Rispettare le esigenze del gatto è la base per una serena e pacifica convivenza. Una volta giunto nella nuova casa, è importante che l’ambiente sia accogliente, fisicamente ricco di spunti e a misura di gatto.
Tenendo sempre ben presente che l’accesso all’esterno rimane una priorità per il benessere comportamentale del gatto, all’interno della casa possono essere messe a disposizione numerose aree di riposo posizionate a diverse altezze.
Il gatto infatti è allo stesso tempo un predatore e una preda e quindi ricerca anche luoghi sicuri in cui dormire. Questi giacigli devono consentirgli di porsi sufficientemente lontano da eventuali cani, ma anche da bambini e finestre.
Inoltre, poiché il gatto sfrutta molto anche in altezza l’ambiente a sua disposizione, è possibile arricchire la casa costituendo, ad esempio, passerelle aeree fra un punto di riposo e l’altro, sopra gli armadi e le mensole più alte.
Rispettare le esigenze del gatto anche quando ne vivono più di uno in casa!
Quando in casa convivono più gatti, diventa indispensabile garantire loro la possibilità di riposo tranquillo e questo può essere raggiunto mettendo a disposizione diversi giacigli, in modo tale da consentirne un uso contemporaneo da parte degli animali, che dovranno poter dormire a una distanza di 1-3 m: questa è la distanza interindividuale ideale per un gatto in riposo.
Poiché il nemico principale del gatto domestico di oggi è la noia, è buona cosa fornirgli numerosi piccoli pasti e rendere il cibo interessante e manipolabile.
La ciotola deve essere personale, di conseguenza se più gatti convivono nella stessa casa, devono essere disponibili ciotole nello stesso numero degli animali e devono essere poste lontane fra loro, in modo da consentire un pasto tranquillo a tutti i gatti presenti.
Le ciotole vanno poste in luoghi privi di fonti di pericolo esterne, quindi non vicino alle finestre né ai luoghi di maggior passaggio.
Altrettanto dicasi per la lettiera, che deve essere posizionata in un luogo accessibile con facilità e molto tranquillo.
FONTE: La Settimana Veterinaria