologica, ma il difetto del sistema di drenaggio, ovvero l’ostruzione del dotto naso-lacrimale, comporta un ristagno del liquido.
Questo alla fine supera la rima palpebrale e cola giù lungo il muso, impregnando il pelo e inumidendo la pelle, con le conseguenze già descritte.
Quali sono le cause dell’ostruzione del dotto lacrimale?
Nei conigli da compagnia può verificarsi, ad esempio, la compressione di uno o più segmenti del dotto naso-lacrimale a opera delle radici dentali, che possono allungarsi oltre la misura normale.
Questo si ha soprattutto nei cosiddetti conigli “nani” che, per la particolare conformazione del muso, hanno più frequentemente problemi legati a sovracrescita dentale e malocclusione.
Facciamo un altro esempio di idraulica: provate a pensare a un tubo dell’acqua da giardinaggio in gomma. Cosa succede se lo schiacciate con un piede?
È esattamente ciò che accade alle lacrime che scorrono nel dotto: non possono più procedere!
Un’altra causa dell’ostruzione del dotto naso-lacrimale può essere la conseguenza dell’accumulo della parte più densa delle lacrime che finisce con fare un tappo.
O ancora una rinite, che può estendersi e risalendo coinvolgere il piccolo condotto naso-lacrimale, il cui lume si restringe e si riempie di pus.
Come si risolve il problema?
La prima cosa da fare quando ci si accorge della presenza di epifora è non aspettare.
Bisogna rivolgersi al più presto al veterinario prima che il problema evolva in maniera grave o irreversibile.
Il veterinario eseguirà una visita generale approfondita per escludere altre patologie, in particolare quelle a carico dell’occhio e dell’apparato respiratorio.
L’ispezione del cavo orale è fondamentale per individuare alterazioni delle corone dentali.
Se del caso, sarà necessario eseguire anche delle radiografie per lo studio delle radici e della loro possibile responsabilità come causa dell’epifora.
Il dotto naso-lacrimale può essere “stappato” inserendo con delicatezza una cannula ed eseguendo dei lavaggi con soluzione fisiologica sterile.
Assolutamente non fatelo a casa! Perché potreste causare gravi danni all’occhio e ai suoi annessi, nonchè sofferenza all’animale.
Questa operazione però non sempre riesce, soprattutto quando ormai il fenomeno è cronico, ulteriore motivo per intervenire quanto più precocemente possibile.
Una volta identificata la causa (o le cause) il veterinario prescriverà le terapie specifiche.
Nel caso il problema fosse legato alle radici dentali, potrebbe rendersi necessaria l’estrazione, soprattutto se i denti interessati sono anche motivo di altri disturbi.
Qualora l’epifora fosse irrisolvibile (può succedere!) il veterinario provvederà a fornire indicazioni sulla sua gestione quotidiana.
Questa prevede la detersione dell’occhio con appositi prodotti e il mantenimento del pelo e della cute circostante quanto più possibile asciutti e puliti.