Cavia peruviana: riproduzione e patologie dell’apparato riproduttivo

La cavia peruviana presenta alcune caratteristiche peculiari che riguardano la sua sfera riproduttiva ed è particolarmente predisposta allo sviluppo di cisti ovariche.

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A cura di: Dott. Alessandro Troisi

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Piccolo roditore domestico, la cavia peruviana o porcellino d’India presenta alcune caratteristiche peculiari che riguardano la sua riproduzione.

Origine della cavia peruviana

I porcellini d’India, noti anche come cavie, sono dei roditori istricomorfi addomesticati in Sud America tra l’anno d.C. 500 e 1000.

Al tempo dell’invasione spagnola del Sud America, i porcellini d’India, erano allevati dagli Incas come fonte di alimento e per l’uso nelle cerimonie religiose.

Furono poi portati in Europa circa 500 anni fa.

Sebbene non siano mai diventati popolari come fonte di cibo al di fuori del Sud America, da allora in Europa e Nord America sono stati allevati come animali domestici esotici, ma anche come animali da laboratorio.

Caratteristiche della riproduzione della cavia peruviana

La cavia peruviana presenta alcune caratteristiche peculiari che riguardano la sua sfera riproduttiva.

Questo roditore è caratterizzato da lunghi periodi di gestazione e cicli di estro.

Le femmine hanno una membrana vaginale che si dissolve durante l’estro e il parto.

Possono presentare un tappo copulatore, cioè una massa cerosa solida formata da eiaculato coagulato ed epitelio vaginale sfaldato che può localizzarsi a livello vaginale dopo la copula.

I maschi non hanno un vero scroto e i loro testicoli sono situati in un sacco parascrotale inguinale o intra-addominale.

I piccoli di cavia nascono con gli occhi aperti e sono completamente ricoperti di pelo folto.

In particolare, la cavia raggiunge la pubertà, definita come l’età in cui sono acquisite le capacità riproduttive, rispettivamente a 2 mesi nelle femmine e a 3 mesi nei maschi.

Il periodo riproduttivo per le femmine va dai 3 mesi ai 20 mesi di età e può durare fino a 4 o 5 anni.

I porcellini d’India sono poliestrali, il che significa che hanno estri ripetuti e possono pertanto riprodursi tutto l’anno.

Il ciclo estrale nella maggior parte delle femmine è di 15-17 giorni (intervallo 13-21 giorni) e l’ovulazione è spontanea.

La durata della gestazione va da 59 a 72 giorni (in media 68 giorni), in base alle dimensioni della cucciolata e da quanti sono stati i parti precedenti.

Il parto imminente è segnalato dalla separazione delle ossa del bacino (sinfisi pubica); uno spazio di 15 mm è palpabile circa 2 giorni prima del parto e aumenta in larghezza (fino a 25 mm o più) al momento del parto.

In soggetti che partoriscono per la prima volta in età più avanzata (7-8 mesi), la sinfisi pubica può risultare calcificata.

Di conseguenza, in prossimità del parto, la sua separazione potrebbe essere impossibile o non adeguata, portando a distocia.

Principali patologie dell’apparato riproduttivo della cavia: le cisti ovariche

Le cavie peruviane sono particolarmente predisposte allo sviluppo di patologie dell’apparato genitale.

Queste rappresentano il terzo motivo più comune per cui vengono portate a visita dal veterinario.

Tra queste patologie la malattia cistica ovarica è la più frequente.

Il cistoadenoma sieroso ovarico o, più specificamente, rete ovarii cistica è una condizione medica comunemente osservata nelle cavie.

Possono essere colpite dal 66% al 75% delle cavie di età compresa tra 3 mesi e 5 anni, con un’incidenza massima nei soggetti tra i 2 e 4 anni.

Tali cisti sierose possono svilupparsi spontaneamente durante il ciclo estrale e raggiungere dimensioni molto variabili.

Tendono però ad aumentare con l’avanzare dell’età dell’animale.

Nella maggior parte dei casi entrambe le ovaie sono interessate.

Nei casi meno frequenti in cui è interessato solo un ovaio, il più colpito risulta essere quello di destra.

Possono essere o meno ormono-secernenti.

Sintomatologia delle cisti ovariche nella cavia

Il segno clinico più comune è la progressiva perdita di pelo nella regione del fianco e dell’addome, senza prurito, che può essere associata ad altre alterazioni della cute.

In alcune circostanze anche altre sedi possono presentare alopecia.

Si osserva comunemente anche la formazione di croste sulla cute intorno ai capezzoli.

Spesso l’animale assume una forma “a pera” a causa dell’aumento di volume dell’addome a dispetto di un torace di dimensioni normali.

Questi soggetti possono mostrare aggressività e comportamenti sessuali.

Tali comportamenti sono però comunemente osservati anche in cavie che hanno un normale ciclo estrale.

Gli animali possono presentare anche segni clinici aspecifici riferibili a perdita di appetito, letargia o vocalizzazione quando maneggiati.

Alcuni soggetti possono essere clinicamente asintomatici, se le cisti non sono attive a livello ormonale o quando diagnosticate precocemente e quindi di piccole dimensioni.

Diagnosi di cisti ovariche nella cavia peruviana

La diagnostica comprende la palpazione addominale, la radiografia e l’ecografia addominale.

Sicuramente l’ecografia è lo strumento diagnostico non invasivo più accurato utilizzato per la differenziazione di cisti ovariche, tricobezoari (boli di pelo) o neoplasie addominali.

Anche i tumori ovarici, seppur rari nelle cavie, devono essere sempre considerati nella diagnosi differenziale.

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Trattamento e prevenzione

La risoluzione delle cisti ovariche avviene mediante trattamento chirurgico o medico.

La soluzione chirurgica mediante ovarioisterectomia (asportazione di utero e ovaie) rappresenta il trattamento di scelta raccomandato

In alcuni casi però i pazienti non possono sottoporsi a un intervento chirurgico a causa di condizioni mediche concomitanti o incertezza del proprietario a causa di possibili rischi anestesiologici.

In questi casi le opzioni mediche sono limitate all’aspirazione ecoguidata o alla terapia ormonale.

L’aspirazione ecoguidata delle cisti fornisce in alcuni casi una soluzione temporanea.

Deve di solito essere seguita da un trattamento medico ormonale per prevenire il rapido riaccumulo di liquidi.

Il trattamento ormonale prevede l’uso della gonadotropina corionica umana o dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH).

Recentemente è stato provato anche l’impiego di impianti sottocutanei a lento rilascio di agonisti del GnRH (deslorelina).

Il loro utilizzo è stato già testato con successo in altre specie e per altre indicazioni, quali la posticipazione della pubertà e la soppressione temporanea della fertilità nel cane e nel gatto.

Vengono anche utilizzati per il trattamento dell’incontinenza urinaria post-sterilizzazione nella cagna e per il trattamento e la prevenzione della patologia surrenalica (iperadrenocorticismo) nel furetto.

A oggi tale farmaco non ha dimostrato la sua efficacia sulla castrazione/sterilizzazione chimica nella cavia.

Per quanto concerne le cisti ovariche, sono ancora in corso studi per verificare il suo effetto.

Pertanto, è molto importante condurre dal Medico veterinario di fiducia periodicamente la vostra cavia, anche se apparentemente in salute.

Soprattutto se si tratta di una femmina intera adulta, è consigliabile anche richiedere delle ecografie addominali di controllo, con lo scopo di individuare le cisti ovariche in fase precoce.

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