Gli animali da compagnia, come cane e gatto, vengono (generalmente) trattati con prodotti antiparassitari ad uso esterno, ovvero composti farmaceutici volti al controllo e alla eliminazione dei parassiti esterni come zecche, pulci e acari.
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Perché sono importanti gli antiparassitari?
L’utilizzo degli antiparassitari risulta molto importante in quanto i parassiti esterni possono causare infestazioni anche gravi (come quelle dovute a pulci, pidocchi, acari, zecche) oppure rappresentare vettori di malattie pericolose sia per gli stessi animali che per l’uomo (leishmaniosi, trasmessa da flebotomi, la rickettsiosi, trasmessa da zecche, etc.).
Come applicarli?
Grande attenzione va posta alle modalità di applicazione del prodotto: un esempio può essere dato dalle soluzioni spot-on, che le industrie farmaceutiche producono come pipette in varie unità di dose, corrispondenti alla dimensione dell’animale.
Per assicurare la massima efficacia, il contenuto della pipetta va applicato direttamente sulla cute e non sul pelo, in corrispondenza di punti in cui l’animale non può arrivare a leccarsi (dietro al collo tra le scapole oppure lungo la linea del dorso); ancora, ci sono prodotti che possono essere applicati in corrispondenza di un unico punto, mentre altri, tendenzialmente più irritanti per la cute, devono essere applicati in più punti, accorgimento questo che comunque è sempre chiaramente riportato sul relativo foglietto illustrativo.
Tuttavia, nell’utilizzo degli ectoparassiticidi, occorre fare sempre molta attenzione per evitare che gli effetti tossici non si esplichino esclusivamente nei confronti delle specie di parassiti bersaglio, ma possano ripercuotersi anche sugli stessi cani e gatti.
Ecco tre cose da sapere sul corretto utilizzo degli antiparassitari per il cane:
- Mai applicare ad un animale un prodotto non registrato per la specie di appartenenza. Alcuni prodotti registrati per il cane se applicati ad un gatto possono causare gravi sintomi da intossicazione e finanche provocarne la morte. La tossicità degli ectoparassiticidi può essere molto variabile: irritazione cutanea e in alcuni casi lesioni erosivo-crostose nei punti di applicazione, grattamento più o meno intenso e transitorio, quadri gastroenterici con vomito e/o diarrea, sintomi neurologici, anche particolarmente gravi, e addirittura la morte;
- Mai incorrere nell’errore di eccedere con l’applicazione di tali prodotti nell’errata convinzione che, per eliminare più efficacemente tali insetti, sia bene “esagerare” aumentandone il dosaggio o riducendone gli intervalli di applicazione. E’ bene, inoltre, evitare di lavare l’animale alcuni giorni (5-6) prima e dopo la loro applicazione;
- Una volta applicato l’antiparassitario, soprattutto nei primi giorni, occorre anche evitare che altri animali conviventi possano andare a leccare il prodotto sulla zona trattata, cosa che può causare, ad esempio, ipersalivazione o anche vomito nel caso di cani, ma anche convulsioni potenzialmente fatali nel gatto. Anche i bambini vanno protetti dal contatto con l’animale trattato, almeno per le 12-24 ore successive all’applicazione degli antiparassitari.
Da quanto detto appare chiaro che l’applicazione dei prodotti antiparassitari deve tener conto di tutta una serie di variabili, rispetto alle quali è sempre consigliabile, onde evitare di commettere errori e di incorrere nel rischio di intossicare il proprio animale, riferirsi al proprio Medico Veterinario di fiducia, che saprà di volta in volta, sulla base delle diverse variabili (specie animale, età del soggetto, eventuale presenza di patologie, area geografica, etc.), consigliare il prodotto più idoneo, sia in termini di tipologia che di dosaggio e di modalità e intervalli di applicazione.