Spesso capita che il proprietario di un coniglio porti a visitare il suo pet per poi scoprire che c’è un problema a carico dei denti di cui non si era accorto.
Oppure il coniglio non mangia o perde saliva dalla bocca, oppure si blocca a livello intestinale e “non spallina più”.
O ancora mostra segni generici di sofferenza e cambiamenti nel suo comportamento.
Allora viene portato dal veterinario che lo visita, controlla la bocca ed ecco lì la probabile origine del malessere: i denti.
Cerchiamo di comprendere meglio cosa succede e perché.
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I denti del coniglio crescono sempre
I conigli possiedono un totale di 28 denti:
- 4 incisivi nell’arcata superiore (2 lunghi e grandi e altri due molto più piccoli e poco visibili situati posteriormente ai precedenti);
- 2 incisivi nell’arcata inferiore;
- 10 molariformi (5 per lato) nell’arcata mascellare superiore;
- 12 molariformi (6 per lato) nell’arcata mandibolare inferiormente.
La particolarità dei denti del coniglio è quella di crescere continuamente, per tutta la vita dell’animale.
Si consumano normalmente con regolarità, in modo da rimanere sempre della lunghezza giusta.
Questo succede però solo quando tutto funziona per il meglio.
Questa particolarità è dovuta al fatto che i lagomorfi (lepri e conigli) possiedono denti a radice aperta, per questo vengono denominati anche “ipsodonti”.
La loro radice spinge il dente a crescere continuamente in ragione di circa 0,2 mm a settimana (poco meno di 1 cm al mese).
Al contrario di quanto avviene nella maggior parte degli altri mammiferi, dove il dente raggiunge la sua lunghezza definitiva e lì si ferma.
Il consumo delle superfici dentali del coniglio è garantito dallo sfregamento tra quelli che compongono l’arcata superiore e quella inferiore.
Si consumano anche con l’abrasione esercitata dal cibo durante la masticazione.
Quindi, fino a quando questo meccanismo funziona correttamente, la dentatura si mantiene sana e regolare e tutto va per il meglio.
Dove iniziano i problemi per i denti del coniglio
Quando questo processo di crescita e pareggiamento invece diventa difettoso, i denti del coniglio iniziano a crescere e ad allungarsi senza più alcun freno, fino a causare danni importanti.
Provate a immaginare se i vostri denti fossero lunghi due, tre o quattro volte più del normale, quali conseguenze comporterebbero?
Nel coniglio questi sono solo alcuni dei problemi dovuti da una dentatura eccessivamente “abbondante”: impossibilità a chiudere la bocca, difetto nella masticazione, ferite al cavo orale e alla lingua, difficoltà nella deglutizione della saliva e dell’alimento, ecc.
Tutto ciò si traduce in dolore, disagio e problemi meccanici, lesioni, infezioni e ascessi, cessazione dell’alimentazione, stasi intestinale e molto altro.
Le cause dell’extra-crescita dei denti del coniglio
Le cause della sovracrescita dentale, ma soprattutto del mancato consumo, sono molteplici e spesso il problema è di tipo plurifattoriale.
Tra le principali, un occhio di riguardo merita l’alimentazione.
Una dieta scorretta infatti, soprattutto se molto ricca di cereali e semi, determina carenze nutrizionali (ad esempio calcio) e una masticazione inadeguata.
Anche la somministrazione frequente di alimenti che non dovrebbero essere inclusi nel menù giornaliero del coniglio, oltre a tantissime altre problematiche di ordine generale, può influire negativamente sulla masticazione stessa e di conseguenza sul consumo delle superfici dentali.
Invece i traumi, in particolare la frattura delle ossa della mandibola o della mascella possono causare l’alterazione del “morso” e quindi una modificazione della giustapposizione e, di conseguenza, del consumo dei denti.
Anche la frattura dei denti stessi e la loro ricrescita secondo un’inclinazione non naturale del proprio asse può provocare un non corretto allineamento dentale.
Infine, tra le cause principali di malocclusione e sovracrescita dei denti dobbiamo ricordare i difetti congeniti delle ossa del cranio, che risultano essere molto frequenti soprattutto nei conigli nani.
Questi animali da compagnia, infatti, a seguito del processo di selezione che punta ad ottenere un muso corto e una testa tendente alla rotondità, ne sono particolarmente predisposti.
La deviazione, la sovracrescita e il mancato o inadeguato consumo dei denti può verificarsi a cariconon solo degli incisivi, ma anche dei molariformi.
I segnali che qualcosa non va e come comportarsi
Come accorgersi, dunque, se il nostro coniglio ha il problema che abbiamo appena descritto?
La soluzione più semplice è quella di controllare il cavo orale almeno settimanalmente.
Ispezionare gli incisivi del coniglio non è un’operazione difficile, è sufficiente sollevare le labbra dell’animale e guardare.
Spesso però i proprietari rinunciano, perché il coniglio raramente accetta di buon grado che gli si tocchi la bocca.
Per i molariformi è meno semplice, poiché bisognerebbe disporre di una strumentazione adeguata oppure aprire le fauci dell’animale, impresa veramente ardua.
Di conseguenza, la visita periodica dal Medico veterinario è l’occasione per far eseguire un controllo generale, bocca e denti compresi.
Il veterinario procederà a ispezionare con attenzione la cavità orale e a verificare la presenza di malocclusione o di punte dentali e di lesioni.
Se del caso, approfondirà l’esame con una radiografia per valutare lo stato delle radici e delle strutture ossee.
Quando necessario, poi, procederà al pareggiamento o all’estrazione dei denti.
Prevenire e fare attenzione
Oltre a rispettare le scadenze dei check up, è importante che il proprietario faccia attenzione a rispettare il più possibile un’alimentazione corretta, consigliata dal medico veterinario.
Molto utile risulta lasciare a disposizione dell’animale alcuni oggetti da rosicchiare – facendo attenzione che siano sicuri e adatti alla specie.
Ricordiamoci poi che il coniglio tende a nascondere gli stati di disagio e sofferenza, quindi è necessario percepire tutti quei segnali di malessere che potrebbero lasciar intendere che qualcosa non va.
In particolare, per quel che riguarda la bocca, è necessario controllare se il coniglio:
- si mostra dolorante, apatico;
- si alimenta meno, con difficoltà o addirittura smette di mangiare;
- non produce più le feci e/o ha un addome gonfio;
- presenta ipersalivazione, tumefazioni facciali, scolo oculare o nasale anomalo;
- cambia comportamento.
Se addirittura poi notiamo i denti “più lunghi o storti del normale”, non dobbiamo aspettare, ma rivolgerci immediatamente al veterinario di fiducia.
Quindi, in buona sintesi, il consiglio è: occhio ai denti del coniglio!