Il benessere animale dei suini sta acquisendo sempre maggior rilevanza tra i consumatori perché è considerato un attributo della qualità della carne suina, al pari delle caratteristiche organolettiche e della sicurezza alimentare.
Il progetto Ethical Pig Farm, finanziato dalla Regione Lombardia e coordinato da Allevamenti di Nerviani in collaborazione con l’Università di Milano e dal Crpa di Reggio Emilia, si è posto l’obiettivo di favorire lo sviluppo di filiere animal friendly, che promuovono uno sviluppo economico sostenibile, aumentando la competitività e la redditività del settore suinicolo.
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INDAGINE PRESSO I CONSUMATORI
Per analizzare le potenzialità di successo dei prodotti a base di carne suina ottenuti con elevati standard di benessere animale, è stata effettuata un’indagine di mercato che ha coinvolto 203 consumatori lombardi, a cui è stato somministrato un questionario presso i punti vendita di negozi tradizionali e della grande distribuzione.
Il campione dei consumatori è stratificato per classi di età e sesso. La maggior parte degli intervistati (67%) appartiene alle classi centrali di età da 31 a 70 anni e il campione è quasi equamente suddiviso tra uomini e donne.
Circa il 70% degli intervistati acquista la carne nei supermercati, il 21% nei piccoli negozi e il rimanente utilizza altri canali di vendita.
COSA È EMERSO DALL’INDAGINE?
Da queste analisi è emerso che:
– il benessere animale gioca un certo ruolo nelle decisioni dei consumatori di carne suina, ma in genere dopo aspetti come la freschezza, il colore, l’origine degli animali e il prezzo;
– i consumatori nella classe di età 31-50 anni si dimostrano più interessati ai prodotti ad alto contenuto di benessere animale rispetto alle altre classi, ricercano maggiormente prodotti che portano in etichetta informazioni sul rispetto del benessere animale e sono più disponibili a pagare di più per questi prodotti;
– i giovani fino a 30 anni e gli anziani oltre 70 anni si distinguono nettamente per un interesse più limitato verso il benessere animale e sono meno interessati a una tutela degli animali che vada oltre il limite minimo di legge;
– sulla competenza legislativa i consumatori sono poco informati, in quanto solo il 10% degli intervistati riconosce nell’Unione europea l’istituzione di prima istanza per legiferare in materia di benessere animale.
FONTE: LaSettimanaVeterinaria