parassiti del gatto Archivi - Animali da compagnia - Il portale per i proprietari di pet https://www.animalidacompagnia.it/category/gatto/parassiti-gatto/ Mon, 23 Sep 2024 13:01:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Come evitare il rischio di parassiti portati in casa dai pets https://www.animalidacompagnia.it/come-evitare-il-rischio-di-parassiti-portati-in-casa-dai-pets/ https://www.animalidacompagnia.it/come-evitare-il-rischio-di-parassiti-portati-in-casa-dai-pets/#respond Fri, 20 Sep 2024 08:42:41 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=56218 Avere un cane o un gatto aumenta il rischio di portare in casa sgraditi parassiti, che possono colpire anche i membri umani della famiglia e in alcuni casi trasmettere malattie. Conosciamo meglio questi ospiti indesiderati e vediamo come proteggerci da loro.

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Nelle famiglie italiane sono spesso presenti cani e gatti, anche insieme; questa situazione porta a molta felicità, allegria, peli sparsi per casa e amore, ma anche a un aumentato rischio di portare in casa sgraditi parassiti.

Amare è proteggere e prevenire, per cui è importante conoscere bene questi nemici della salute animale (e umana).

Parassiti ospiti indesiderati in casa

I parassiti sono spesso specie-specifici, ma in alcuni casi, un animale (cane, gatto o altro) infestato li può trasmettere anche agli altri conviventi di specie differente.

cane_gatto_parassiti_casa

I parassiti esterni

Se parliamo di parassiti esterni, consideriamo ad esempio le pulci. Questi piccoli insetti causano prurito, fastidio, ma possono trasmettere anche alcune patologie.

Basta una passeggiata al parco per portare in casa le uova, le larve e le pupe, cioè le forme immature che sopravvivendo a lungo giocano un ruolo fondamentale nell’infestare tutti gli ambienti.

Per questo è molto importante trattare tutti gli animali di casa, con prodotti specie-specifici, e disinfestare anche l’ambiente per minimizzare il rischio di reinfestazioni.

Inoltre, le stesse pulci possono essere infettate dal verme intestinale Dipylidium caninum e il cane o il gatto potrebbe quindi infestarsi a sua volta ingerendo durante il grooming una piccola pulce infetta.

Potrebbe poi trasmetterlo anche ai membri umani della sua famiglia (zoonosi), con conseguenze anche importanti, soprattutto per chi ha una salute più fragile.

Anche le zecche si trovano spesso nell’ambiente, come giardini o boschi o al parco, dove svolgono gran parte del loro ciclo vitale, ma poi compiono il loro pasto di sangue su cane e gatto.

Due sono le specie principali, Ixodes ricinus e Rhipicephalus sanguineus, che non disdegnano tutti i membri della famiglia!

Anche in questo caso, fondamentale l’utilizzo di prodotti per trattare e prevenire le infestazioni.

I parassiti interni

Parlando di parassiti interni possiamo considerare Giardia intestinalis, un protozoo ubiquitario che infetta molti mammiferi, incluso cane e gatto.

Può essere asintomatico o causare una diarrea violenta a volte intermittente, presentando un rischio per la salute per gli animali giovani, debilitati, anziani o immunocompromessi.

Si diffonde rapidamente soprattutto in ambienti affollati e può colpire l’uomo.

Per debellarla, a parte considerare terapie adeguate, è importante un’importante igiene ambientale e l’isolamento degli animali infetti, per evitare rischi ai conviventi.

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Anche i vermi intestinali possono facilmente essere diffusi tra animali nella stessa famiglia, perché se non identificati e trattati si distribuiscono in ambiente e facilmente infestano per ingestione anche animali sani, complicando la risoluzione del problema.

In alcuni casi possono causare zoonosi anche gravi, come nel caso di Toxocara spp.

Come comportarsi per evitare che cane o gatto portino parassiti in casa?

Visto il rischio di trasmissione di parassiti tra cani, gatti, ambiente e famiglia, è importante portare i propri pet regolarmente in visita dal Medico veterinario curante, che effettuerà gli esami delle feci alla ricerca di parassitosi.

Inoltre, è fondamentale trattare con cadenza regolare (secondo le indicazioni degli esperti in parassitologia di ESCCAP – www.esccap.org) tutti gli animali di casa con molecole adeguate ed efficaci.

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Adozione responsabile: la prevenzione contro i parassiti nel gattino https://www.animalidacompagnia.it/la-prevenzione-contro-i-parassiti-per-il-gattino/ https://www.animalidacompagnia.it/la-prevenzione-contro-i-parassiti-per-il-gattino/#respond Wed, 26 Jun 2024 10:44:11 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=55859 Un gattino appena adottato deve essere controllato per vedere se è infestato da eventuali parassiti esterni e interni. Vediamo quali sono le principali parassitosi da cui può essere colpito e cosa fare per prevenirle.

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Così come per il cane, quando un gattino entra nella nostra vita dobbiamo accudirlo a 360 gradi e bisogna quindi considerare la sua salute in toto, includendo anche la prevenzione e il trattamento contro i parassiti.

Anche se il gatto farà una vita “indoor”, ovvero in appartamento, è comunque esposto, anche se con minor frequenza rispetto a un micio che esce spesso, ai parassiti: basta l’ingresso in casa di una lucertola, un uccellino, un altro animale convivente od ospite, o anche di noi umani che siamo venuti in contatto con aree infestate.

Per questo è importante parlarne in visita con il Medico veterinario, che consiglierà le soluzioni migliori.

A disposizione di tutti, ci sono però anche le linee guida redatte dagli esperti in parassitologia di ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animals Parasites) sul sito www.esccap.org, che possono chiarire alcuni dubbi da subito e dare indicazioni importanti.

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Internet è importante e utile, ma sulla salute bisogna affidarsi solo a siti con una chiara competenza!

La prevenzione contro i parassiti nel gattino

La valutazione dello stile di vita dell’animale e della famiglia sono aspetti importanti, in quanto in base a questi e altri fattori il Medico veterinario potrà valutare lo stato di rischio e impostare il miglior protocollo di prevenzione possibile per il vostro micio.

Inoltre, bisogna seguire con attenzione e precisione le indicazioni ricevute per evitare di esporre il vostro nuovo amico a rischi anche gravi per la sua salute!

È poi fondamentale fare l’esame delle feci almeno 1-2 volte l’anno, a seconda dell’esposizione o meno ai parassiti.

Infine, come già detto per il cane, anche per il gattino bisogna considerare la protezione dai parassiti sia esterni che interni.

Parassiti esterni

Pulci

Il rischio di infestazione da pulci è presente tutto l’anno, per questo è importante sia il trattamento profilattico che il controllo a livello ambientale.

Questi parassiti esterni possono causare una dermatite specifica oppure trasmettere malattie importanti come la dipylidiosi, la malattia del graffio del gatto, la rickettsiosi, ecc.

Zecche

Di solito stagionali, con l’innalzamento delle temperature medie le zecche sono ormai presenti tutto l’anno.

Anch’esse possono trasmettere patogeni importanti o, se l’infestazione è massiva, causare fenomeni di anemia nel gatto.

Acari della rogna notoedrica

La rogna notoedrica non è una patologia diffusissima, ma è molto contagiosa tra gatti, in quanto la trasmissione avviene per contatto e si diffonde rapidamente nei gruppi di felini.

Parassiti interni

Vermi intestinali

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I vermi intestinali sono spesso presenti anche se non visibili.

Le linee guida ESCCAP consigliano per questi parassiti la sverminazione del gattino dalle 3 settimane di vita, ogni 2 settimane fino allo svezzamento e poi mensilmente fino ai 6 mesi di età.

Successivamente, è importante valutare il rischio di esposizione per trattare con frequenze differenti i gatti.

Cestodi

I mici si possono infestare o tramite l’alimentazione con visceri e/o carne cruda o tramite la caccia di prede o tramite l’ingestione di pulci infestate da Dipylidium.

È importante effettuare gli esami fecali e trattare gli animali con prodotti dedicati.

Filariosi cardiopolmonare

Nota e molto temuta nel cane, questa malattia è trasmessa da zanzare infette da Dirofilaria immitis.

I gatti sono considerati a rischio solo se residenti in aree endemiche, in quanto è difficile che il parassita arrivi a completo sviluppo nell’organismo del gatto.

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Proteggere vuol dire amare

Quando si adotta un gatto è quindi fondamentale affidarsi alle indicazioni di un Medico veterinario di fiducia e utilizzare i prodotti prescritti con attenzione, seguendo le indicazioni di peso ed età minima e controllando che siano specifici per i gatti, con metodi di utilizzo poco fastidiosi e a lunga durata.

Perché proteggere il vostro gattino significa amarlo.

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Cosa provocano i parassiti alla flora dell’intestino di cane e gatto? https://www.animalidacompagnia.it/cosa-provocano-i-parassiti-a-flora-intestino-di-cane-e-gatto/ https://www.animalidacompagnia.it/cosa-provocano-i-parassiti-a-flora-intestino-di-cane-e-gatto/#respond Thu, 20 Jul 2023 08:29:21 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=53528 Nell'intestino di cane e gatto può crearsi un equilibrio interno tra microbiota e parassiti. Vediamo cosa succede alla salute degli animali quando invece la bilancia pende verso il parassitismo.

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L’intestino di tutti i mammiferi, quindi anche di cane e gatto, ospita una comunità molto variegata, numerosa e dinamica di batteri, il cosiddetto microbiota (o flora intestinale), che in condizioni di normalità convive con un ampio gruppo di parassiti, ad esempio protozoi, funghi ed elminti.

Questa convivenza risulta in genere in equilibrio e senza danni per l’ospite.

La loro azione congiunta, infatti, può modificare in senso favorevole o sfavorevole la risposta dell’organismo a stati infiammatori e a determinate patologie.

In caso di disequilibrio, invece, la presenza eccessiva di vermi intestinali può modificare la popolazione della flora intestinale e causare disbiosi o patologie infiammatorie.

Dall’altro lato, il microbiota, se adeguatamente presente, può tenere sotto controllo la colonizzazione di parassiti nell’intestino, favorirne l’espulsione, controllare la loro replicazione e virulenza.

Ci si sposta quindi su un asse immaginario che va dal cosiddetto mutualismo (equilibrio senza danno) al parassitismo (danno).

La stretta relazione tra parassiti dell’intestino e microbiota di cane e gatto

L’analisi dei meccanismi e delle conseguenze di queste interazioni sta diventando sempre più importante negli ultimi anni, vista l’importanza della popolazione batterica e dell’equilibrio intestinale sulla salute degli animali, ma non abbiamo ancora risposte precise.

Sappiamo che sia i vermi intestinali che il microbiota hanno potenzialità di azione immunomodulatrice e possono aver un ruolo nell’evoluzione dell’immunità dell’ospite.

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Parassiti come Toxoplasma gondii, Giardia spp. ed Entamoeba risultano problematici in una serie di casi, mentre rimangono presenti e asintomatici la maggior parte del tempo.

Lo stesso vale per i vermi che possono essere in equilibrio nel tratto digerente e non far danni, anche se vanno sempre considerati una minaccia per la salute.

Le prove finora realizzate fanno immaginare che se capissimo il meccanismo in cui parassiti e microbi interagiscono tra loro potremmo saper predire le conseguenze sulla salute e poterle quindi affrontare al meglio.

L’azione dei parassiti sull’intestino di cane e gatto

È noto come la colonizzazione parassitaria del tratto gastroenterico possa alterare la funzionalità intestinale e l’ecosistema presente, in cui risiede il microbiota.

Ad esempio, l’infiammazione causata dagli elminti può far aumentare la produzione di muco intestinale e, in risposta, la popolazione di batteri mucolitici (che si nutrono delle sostanze nutritive del muco) aumenterà.

Ancora, i vermi intestinali possano aumentare il ricambio cellulare delle cellule intestinali epiteliali, quindi la popolazione batterica per restare in equilibrio selezionerà la sopravvivenza di microbi capaci di replicare più velocemente.

Come agisce il microbiota

Se il microbiota è predominante rispetto ai parassiti intestinali, terrà sotto controllo il turnover cellulare e favorirà l’espulsione degli stessi, proteggendo la salute di cane e gatto.

Bisogna considerare che parassiti e microbi possono inoltre interagire nella competizione per gli stessi nutrienti presenti nell’intestino, come anche a volte possono consumare ciò che l’altro non consuma.

Disequilibrio intestinale e salute

Ciò che è certo è che un intestino con parassiti e non in equilibrio porta a problematiche di salute anche importanti in cane e gatto.

Questo perché sia protozoi che elminti sono noti per causare infiammazione intestinale e alterazione delle pareti intestinali, favorendo anche il passaggio di batteri nocivi e di infezioni conseguenti.

Un ultimo aspetto da non dimenticare è che alcune parassitosi intestinali, compromettendo la digestione, diminuiscono l’assorbimento delle sostanze nutritive presenti nell’alimento.

In tal modo portano a perdita di peso, stanchezza dell’animale e problematiche gastrointestinali più gravi.

Nel caso quindi il tuo cane o gatto manifesti qualche sintomo particolare legato alla digestione, rivolgiti al tuo Medico veterinario per una visita di controllo e per scongiurare la presenza di parassiti, e nel caso valutare il trattamento ideale.

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Somministrazione dei farmaci antiparassitari nel gatto senza stress https://www.animalidacompagnia.it/somministrazione-antiparassitari-nel-gatto-senza-stress/ https://www.animalidacompagnia.it/somministrazione-antiparassitari-nel-gatto-senza-stress/#respond Tue, 20 Jun 2023 08:08:40 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=53290 La somministrazione degli antiparassitari al gatto di casa spesso risulta un momento di stress sia per l'animale che per il suo proprietario. Ecco alcuni consigli per rendere quest'azione importante per la sua salute semplice e anche piacevole.

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Per il mantenimento della salute e del benessere del nostro amico gatto sappiamo che è fondamentale utilizzare antiparassitari per proteggerlo dai parassiti, sia interni (vermi intestinali e polmonari) che esterni (pulci, zecche e acari).

Ma, quando il gatto non è così propenso alla manipolazione, il principale timore del proprietario di gatto è quello di danneggiare il forte legame che c’è con il proprio amico felino e di diminuire la fiducia che li lega.

Anche recenti ricerche mostrano che la maggioranza dei proprietari incontra difficoltà nel trattare i gatti contro i parassiti.

Per questo è importante sia seguire le linee guida ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites) per proteggere i gatti almeno 4 volte l’anno, sia non stressare animale e proprietario usando un prodotto adeguato.

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Secondo un’indagine svolta nel settembre 2021 da Sapio in Inghilterra, Germania, Francia e Italia intervistando 1.416 proprietari di gatti è risultato che:

  • il 44% di loro prova sentimenti negativi quando pensa al trattamento per la protezione dai parassiti dei gatti;
  • un proprietario su otto salta del tutto il trattamento antiparassitario;
  • il 48% si aspetta dei consigli dal proprio Medico veterinario sulla prevenzione dei parassiti;
  • l 70% dà priorità alla protezione da tenie (cestodi), pulci, zecche e acari.

Cosa fare, quindi, per rendere la somministrazione di antiparassitari al gatto semplice e senza stress? Vediamolo insieme.

4 consigli per somministrare gli antiparassitari al gatto senza stress

Abituare l’animale fin da piccolo

Innanzitutto abituare il proprio gatto a essere toccato e manipolato sin da piccolo, delicatamente, per far sì che non risulti un evento stressante.

Utilizzare l’antiparassitario più adatto al proprio gatto

È importante poi scegliere con il proprio Medico veterinario di fiducia il prodotto che sia maggiormente adeguato all’animale, al suo stato di salute, allo stile di vita e al temperamento.

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Ridurre i tempi con i giusti prodotti

Ridurre la complessità del trattamento è un principio chiave.

Esistono ad esempio prodotti con frequenza ridotta di somministrazione, ma provata efficacia e sicurezza, che permettono un’applicazione trimestrale anziché mensile.

Questo può facilitare la gestione della profilassi antiparassitaria, in quanto risulta anche più facile da applicare e memorizzare nel proprio calendario.

Questa lunga durata però deve essere associata da un ampio spettro di azione del prodotto scelto.

Quindi, la pianificazione del piano terapeutico va oculatamente stabilita insieme al Medico veterinario.

Rendere l’applicazione degli antiparassitari nel gatto un momento piacevole

Oltre a questo, associare l’applicazione del un prodotto antiparassitario a un momento piacevole può agevolare il trattamento e alleviare i timori del proprietario stesso, che agitandosi non trasmette la giusta tranquillità al proprio gatto.

Quindi via libera a ciò che attira maggiormente il gatto, come un premio, che sia uno snack o il suo gioco preferito.

Se, invece, il gatto dopo la manipolazione vuole stare tranquillo, lasciatelo nella sua area di comfort e rassicuratelo nel momento in cui torna da voi a cercare un contatto fisico.

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La Giardia è un parassita pericoloso per cane e gatto? https://www.animalidacompagnia.it/la-giardia-e-un-parassita-pericoloso-per-cane-e-gatto/ https://www.animalidacompagnia.it/la-giardia-e-un-parassita-pericoloso-per-cane-e-gatto/#comments Thu, 20 Oct 2022 08:00:58 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=51218 La Giardia è un parassita intestinale che può colpire diversi animali, come cane e gatto. Il suo controllo prevede un approccio multifattoriale.

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La Giardia intestinalis (o G. duodenalis, G. lamblia) è un protozoo intestinale in grado di infestare diversi ospiti, tra cui cane e gatto.

Sono diversi i genotipi di Giardia a seconda della specie colpita e dell’area geografica.

La distribuzione di questo parassita interno o endoparassita è infatti ubiquitaria.

Come avviene la trasmissione e quali sono i sintomi dell’infestazione da Giardia in cane e gatto

L’infezione da Giardia si accompagna quasi sempre a segni clinici, soprattutto per gli animali più vulnerabili come i cuccioli.

La sua trasmissione avviene per via oro-fecale tramite ingestione o di acqua o di alimento contaminato dalle cisti, o per frequentazione di un ambiente contaminato.

Le cisti possono resistere per lungo tempo nell’ambiente, ma sono degradate dalle temperature estremamente basse o elevate.

La prevalenza in Europa arriva al 7% degli animali, con valori più elevati per i cuccioli.

Un animale che elimina le cisti nell’ambiente non è per forza sintomatico, cosa che rende più difficoltosa l’individuazione degli animali affetti dal parassita.

I sintomi sono variabili e spesso non specifici, cosa che rende più complesso capire anche per il veterinario se l’animale vada trattato o meno.

Se presenti, i sintomi possono essere forme di diarrea acuta o cronica o intermittente con feci di colore anche verdastro, anoressia, vomito, calo del peso in animali più deboli (cuccioli o con patologie associate).

Come si fa la diagnosi per la Giardia

Per identificare il parassita sono necessari 3 campioni di feci in più giorni.

L’eliminazione delle cisti può essere infatti intermittente e le stesse non sono facilmente visibili al microscopio.

Esistono anche altri metodi, come i kit rapidi o la PCR.

giardia cane veterinario

Trattamento e terapia per la Giardia nel cane e nel gatto

Da molti anni sono principalmente due i principi attivi (fenbendazolo o associazione febantel-praziquante-pyrantel) utilizzati per trattare l’infezione.

Perché siano efficaci bisogna evitare reinfestazioni o coinfestazioni con altri parassiti, o sospensione precoce del farmaco.

Bisogna quindi attenersi scrupolosamente alle indicazioni del proprio Medico veterinario.

Per controllare maggiormente le reinfezioni si consiglia di associare lavaggi con shampoo con clorexidina.

Bisogna inoltre pulire la zona perianale soprattutto se imbrattata, nonché mantenere molto pulito l’ambiente in cui l’animale vive.

Da evitare assolutamente i metodi fai-da-te o l’utilizzo di farmaci che possono compromettere la flora intestinale, già alterata dalla patologia in corso e dalla presenza del parassita, anche in modo duraturo.

Una microflora in equilibrio è fondamentale per la salute dei pet, per cui si può considerare di associare alla terapia l’integrazione con sinbiotici (prebiotici + probiotici).

Gli animali con segni clinici sicuramente devono essere trattati, ma esiste un modo per ridurre o eliminare il rilascio di cisti nell’ambiente?

Si devono trattare anche gli asintomatici per prevenire i segni clinici e il rischio di zoonosi?

Un animale positivo, a prescindere dai sintomi, deve essere curato per evitare alterazioni della microflora e contaminazioni di altri animali.

Questo è importante soprattutto in caso di convivenza tra più pet, soprattutto se cuccioli, per via del loro sistema immunitario ancora immaturo.

La guarigione può essere confermata solo da un controllo delle feci effettuato al microscopio.

Un controllo su più fronti

Come evidenziato la Giardia si può controllare solo in modalità multifattoriale attraverso:

  • la somministrazione corretta della terapia prescritta;
  • la pulizia costante dell’animale e dell’ambiente;
  • la somministrazione di sinbiotici per la microflora intestinale;
  • la ricerca di patogeni concomitanti per escludere o trattare coinfezioni;
  • il controllo dello stato di salute generale dell’animale e di quelli conviventi.

È importante quindi rivolgersi sempre al proprio Medico veterinario di fiducia per prevenire e trattare questa infezione così complessa.

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Vacanza che fai con cane e gatto, parassita che trovi https://www.animalidacompagnia.it/vacanza-che-fai-con-cane-e-gatto-parassita-che-trovi/ https://www.animalidacompagnia.it/vacanza-che-fai-con-cane-e-gatto-parassita-che-trovi/#respond Fri, 05 Aug 2022 08:07:35 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=50939 Prima di partire per le vacanze è importante sapere come prevenire l'eventuale incontro con qualche parassita del cane o del gatto che si può incontrare in viaggio in Italia o all'estero.

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Quando si viaggia è utile sapere come prevenire lo sgradevole incontro con qualche possibile parassita del cane o del gatto.

Sono infatti in continuo aumento i vettori di malattie parassitarie sia in Italia che all’estero.

La leishmaniosi del cane: diffusione del parassita in Italia

In Italia, tradizionalmente, è considerata endemica per Leishmania tutta la zona costiera e il Centro Sud, comprese le Isole.

Nel corso degli ultimi anni si è assistito però a un aumento delle aree in cui sono presenti le specie di pappataci che trasmettono questo parassita (P. perniciosus, P. papatasi, P. neglectus e P. perfiliewi).

I casi sono in costante aumento in Emilia Romagna e le segnalazioni sono sempre più frequenti in zone localizzate in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Venezia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Per questo motivo oggi si tende a considerare endemica, in linea di massima, tutta la zona del sud Europa.

La prevenzione si basa su metodi per diminuire il rischio di presenza di pappataci, come ad esempio con ostacoli meccanici, quali le zanzariere, oppure evitando le uscite all’aperto quando l’attività dei moscerini si fa più intensa.

Naturalmente importanti mezzi preventivi sono l’utilizzo di sostanze repellenti e la vaccinazione.

Sarà cura del Medico veterinario consigliare quali siano le opzioni disponibili, prescrivendo i repellenti e vaccinando, in base alla situazione del cane.

È certamente uno degli aspetti più importanti da considerare, nel contesto della visita clinica prima della partenza.

La filariosi cardiopolmonare

Un ampliamento simile, anche se questa volta verso il Sud, si è verificato per la zona di diffusione della filariosi cardiopolmonare.

Ormai tutto il territorio nazionale è infatti potenzialmente coinvolto nel problema.

Esistano presidi medici efficaci per tenere sotto controllo questa malattia parassitaria.

Quindi è bene chiedere consiglio al proprio veterinario su come mettere in atto la prevenzione per questo parassita del cane e del gatto.

cane parassita erba

Zecche e malattie da loro trasmesse

Analoga considerazione può essere fatta per la diffusione delle zecche e delle patologie trasmesse sia agli animali, sia all’uomo.

Questi parassiti si possono ormai considerare quasi ubiquitari, almeno per quanto riguarda le specie maggiormente coinvolte nella trasmissione di infezioni.

Può essere utile portare con sé un piccolo kit con le apposite pinzette per estrarre le zecche e un disinfettante per poter rimuovere questi parassiti dalla cute in modo corretto.

Echinococcosi

Fermo restando le raccomandazioni generali di sverminazioni periodiche degli animali da compagnia ed esami delle feci per la ricerca di uova di parassiti, è bene ricordare che, soprattutto sulle Isole, in particolare la Sardegna, è segnalata con maggior frequenza l’echinococcosi.

In zone a rischio, soprattutto in un contesto rurale, è importante impedire al cane l’accesso a terreni utilizzati come pascoli, evitare di alimentarlo con scarti non cotti (soprattutto visceri) ed effettuare una visita di controllo al ritorno da tali zone.

Se si viaggia all’estero

Per chi sceglie l’estero come meta per le vacanze, bisogna ricordare che, a seconda del Paese che si visita, la possibilità di incontrare determinate malattie risulta diminuita o aumentata, a seconda della presenza e diffusione dei vettori responsabili.

A questo proposito è molto utile consultare come fonte sempre aggiornata e ricca di materiale divulgativo l’ESCCAP (European scientific counsel companion animal parasites), che contiene (in inglese) le linee guida per la prevenzione delle principali parassitosi degli animali anche quando si viaggia.

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Vermi intestinali nel cane e nel gatto: sono davvero un problema? https://www.animalidacompagnia.it/vermi-intestinali-nel-cane-e-nel-gatto-sono-un-problema/ https://www.animalidacompagnia.it/vermi-intestinali-nel-cane-e-nel-gatto-sono-un-problema/#comments Wed, 20 Jul 2022 10:13:42 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=50947 I vermi intestinali del cane e del gatto sono un problema anche negli animali adulti, non solo nei cuccioli o nei gattini. Ma lo possono essere anche per l'uomo. Ecco perché è importante la loro prevenzione.

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Quando adottiamo un cucciolo di cane o gatto, sappiamo benissimo che potrebbe avere dei vermi intestinali e che quindi va sverminato.

Una volta adulto però difficilmente se ne parla ancora.

Eppure il problema delle infestazioni da parassiti intestinali c’è anche nell’animale adulto.

Sono moltissimi i vermi che possono parassitare l’intestino dei nostri animali, ma i più frequenti sono:

  • i cestodi o vermi piatti;
  • gli ascaridi o vermi tondi;
  • gli anchilostomi o vermi a uncino;
  • i tricocefali o vermi a frusta.

Tutti gli animali sono a rischio di parassitosi intestinali, non è una prerogativa solo dei cosiddetti “outdoor”.

Per verificare o meno la presenza di questi vermi, l’esame essenziale è quello delle feci.

Si tratta di un esame facile da eseguire ed economico. Necessita però di essere ripetuto (3 volte in 3 giorni) per una maggiore precisione diagnostica, in quanto l’eliminazione del parassita non è costante, ma può essere intermittente.

Difficilmente troviamo parassiti adulti, più facilmente le uova o le larve.

Come si trasmettono i vermi intestinali nel cane e nel gatto?

La via di trasmissione è quella oro-fecale: l’animale viene a contatto direttamente con le feci, o indirettamente in ambienti sporchi di feci, e le lecca o le ingerisce.

Come si può contenere la presenza dei parassiti?

Una pratica importante è la rimozione delle deiezioni dall’ambiente, in modo da non diffondere eventuali parassitosi.

Vermi cane veterinario

Il trattamento del nostro pet deve poi basarsi sui protocolli ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites) con prodotti appropriati che agiscono contro i parassiti intestinali.

È importante seguire le indicazioni del Medico veterinario, in quanto le profilassi sono diverse a seconda dello stato di salute, dell’età, dello stile di vita, ecc.

I vermi piatti e gli ospiti intermedi

La prevenzione dei vermi intestinali nel cane e nel gatto però prevede altri aspetti.

Se andiamo nello specifico, è fondamentale parlare dei cestodi (Echinococcus granulosus, Echinococcus multiocularis e Dipylidium caninum).

Questi vermi sono dotati di una testa che si attacca alla parete intestinale tramite uncini o ventose.

Il corpo invece si sviluppa in una serie di segmenti progressivi detti proglottidi.

Questi vermi si localizzano nell’intestino di cane e gatto e rilasciano le uova o le proglottidi con le feci nell’ambiente.

Una volta ingerita da un altro animale (mammiferi, roditori, pulci, pidocchi, uccelli), la larva si localizza nell’intestino di questo ospite intermedio.

Il ciclo biologico si completa poi con l’ingestione dell’ospite intermedio che contiene la larva da parte dei nostri pet, dove questa si sviluppa in adulto.

L’ospite intermedio di Dipylidium caninum è la pulce o il pidocchio masticatore.

Nel caso in cui ci sia un’ingestione accidentale (con il grooming, il mordicchiarsi, il leccamento) di questi insetti, avviene quindi l’infestazione del cane o del gatto.

Per questo è importante tenere sotto controllo anche le pulci e i pidocchi tramite l’applicazione di prodotti adeguati.

Quali sono i sintomi della presenza delle tenie e/o cestodi?

L’infestazione da vermi intestinali può essere a volte asintomatica.

In altri casi è possibile prurito a livello anale, ove possono essere visibili piccoli “chicchi di riso” di uova o proglottidi, come anche nelle feci.

Il pericolo per l’uomo

Sia Dipylidium caninum che Echinococcus granulosus ed Echinococcus multiocularis possono causare delle zoonosi (ovvero infestare anche gli umani).

L’uomo può venire infestato, in quanto ospite intermedio, tramite l’ingestione delle uova presenti in alimenti contaminati (vegetali), acqua contaminata o contatto diretto col cane/gatto.

La patologia si chiama echinococcosi (o idatidosi) cistica.

Il parassita all’interno di una formazione di tipo cistico può localizzarsi a livello polmonare, dove causa tosse e dispnea, a livello cerebrale, con sintomi neurologici, o a livello epatico.

La rottura della cisti idatidea può causare reazioni anafilattiche anche gravi.

vermi cane gatto

La prevenzione dei vermi intestinali

La prevenzione dei vermi intestinali nel cane e nel gatto è quindi importantissima e si fa tramite basilari norme igieniche e il controllo sanitario.

Ecco 5 azioni importanti per prevenire i vermi intestinali nel cane e nel gatto:

  1. raccogliere le deiezioni nell’ambiente e gettarli nei rifiuti. Questo è importante per prevenire la diffusione agli altri animali, ed è valido anche durante le passeggiate in montagna dove la fauna selvatica può incorrere in problemi;
  2. lavarsi sempre le mani dopo aver pulito la lettiera del gatto o raccolto le feci del cane;
  3. controllare che il pet non ingerisca feci o carcasse di animali;
  4. utilizzare periodicamente un prodotto antiparassitario specifico per i vermi intestinali o un prodotto endectocida, ovvero attivo contro gli ectoparassiti (come le pulci) e gli endoparassiti (ovvero i vermi), secondo le linee guida ESCCAP;
  5. fissare con il proprio Medico veterinario la visita di controllo e fare un esame delle feci.

 

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Gli strongili polmonari nel gatto, parassiti da non sottovalutare https://www.animalidacompagnia.it/gli-strongili-polmonari-nel-gatto-parassiti-da-non-sottovalutare/ https://www.animalidacompagnia.it/gli-strongili-polmonari-nel-gatto-parassiti-da-non-sottovalutare/#respond Mon, 20 Jun 2022 08:00:19 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=50544 Gli strongili polmonari sono parassiti del gatto specie-specifici che possono portare a gravi conseguenze per la sua salute. Scopriamo quali sono e come affrontarli.

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Spesso viene sottovalutato il rischio della presenza di parassiti nel gatto di casa.

Questo perché il proprietario pensa che, lasciando al micio accesso limitato all’ambiente esterno, si potrà controllare qualunque infestazione o infezione.

Ma non è così. Ad esempio, i vermi polmonari del gatto, gli strongili, possono infestare l’animale facilmente.

Lo stile di vita del gatto e i rischi di infestazione da parassiti

Valutare lo stile di vita del gatto sicuramente è fondamentale.

parassiti polmonari gatto giardino

Non a caso, i gatti con spiccata attività predatoria hanno più possibilità di infestarsi, tramite l’ingestione dei cosiddetti ospiti intermedi del parassita (come le chiocciole), così come i gatti con frequente accesso a giardini.

Anche il gatto più pigro avrà voglia di cacciare ogni tanto qualche animaletto, e quindi basterà una finestra aperta o un balcone a dare questa possibilità.

Sappiamo che più del 10% dei gatti domestici è affetto da parassiti polmonari e nello specifico soprattutto da Aelurostrongylus abstrusus (78,1%) e Troglostrongylus brevior (19,5%).

Questi due parassiti differiscono tra loro in particolare per la gravità della patologia che causano, nonostante i sintomi siano simili.

Come si può infestare il gatto con gli strongili polmonari?

Il gatto si può infestare cacciando lumache (ospiti intermedi), piccoli roditori, uccellini, rettili e anfibi (ospiti paratenici, cioè che veicolano il parassita).

parassiti polmonari gatto Larva di Aelurostrongylus abstrusus
Larva di Aelurostrongylus abstrusus vista al microscopio.

Lo strongilo ingerito migrerà poi attraverso il sangue fino ai dotti alveolari e ai bronchioli polmonari.

Qui depositerà le uova.

Da qui, una volta schiuse, le larve migreranno fino al faringe e saranno deglutite ed eliminate con le feci.

Quindi il ciclo ricomincerà, perché altre lumache ingeriranno le larve.

Che sintomi provocano questi parassiti polmonari nel gatto?

I sintomi che presenta il gatto infestato dai vermi polmonari sono prevalentemente respiratori, come tosse, scolo nasale, difficoltà al respiro e intolleranza all’attività fisica.

A volte, possono non presentarsi sintomi.

Nel caso in cui il gatto non abbia un sistema immunitario reattivo è più facile si sviluppi la parassitosi.

I sintomi variano a seconda del numero di larve ingerite e dallo stato di salute del micio.

In particolare Troglostrongylus brevior può risultare molto pericoloso per la gravità della patologia respiratoria che causa.

Come si fa diagnosi? E la prevenzione?

Tramite il test di Baermann, il veterinario può trovare gli strongili polmonari nelle feci.

È importante rivolgersi al proprio Medico veterinario di fiducia per decidere ogni quanto fare una visita di controllo e un esame delle feci.

A livello preventivo, si può solo pensare di evitare l’ingestione degli ospiti intermedi o paratenici, ma è molto difficile evitarlo in toto.

Risulta quindi più importante fare gli esami periodici e trattare, nel caso, opportunamente con il prodotto più indicato per l’eliminazione dei parassiti polmonari nel gatto.

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Le zecche nel cane e nel gatto sono davvero pericolose? https://www.animalidacompagnia.it/le-zecche-nel-cane-e-nel-gatto-sono-davvero-pericolose/ https://www.animalidacompagnia.it/le-zecche-nel-cane-e-nel-gatto-sono-davvero-pericolose/#comments Fri, 20 May 2022 08:00:01 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=50222 Si pensa che il fastidio dato dalle zecche sia solo legato al prurito che provocano nel cane e nel gatto, ma non è così. Una corretta prevenzione contro questi parassiti è fondamentale.

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Di solito si parla di prevenzione delle infestazioni da zecche nel cane e nel gatto solo con la bella stagione, ma bisognerebbe pensarci, invece, tutto l’anno.

I nostri amici animali possono essere colpiti dalle zecche della famiglia Ixodidae, dette anche zecche dure.

Questi parassiti sono pressoché endemici in Europa e, in larga parte, hanno un’azione parassitaria non solo su cane e gatto, ma anche sull’uomo.

Come si sviluppano le zecche presenti sul nostro territorio?

Le zecche sono parassiti a 3 ospiti; questo vuol dire che ogni loro stadio di sviluppo (larva, ninfa, adulto) completa un pasto su un ospite diverso.

Il loro pasto è composto da sangue, per cui sono definiti parassiti ematofagi, e trascorrono fino a 1-2 settimane sull’ospite a nutrirsi.

Nonostante siano di ridotte dimensioni, le zecche femmine appartenenti alla famiglia Ixodidae con il pasto di sangue riescono ad aumentare il loro peso di oltre 100 volte.

Dopo essersi ben nutrite, si staccano e iniziano la fase di deposizione delle uova.

Come identificare le zecche sul corpo di cane e gatto?

Le zecche possono localizzarsi su varie parti del corpo dell’animale.

Prediligono però orecchie, regione ascellare, muso, regione perineale e interdigitale, aree quindi meno protette dal pelo.

zecche cane pelo

Grazie a un controllo accurato e minuzioso separando bene il pelo, si può rinvenire sulla cute il parassita, a volte associato a segni di dermatite o piccole reazioni cutanee.

Può la zecca trasmettere delle patologie?

Sovente si crede che il fastidio dato dalle zecche sia solo legato a del prurito, ma non è così.

Questi parassiti agiscono infatti da vettore di altri patogeni come batteri, nematodi, protozoi e virus, molto spesso capaci di interessare anche l’uomo (zoonosi).

Durante il pasto di sangue, la zecca inocula della saliva nell’ospite o, in rari casi, l’animale può anche ingerire accidentalmente il parassita.

I segni clinici delle malattie trasmesse dalle zecche (TBD, tick-borne disease) possono comparire fino a mesi dopo l’infestazione.

Inoltre, l’animale può presentare anche un’anemia causata dal prelievo ematico svolto dal parassita.

L’infestazione avviene solo durante l’estate?

La presenza e distribuzione delle zecche dipende da molti fattori, come la densità degli ospiti e caratteristiche climatiche e ambientali.

È buona norma considerare di proteggere i nostri amici animali tutto l’anno, in quanto, nonostante ci siano dinamiche stagionali, sono parassiti resistenti nell’ambiente.

Nel caso si trovino delle zecche sul corpo dell’animale, è consigliabile rivolgersi al proprio Medico veterinario di fiducia, che le rimuoverà in modo appropriato e rapidamente.

In tal modo si eviterà che il rostro o parte buccale del parassita rimanga in sito causando infezioni e infiammazione.

Una volta rimosse, le zecche vanno eliminate per non infestare un altro animale.

È importantissimo, visto che spesso sfuggono al controllo, evitare le reinfestazioni.

zecche cane veterinario

Come si può ridurre al minimo il rischio di infestazione da zecche nel cane e nel gatto?

La prevenzione per evitare infestazioni da zecche è fondamentale.

Sicuramente è importante non portare il vostro amico a quattro zampe in aree potenzialmente infestate e fare un controllo quotidiano al ritorno a casa.

Ma ancora più efficace è utilizzare in maniera regolare un antiparassitario efficace e magari con un’azione di lunga durata.

Importante è attenersi alle modalità di applicazione e alla frequenza di trattamento indicate sul foglietto illustrativo e utilizzare il prodotto prescritto dal Medico Veterinario di riferimento.

Evitate assolutamente il fai-da-te, che può portare a conseguenze anche gravi.

Un esempio su tutti: è importante utilizzare nel gatto prodotti registrati per l’uso specifico in questa specie, perché molti prodotti destinati al cane contengono principi attivi tossici per i felini.

È consigliato rivolgersi sempre al Medico veterinario per impostare una corretta profilassi.

Scopri altri consigli QUI

 

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Parassiti del gatto: un pericolo per l’uomo? https://www.animalidacompagnia.it/parassiti-del-gatto-un-pericolo-per-luomo/ https://www.animalidacompagnia.it/parassiti-del-gatto-un-pericolo-per-luomo/#respond Sun, 28 Nov 2021 09:00:14 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=47717 La maggior parte delle malattie parassitarie trasmesse dal gatto all'uomo può essere evitata con regolari trattamenti antiparassitari e seguendo opportune misure igieniche.

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Il gatto può ospitare molti parassiti, inclusi alcuni a carattere zoonosico, cioè che possono essere trasmessi all’uomo.

L’animale può infestarsi attraverso l’ambiente, l’ingestione di ospiti intermedi o la contaminazione tra gatti.

Le infestazioni da parassiti interni (endoparassiti) sono le più frequenti.

Il più delle volte riguardano gatti di età inferiore a un anno, che vivono anche fuori casa, vanno a caccia di piccoli animali e non sono trattati con antiparassitari.

Questo tipo di parassiti sono trasmessi dal gatto all’uomo attraverso il contatto diretto, un ambiente contaminato o per ingestione di elementi infestanti.

Vediamo quindi quali sono le quattro più importanti zoonosi dovute a parassiti trasmessi dal gatto all’uomo.

Microsporum canis: il fungo della tigna

Microsporum canis è un dermatofita, cioè un fungo parassita della pelle degli animali e dell’uomo. È frequente, ma è scarsamente patogeno.

I gatti sono contaminati dall’ambiente – le sue spore infatti sono molto resistenti nell’ambiente esterno – o dal contatto con un animale contaminato.

Gli esseri umani si infettano attraverso il contatto della pelle con le spore del fungo, che causa tipiche lesioni ad anello, pruriginose e con un orlo eritematoso.

Talvolta, nei bambini si ha anche un interessamento del cuoio capelluto (Tinea capitis).

Importante è la diagnosi precoce. Si analizzeranno quindi possibili rischi di trasmissione (recente adozione di un gattino randagio) e l’aspetto clinico delle lesioni, utilizzando la lampada di Wood.

La certezza della diagnosi si ha però effettuando una coltura micologica, che è fondamentale nel caso di un gatto asintomatico.

Il Medico veterinario prescriverà poi la terapia antifungina più indicata per l’animale.

Evitare la contaminazione con misure igieniche e decontaminazione ambientale

Fondamentali sono il rispetto delle misure igieniche.

Dato il rischio zoonotico, è necessario limitare i contatti con il gatto, soprattutto se in presenza di anziani, soggetti immunocompromessi o bambini.

Bisogna anche attuare una buona decontaminazione ambientale: utilizzare di frequente l’aspirapolvere, lavare le superfici con disinfettanti ad attività fungicida, come candeggina in diluizione 1:10-1:100, molto efficace.

In lavatrice, due cicli di lavaggio sono sufficienti a disinfettare i tessuti.

La temperatura dell’acqua sembra ininfluente, mentre un ridotto carico del cestello è fondamentale per permettere un ottimo risciacquo della biancheria.

Toxocara cati: controllare i randagi e i gattini

È un parassita dell’intestino tenue dei gatti, che si contaminano ingerendo uova embrionate, cacciando e alimentandosi di ospiti intermedi o, nel gattino, dal latte materno.

L’uomo si infesta con l’ingestione di uova embrionate.

Una volta schiuse nell’intestino, da queste fuoriescono larve che penetrano la parete intestinale, dando origine a una larva migrans viscerale che andrà in parti del corpo differenti.

Questa malattia è spesso senza sintomi e quindi probabilmente sottodiagnosticata.

Nei bambini può causare dolore addominale, debolezza e facile affaticamento, manifestazioni asmatiche e disturbi oculari.

Secondo uno studio, fino al 25% dei gattini sotto i 6 mesi, il 16% dei gatti adulti e il 33% dei gatti randagi in Europa sono portatori di Toxocara cati.

parassiti gatto uomo randagi

Per limitare il rischio di contaminazione umana da Toxocara cati è necessario rispettare le misure igieniche, effettuare un trattamento antiparassitario dei gattini dall’età di 3 settimane, ogni 15 giorni fino allo svezzamento, poi ogni mese fino a 6 mesi.

Al fine di limitare la contaminazione precoce dei gattini, si consiglia di sverminare anche la gatta alla fine della gravidanza (a 60 giorni).

Il trattamento antiparassitario del gatto adulto dipende dal suo stile di vita: l’ideale è fare eseguire dal veterinario regolari esami delle feci.

Echinococcus multilocularis: una parassitosi rara ma grave nell’uomo

L’ospite definitivo di questo parassita intestinale è la volpe – a volte il cane, più raramente il gatto.

Quest’ultimo rilascia nell’ambiente feci contenenti uova, che sono gli elementi infestanti per l’essere umano.

L’uomo si contamina attraverso l’ingestione, ad esempio, di frutti di bosco.

Può quindi contrarre una malattia rara ma grave, perché è molto difficile da curare.

Dopo la schiusa delle uova, nell’uomo la larva di Echinococcus multilocularis invade infatti il fegato per diversi anni, danneggiandolo.

La prevenzione prevede il rispetto delle misure igieniche e la sverminazione mensile per i gatti che vivono in una zona ad alto rischio di contaminazione e che cacciano attivamente.

Toxoplasma gondii: attenti a carni e verdure

Il gatto si contamina ingerendo oocisti (forma iniziale di sviluppo di questo parassita) o prede già contaminate.

L’uomo viene contaminato in due modi: ingerendo oocisti presenti nelle feci dei gatti, oppure, nella maggioranza dei casi, da cisti di bradizoiti (stadio di sviluppo successivo di questo parassita).

In quest’ultimo caso la contaminazione avviene attraverso il consumo di carne, soprattutto di pecora, poco cotta.

Il gatto contaminato emette oocisti nelle feci per una o due settimane nell’ambiente esterno, che può contaminare un gatto o un essere umano o entrare nella catena alimentare quando gli animali da reddito ingeriscono le oocisti.

Occorrono dalle 24 alle 48 ore affinché le oocisti si evolvano e diventino infettanti per un nuovo ospite.

In Europa si stima che circa il 50-80% della popolazione è venuto in contatto con il parassita.

La maggior parte delle volte la malattia è asintomatica.

Un parassita ad alto rischio per le donne in gravidanza e le persone immunocompromesse

Il rischio maggiore di questo parassita riguarda le donne incinte, perché il feto può essere contaminato per via transplacentare e andare incontro a malformazioni e alla morte.

In Europa, la toxoplasmosi congenita coinvolge 1-10 nati ogni 10.000 all’anno.

Il pericolo riguarda però anche le persone immunocompromesse, che possono sviluppare una forma di toxoplasmosi polmonare e cerebrale.

La prevenzione implica il rispetto di misure igieniche: cucinare accuratamente la carne, lavare frutta e verdura, rimuovere quotidianamente le feci del gatto dalla lettiera, ecc.

Il gatto è ancora molto incriminato da medici od ostetriche, ma una donna incinta sieronegativa può vivere felicemente con il suo gatto se viene adeguatamente informata.

parassiti gatto uomo donna incintaIl Comitato Scientifico Europeo per lo Studio dei Parassiti negli Animali da Compagnia (European scientific counsel companion animal parasites – ESCCAP), fornisce diverse schede informative sulla toxoplasmosi.

Indagare lo stato del gatto di casa è di scarso interesse, perché non permette di valutare in modo certo il rischio rappresentato dall’animale.

Un gatto sieropositivo potrebbe non espellere più le oocisti, mentre un sieronegativo potrebbe essere successivamente contaminato.

Per quanto riguarda l’analisi delle feci è spesso negativa, perché il periodo di escrezione delle oocisti è molto breve.

Nei gatti sono allo studio diversi vaccini, con l’obiettivo di prevenire la diffusione delle oocisti nell’ambiente.

Articolo tratto da La Settimana Veterinaria

 

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