La sessualità nei pet - Animali da compagnia - Il portale per i proprietari di pet https://www.animalidacompagnia.it/category/cane/sessualita-nel-cane/ Wed, 23 Dec 2020 11:44:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Il trattamento dell’incontinenza urinaria post sterilizzazione nel cane https://www.animalidacompagnia.it/il-trattamento-dellincontinenza-urinaria-post-sterilizzazione-nel-cane/ https://www.animalidacompagnia.it/il-trattamento-dellincontinenza-urinaria-post-sterilizzazione-nel-cane/#comments Wed, 16 Dec 2020 10:30:44 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=43442 L’incontinenza urinaria nel cane può manifestarsi dopo sterilizzazione sia nel maschio che nella femmina e la causa principale sembra essere l’incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale (USMI). Tale condizione si presenta con perdita involontaria di urina quando vi è un aumento di pressione in addome e cioè quando l’animale è sdraiato o per esempio in condizioni in cui è eccitato.

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L’incontinenza urinaria nel cane può manifestarsi dopo sterilizzazione sia nel maschio che nella femmina e la causa principale sembra essere l’incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale (USMI).

Tale condizione si presenta con perdita involontaria di urina quando vi è un aumento di pressione in addome e cioè quando l’animale è sdraiato o per esempio in condizioni in cui è eccitato.

Il trattamento medico è il metodo d’elezione e deve sempre essere consigliato prima della terapia chirurgica. L’obiettivo del trattamento medico è aumentare la funzione della chiusura uretrale.

Il trattamento medico

La terapia di scelta è rappresentata da agonisti alfa-adrenergici ovvero farmaci che vanno a stimolare i recettori presenti nello sfintere uretrale interno, portando così ad un aumento della pressione di chiusura uretrale.

cane 2

Tuttavia, l’uso di questi agonisti alfa-adrenergici è controindicato nelle malattie in cui si dovrebbe evitare un aumento della pressione sanguigna, come nella maggior parte delle malattie renali, per problemi cardiaci o glaucoma.

Un’ulteriore possibilità di trattamento è legata all’utilizzo degli estrogeni andando ad accrescere il tono dello sfintere uretrale.

Inoltre, studi sull’uomo e sui ratti indicano che gli estrogeni aumentano la capacità della vescica e stimolano la crescita e la proliferazione delle cellule.

A causa dei rari ma riconosciuti possibili effetti collaterali (depressione del midollo osseo, gonfiore della vulva e attrazione di cani maschi), sono oggi scarsamente utilizzati.

Impianto sottocutaneo con deslorelina

Ultimamente l’applicazione sottocutanea di impianti, a lento rilascio, contenenti una sostanza che si chiama deslorelina può essere considerata una nuova opzione ai trattamenti medici più utilizzati.

Tale molecola aumenta la compliance della vescica e ha successo come terapia per l’incontinenza in circa il 50% delle femmine.

cane

La deslorelina risulta di facile applicabilità e risulta essere scevra da effetti collaterali nel punto di inoculo.

L’impiego clinico di tale molecola è stato testato anche per altre indicazioni nel cane, nel gatto e nel furetto.

Questi farmaci sono particolarmente indicati per i pazienti che mostrano gravi effetti collaterali dopo la terapia con agonisti alfa-adrenergici o in condizioni in cui gli agonisti alfa-adrenergici siano controindicati.

Finora, non sono stati segnalati effetti collaterali correlati all’uso di analoghi della deslorelina nelle cagne ovariectomizzate.

Il trattamento chirurgico

Possibili trattamenti chirurgici sono rappresentati da interventi che hanno lo scopo di sollevare il collo vescicale e l’uretra per riposizionarli in una posizione fissa e più alta per impedire che, a seguito di incrementi di pressione addominale, possano ridiscendere ed essere soggetti a pressioni diverse da quelle cui è soggetta la restante parte di vescica.

Vi è inoltre anche la possibilità di iniezioni sottomucose per via endoscopica di collagene o acido ialuronico che, se necessario, possono essere ripetute. Anche questo trattamento può essere effettuato in combinazione con la terapia medica.

Attive le ricerche per ulteriori trattamenti per l’incontinenza post sterilizzazione

cane 1

A causa del grande impatto dell’incontinenza urinaria sull’essere umano, sono sempre attive le ricerche per proporre ulteriori trattamenti.

In alcuni casi infatti, le sostanze utilizzate nell’uomo che hanno un effetto sulla vescica urinaria possono essere applicate anche al cane.

Terapie cellulari come ad esempio l’utilizzo di cellule staminali sono attualmente proposte per ripristinare le cellule muscolari funzionali e aiutare nella chiusura dello sfintere nelle donne con incontinenza.

Conclusioni

In conclusione, possiamo affermare che la terapia medica ha successo nella maggior parte dei casi indipendentemente dall’età alla sterilizzazione e dal grado di incontinenza.

È tuttavia molto importante che qualsiasi malattia sottostante che possa determinare poliuria (emissione di elevate quantità di urina) e/o una cistite concomitante venga diagnosticata e trattata correttamente.

Inoltre, al fine di evitare effetti collaterali indesiderati per alcuni dei farmaci più utilizzati, è possibile trovare la dose minima efficace.

È anche per questo motivo che deve assolutamente essere il vostro Medico Veterinario di fiducia, attraverso una corretta gestione del caso, a decidere di volta in volta quale sarà il procedimento più corretto, per salvaguardare al massimo la salute del vostro cane.

Redatto da: Dott. Alessandro Troisi

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L’incontinenza urinaria dopo la sterilizzazione nel cane https://www.animalidacompagnia.it/lincontinenza-urinaria-dopo-la-sterilizzazione-nel-cane/ https://www.animalidacompagnia.it/lincontinenza-urinaria-dopo-la-sterilizzazione-nel-cane/#comments Thu, 03 Dec 2020 10:30:46 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=43344 L'incontinenza urinaria rappresenta un’involontaria perdita delle urine ed è una patologia che, sebbene sia più frequente nel cane femmina, può interessare anche il cane maschio. Pur non essendo una patologia diffusa, può assumere una certa gravità e determinare conseguenze rilevanti sia per il benessere dell’animale (problemi igienici, possibilità di infezioni secondarie cutanee o dell’apparato genito-urinario) che per la gestione pratica da parte del proprietario.

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L’incontinenza urinaria rappresenta un’involontaria perdita delle urine ed è una patologia che, sebbene sia più frequente nel cane femmina, può interessare anche il cane maschio.

Pur non essendo una patologia diffusa, può assumere una certa gravità e determinare conseguenze rilevanti sia per il benessere dell’animale (problemi igienici, possibilità di infezioni secondarie cutanee o dell’apparato genito-urinario) che per la gestione pratica da parte del proprietario.

Quali sono i segni clinici?

Il segno clinico che viene immediatamente osservato è la perdita di urina, la quale può essere continua, intermittente o occasionale.

Il maggiore coinvolgimento delle femmine sembra essere correlato alla minor lunghezza dell’uretra (un piccolo condotto che unisce la vescica con l’esterno) che rende i segni clinici più facilmente evidenti.

Le cause dell’incontinenza urinaria sono molteplici

Nonostante quello che si possa pensare, il normale meccanismo che evita la perdita involontaria di urina è estremamente complesso e prevede la compartecipazione di numerosi sistemi organici.

Non è da sorprendersi quindi che le cause alla base dell’incontinenza urinaria possano essere molteplici e agire da sole o insieme, secondo diverse combinazioni.

cane setter

Proprio a causa della natura multifattoriale di questa condizione, la diagnosi corretta ed il successo terapeutico necessitano di un approccio clinico pluridisciplinare.

La diagnosi passa attraverso diverse fasi, dalla visita clinica a quella neurologica specialistica seguita poi da esami di laboratorio, fino alla diagnostica per immagini (ecografia, radiologia, tomografia computerizzata ed endoscopia vaginale e vescicale).

L’incontinenza urinaria dopo la sterilizzazione è la forma più diffusa nel cane

La forma di incontinenza urinaria più diffusa nel cane è causata dall’incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale (USMI) che compare prevalentemente in cani adulti dopo la sterilizzazione/castrazione.

Nonostante la continua ricerca, il meccanismo fisiopatologico sottostante non è ancora del tutto chiarito.

Oggi l’intervento di sterilizzazione è diffuso in tutto il mondo, come uno dei metodi più efficaci di controllo della popolazione canina.

cane

Nelle femmine intere e nei cani maschi, il rischio di incontinenza urinaria è basso (0–1%), ma nelle femmine sterilizzate la prevalenza varia tra il 5% e il 20% e, per alcune razze, può essere superiore.

Il primo episodio di incontinenza urinaria si osserva solitamente 2-5 anni dopo la sterilizzazione, ma può verificarsi immediatamente o fino a 10 anni dopo l’intervento

Questa tipologia di incontinenza urinaria può trovare spiegazione nella carenza di alcuni ormoni della sfera riproduttiva prodotti a livello ovarico come ad esempio gli estrogeni, dopo l’intervento di ovariectomia/ovarioisterectomia (asportazione delle sole ovaie oppure asportazione completa di utero e ovaie) nella cagna.

Da una parte la carenza di estrogeni accelera i processi di senescenza degli organi urogenitali (in particolare a livello di uretra e vescica), dall’altra parte la perdita del tono muscolare e la riduzione delle fibre elastiche comportano una conseguente minzione dolorosa e/o frequente, cistiti ricorrenti ed incontinenza urinaria. 

Sicuramente l’incompetenza dello sfintere uretrale nella femmina non può essere sempre attribuita ad una sola causa, ma ad un insieme di ulteriori fattori come  posizione della vescica, conformazione e lunghezza dell’uretra che, a seguito di sterilizzazione, possono subire delle modificazioni. 

Infatti, dopo la castrazione, l’animale tende a depositare più tessuto adiposo intorno a questi due organi: questa situazione può favorire lo spostamento della vescica e la variazione di lunghezza dell’uretra, alterando così l’attività stessa dello sfintere uretrale.

Esistono predisposizioni di razza e peso corporeo

Numerosi studi documentano la comparsa dell’incontinenza anche sulla base di una predisposizione di razza o in funzione del peso e della taglia dell’animale, in relazione anche alla sterilizzazione.

I cani di peso superiore a 20 kg hanno una probabilità maggiore di diventare incontinenti.

La regola generale dell’aumento del rischio di incontinenza urinaria con l’aumento del peso corporeo sembra applicarsi in particolare ad alcune razze come il Boxer, Rottweiler, Dobermann, Pastore Tedesco, Weimaraner, Springer Spaniel, Bobtail e Schnauzer Gigante.

Sterilizzare prima o dopo la pubertà influisce sul grado di incontinenza urinaria

La tempistica della sterilizzazione relativa all’inizio della pubertà potrebbe avere un’influenza sul grado di incontinenza urinaria.

cane1

Alcuni studi riferiscono che le femmine incontinenti sterilizzate precocemente mostrano una perdita incontrollata di urina non solo durante il sonno ma anche da sveglie, durante il riposo e occasionalmente in posizione seduta o durante una passeggiata.

Al contrario, le femmine sterilizzate dopo la pubertà sono principalmente incontinenti durante il sonno e, anche se più cani sterilizzati dopo il primo calore sembra diventino incontinenti, la frequenza degli episodi di incontinenza è notevolmente inferiore.

Non solo nelle femmine, anche nei maschi si può avere incontinenza dopo la castrazione

Anche nei cani maschi si può avere incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale dopo castrazione, ma ciò è meno frequente rispetto alla femmina.

Dopo la castrazione, la riduzione di volume della prostata provoca uno spostamento caudale del collo della vescica che verrà ad assumere una posizione differente rispetto a quella fisiologica.

Inoltre, una prostata di normali dimensioni agisce a livello dell’uretra prostatica aumentando così la resistenza uretrale al flusso dell’urina. Anche i cani maschi con incompetenza dello sfintere appartengono a razze di media e grossa taglia e il loro peso ha una media superiore ai 20 kg.

In conclusione

L’incompetenza dello sfintere uretrale sia nel maschio che nella femmina non può quindi essere sempre attribuita ad una sola causa, ma ad un insieme di fattori.

Pertanto, deve assolutamente essere il Medico Veterinario, l’unico in grado di poter definire il giusto protocollo diagnostico, a decidere quale sia il trattamento migliore.

Redatto da: Dott. Alessandro Troisi

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Eliminazione inappropriata e marcatura urinaria nel cane https://www.animalidacompagnia.it/eliminazione-inappropriata-e-marcatura-urinaria-nel-cane/ https://www.animalidacompagnia.it/eliminazione-inappropriata-e-marcatura-urinaria-nel-cane/#comments Thu, 19 Nov 2020 08:30:08 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=43225 I disturbi eliminatori nel cane, come la marcatura urinaria, sono tra le problematiche comportamentali più frequenti e spesso risultano essere inaccettabili per il proprietario che quotidianamente è costretto a pulire i pavimenti, gli angoli ed i mobili di casa in seguito alla deposizione di urina e/o feci da parte del proprio animale.

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I disturbi eliminatori nel cane, come la marcatura urinaria, sono tra le problematiche comportamentali più frequenti e spesso risultano essere inaccettabili per il proprietario che quotidianamente è costretto a pulire i pavimenti, gli angoli ed i mobili di casa in seguito alla deposizione di urina e/o feci da parte del proprio animale.

cane 1

Il risultato di tale situazione di disagio spesso è la rottura del rapporto cane-proprietario.

Ad ogni modo prima di affrontare l’aspetto comportamentale è sempre opportuno sottoporre il proprio cane a visita dal medico veterinario al fine di poter escludere problematiche di tipo sanitario quali ad esempio: presenza di calcoli urinari, cistiti, diabete mellito, sindrome di Cushing, patologie renali, patologie epatiche, disturbi eliminatori correlati all’età ed incontinenza urinaria.

Differenziare la marcatura urinaria dall’eliminazione inappropriata nel cane

È importante dividere i disturbi eliminatori nel cane in marcatura urinaria ed in eliminazione inappropriata.

La marcatura urinaria, comportamento di per sé normale nella specie canina, diventa inappropriata o patologica quando il cane, principalmente maschio, inizia ad emettere piccoli e frequenti getti di urina all’interno dell’abitazione e per lo più su superfici verticali quali ad esempio muri, sedie e/o divani.

Quali sono le cause della marcatura urinaria nel cane?

marcatura urinaria cane

La marcatura urinaria può presentarsi per diversi motivi tra cui i più comuni sono la sottostante presenza di uno stato di ansia, nel maschio la percezione nell’ambiente di feromoni sessuali femminili, la presenza di particolari stimoli ambientali, la ricerca e/o la necessità del mantenimento del proprio status gerarchico all’interno del nucleo familiare.

Come comportarsi?

La terapia della marcatura urinaria andrà pertanto affrontata in modo specifico in base alla causa sottostante tramite l’utilizzo di tecniche specifiche di modificazione comportamentale.

Ad ogni modo è comunque importante tenere in considerazione che la castrazione (medica o chirurgica) nel cane maschio sembrerebbe ridurre tale problematica in circa il 50-75% dei casi e che nella femmina la sterilizzazione (medica o chirurgica) è d’aiuto qualora tale problematica dovesse peggiorare durante il periodo connesso al calore.

Inoltre, come per altri disturbi comportamentali, la componente appresa giocherà un ruolo fondamentale e pertanto quanto prima il problema sarà affrontato, maggiori saranno le possibilità di successo.

L’ansia da separazione può essere causa di eliminazione inappropriata nel cane

Per eliminazione inappropriata invece s’intende la deposizione di grosse quantità di urina (o feci) su superfici orizzontali.

cane

Tali eliminazioni, tipiche nel cucciolo, si possono presentare nell’animale adulto per differenti motivazioni tra cui le più comuni sono: la mancanza di educazione all’igiene domestica, la preferenza per un particolare tipo di substrato, per rinforzo e apprendimento involontario, per la presenza di uno stato di ansia sottostante connesso alla separazione dal proprietario (ansia da separazione) e per errori nella gestione delle uscite da parte del proprietario.

Ovviamente ognuna delle cause precedentemente descritte dovrà essere affrontata con una specifica terapia comportamentale.

In generale saranno d’aiuto l’utilizzo di recinti e/o gabbie per contenere il cane, il rinforzare positivamente il cane quando elimina nel posto corretto e prevenire l’evacuazione in quello non idoneo, organizzare le uscite in modo adeguato in base all’età e all’esigenze del soggetto rispettando il più possibile una routine prestabilita, rendere inaccessibile il luogo erroneamente scelto per eliminare dal proprio animale e nel caso dell’ansia da separazione affrontare la problematica con idonee tecniche di modificazione comportamentale e, qualora dovesse essere necessario, tramite l’utilizzo di una appropriata terapia farmacologica.

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Il mio cane vuole scappare da casa. Perché lo fa? https://www.animalidacompagnia.it/il-mio-cane-vuole-scappare-da-casa-perche-lo-fa/ https://www.animalidacompagnia.it/il-mio-cane-vuole-scappare-da-casa-perche-lo-fa/#respond Wed, 21 Oct 2020 09:00:20 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=42863 Il vagabondare, e cioè la tendenza da parte del cane di scappare da casa o comunque dalla proprietà in cui vive, può avere motivazioni differenti. Le cause più comuni sono la ricerca di un partner sessuale, l’attrazione verso fonti di tipo alimentare, il ricongiungimento con il proprietario assente o per l’istinto predatorio.

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Il vagabondare, e cioè la tendenza da parte del cane di scappare da casa o comunque dalla proprietà in cui vive, può avere motivazioni differenti. Le cause più comuni sono la ricerca di un partner sessuale, l’attrazione verso fonti di tipo alimentare, il ricongiungimento con il proprietario assente o per l’istinto predatorio.

Ovviamente il vagabondare può essere pericoloso per il cane stesso (ad esempio per incidenti stradali e/o avvelenamenti), per altri animali (sia della stessa specie che non) e per le persone (vittime di morsicature o di incidenti stradali).

Il cane scappa da casa, cosa fare?

cane

La scelta della terapia adeguata, su indicazione esclusivamente del medico veterinario,  viene valutata in base alla motivazione sottostante e pertanto in generale l’arricchimento ambientale, la stimolazione psico-fisica dell’animale, i contatti sociali e la predisposizione di idonee recinzioni sono necessarie in ogni caso.

Nello specifico inoltre è importante sottolineare che i maschi interi, che scappano per accoppiarsi, rispondono molto bene alla castrazione (chirurgica o medica) con un miglioramento di circa il 60-90% dei casi.

Inoltre, come descritto per altre circostanze, la precocità dell’intervento (castrazione) sarà di notevole aiuto nel contenere il vagabondare: più un cane avrà modo di mettere in atto un comportamento, più apprenderà da questo e più difficile sarà la sua eliminazione.

E se non è il cane ma il gatto a voler scappare di casa?

Nei gatti invece il vagabondare può essere motivato dagli ormoni sessuali (specialmente nel maschio), dalla presenza di cibo, dalla frustrazione e da conflitti sociali e relazionali con gli altri gatti di casa o del gruppo.

gatto

Così come per il cane anche nel gatto il vagabondare espone l’animale a numerosi rischi tra cui incidenti stradali, conflitti con altri gatti (con la possibilità di riportare ferite e/o contrarre malattie infettive) e aggressioni da parte di altri animali.

La scelta della terapia adeguata viene valutata in base alla motivazione sottostante e pertanto in generale l’arricchimento ambientale e l’aumento delle opportunità di gioco, il miglioramento dell’organizzazione sociale e la gestione alimentare sono necessarie in ogni caso.

Inoltre i gatti interi sia maschi che femmina e con tendenza al vagabondaggio dovrebbero essere sterilizzati e nello specifico la castrazione (chirurgica o medica) del gatto maschio riduce tale comportamento in circa il 90% dei casi. Infine l’utilizzo dei feromoni (F3) risulta essere d’aiuto nell’invogliare il gatto a ritornare a casa.

Aiuto, il mio cane monta gli oggetti (o cuscino) di casa! Cosa fare?

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La monta nel cane è un comportamento normale se si presenta in contesti adeguati: per esempio durante il gioco nei cuccioli, come messaggio di comunicazione sociale tra due cani (con la tendenza ad aumentare di intensità durante la fase di maturazione sociale) e, infine, se collegato alla sfera sessuale.

Relativamente a questo ultimo aspetto, può capitare sia che le femmine, durante il calore, montino altri cani di entrambi i sessi sia che i maschi interi sessualmente maturi esibiscano questo atteggiamento qualora dovessero sentire l’odore di una femmina in estro.

A volte il comportamento della monta nel cane diventa inaccettabile per il proprietario

In altre occasioni invece il comportamento della monta può risultare inaccettabile ed imbarazzante per il proprietario specialmente se rivolto verso oggetti, altri cani, membri della famiglia o ospiti presenti in casa.

In particolar modo tale atteggiamento viene messo in atto da maschi interi.

Quali sono le cause di una monta “fuori luogo” nel cane?

monta cane 1

Le motivazioni più comuni sono la frustrazione sessuale, la presenza di feromoni nell’ambiente, la noia, la ricerca d’attenzioni, come gioco inappropriato, come comportamento di sostituzione in seguito ad ansia, per motivi di tipo gerarchico/sociale se motivata dall’intento di avere il controllo della situazione (nei confronti dei membri della famiglia o di altri cani) o in seguito a problematiche cliniche.

Inoltre così come per altri comportamenti anche quello della monta ha una componente appresa che può favorirne il rinforzo nel tempo.

Come comportarsi?

monta cane

La terapia da adottare, su indicazione esclusivamente del medico veterinario, sarà correlata alla causa scatenante e pertanto in generale vanno prese in considerazione una buona socializzazione, un programma adeguato di educazione e gestione del cane e la castrazione (chirurgica o medica) nei cani maschi.

Quest’ultima può ridurre la manifestazione del comportamento in circa il 60/80% dei casi soprattutto se la monta è rivolta agli umani.

La sterilizzazione nella femmina è utile solamente nel caso in cui la monta è collegata al periodo estrale.

E il comportamento della monta nel gatto?

Anche i gatti possono manifestare tale comportamento in particolar modo rivolto verso cuscini, giocattoli e/o indumenti. I gatti possono essere maschi o femmine, interi o castrati/sterilizzati senza alcuna differenza particolare.

Quando invece i gatti montano un altro gatto può essere fatto sia in contesti sessuali che sociali. Nel gatto la monta si presenta anche in condizioni di stress e/o di frustrazione per le quali pertanto l’intervento terapeutico sarà mirato a risolvere l’ansia sottostante.

Qualora la motivazione sia di tipo sessuale, la castrazione (sia chirurgica che medica) del gatto maschio è in grado di ridurre con successo la problematica in oggetto.

Aggressività verso cani non familiari, come si scatena?

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Aggressività verso cani non familiari, come si scatena? https://www.animalidacompagnia.it/aggressivita-verso-cani-non-familiari-come-si-scatena/ https://www.animalidacompagnia.it/aggressivita-verso-cani-non-familiari-come-si-scatena/#comments Wed, 26 Aug 2020 09:00:39 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=42274 Questa forma d’aggressività è sicuramente più frequente rispetto a quella tra cani che vivono nello stesso ambiente e per lo più riguarda soggetti di sesso maschile, interi e che non si conoscono (in questo caso è chiamata aggressività tra maschi). Tuttavia può presentarsi anche tra cani di sesso femminile e/o tra maschi e femmine.

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Questa forma d’aggressività dei cani è sicuramente più frequente rispetto a quella tra cani che vivono nello stesso ambiente e per lo più riguarda soggetti di sesso maschile, interi e che non si conoscono (in questo caso è chiamata aggressività tra maschi). Tuttavia può presentarsi anche tra cani di sesso femminile e/o tra maschi e femmine.

Quali sono le cause?

L’aggressività tra cani non familiari potrebbe essere motivata da diversi fattori sia di tipo offensivo come ad esempio a causa dello status, della competizione, della territorialità (per lo più tra maschi e con inizio in età giovanile) sia di tipo difensivo, con la possibilità di insorgere in qualsiasi età e di presentarsi in ogni combinazione tra i sessi, come ad esempio a causa della paura, per la distanza o per l’irritazione.

Quando si verifica? Ecco qualche esempio

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Questa forma d’aggressività si verifica spesso in seguito all’intervento del proprietario che con l’intento di evitare uno scontro tra i cani involontariamente, essendosi intromesso in un rituale di posture e segnali, innesca l’aggressione.

Le situazioni più tipiche in cui il comportamento problematico si presenta sono ad esempio quando il cane è al guinzaglio in passeggiata con il suo padrone e/o quando è presente un motivo per competere come nel caso della presenza di un alimento e/o di un gioco trovato durante l’uscita.

Cosa fare?

Ovviamente sarà indispensabile emettere una corretta diagnosi prima di intervenire con una appropriata terapia e modificazione comportamentale.

In generale la sterilizzazione fatta in età giovanile e la socializzazione sono due aspetti molto importanti al fine di prevenire l’aggressività in oggetto.

In particolar modo sembrerebbe essere d’aiuto la castrazione dei cani maschi e soprattutto se adolescenti in quanto, come indicato da diversi studi in oggetto, potrebbe portare ad una riduzione di circa il 50% la tendenza ad esibire comportamenti aggressivi verso cani che non vivono nello stesso ambiente e giustificando pertanto la relazione esistente tra gli ormoni sessuali maschili e l’aumento del comportamento aggressivo.

Sterilizzazione farmacologica, una valida alternativa alla chirurgica

La sterilizzazione può essere effettuata chirurgicamente oppure farmacologicamente; entrambe vengono eseguite esclusivamente dal medico veterinario.

cane 1

La prima via è definitiva. La seconda è reversibile e consiste semplicemente nell’applicazione di un impianto sottocutaneo, a lento rilascio, contenente una sostanza che si chiama deslorelina.

La procedura non causa stress né sofferenza all’animale e la sua durata stimata è di almeno 6 mesi.

Allo scadere dell’effetto si deciderà se re-inoculare un altro impianto, fare svanire del tutto il suo effetto o procedere con la definitiva sterilizzazione chirurgica.

Tali benefici invece non sono stati riscontrati con la sterilizzazione di cani di sesso femminile.

Infine è importante non dimenticare che così come in molte altre forme d’aggressività, anche in questo caso, un ruolo determinante è dato dall’apprendimento (condizionamento) sul quale pertanto sarà sempre necessario intervenire attraverso l’utilizzo di tecniche di modificazione comportamentale adeguate alla circostanza.

Il mio cane è aggressivo con altri cani, perché?

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Patologie prostatiche nel cane: quali sono e come curarle https://www.animalidacompagnia.it/patologie-prostatiche-nel-cane-quali-sono-e-come-curarle/ https://www.animalidacompagnia.it/patologie-prostatiche-nel-cane-quali-sono-e-come-curarle/#comments Wed, 05 Aug 2020 08:00:40 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=42204 Come nell’uomo, anche nel cane le patologie prostatiche rappresentano una condizione patologica comune spesso sottodiagnosticata o presente in forma asintomatica. Alcuni autori segnalano che circa l’80% dei soggetti maschi di età superiore ai 10 anni ne è affetto e che il 76% di essi presenta forme patologiche subcliniche.

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Come nell’uomo, anche nel cane le patologie prostatiche rappresentano una condizione patologica comune spesso sottodiagnosticata o presente in forma asintomatica. Alcuni autori segnalano che circa l’80% dei soggetti maschi di età superiore ai 10 anni ne è affetto e che il 76% di essi presenta forme patologiche subcliniche.

Patologie della prostata, quali sono le più frequenti?

Le patologie prostatiche più frequenti nel cane sono rappresentate da iperplasia prostatica benigna, prostatiti batteriche, ascessi, cisti prostatiche e paraprostatiche, mentre più raramente si possono riscontrare tumori, la cui prevalenza riportata in letteratura risulta limitata.

Le malattie della prostata rappresentano un frequente problema clinico, spesso non così facili da accertare; la formulazione di una corretta diagnosi è da considerarsi l’elemento più̀ importante per la scelta della corretta terapia.

Segni clinici

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I primi segni clinici di tali patologie sono rappresentati da alterazioni della fertilità che, nella maggior parte dei casi, non vengono evidenziate ad una semplice visita.

 

Inoltre, per tutte le affezioni prostatiche si riportano sintomi generici, quali sintomi urinari, gastrointestinali, sistemici e osteoarticolari, che impongono al clinico di considerare in diagnosi differenziale anche patologie non prostatiche, responsabili di un quadro a volte sovrapponibile.

Per questo, sarà compito del Medico Veterinario raggiungere una corretta diagnosi nel più breve tempo possibile, per poter intervenire tempestivamente prima che il paziente vada incontro a complicazioni.

Trattamento delle patologie prostatiche nel cane

Gli obiettivi del trattamento sono quelli di risolvere i segni clinici, ripristinare una buona qualità della vita del cane senza dolore ed evitare per quanto possibile recidive.

La rimozione chirurgica dei testicoli (orchiectomia) rappresenta la prima scelta terapeutica in numerose alterazioni prostatiche ma, nei maschi più anziani che possono avere un’incidenza più elevata di complicanze anestesiologiche e chirurgiche, l’orchiectomia può non essere indicata.

Sterilizzazione farmacologica, una valida alternativa alla castrazione chirurgica

Diversi agenti farmacologici sono riportati sia per il trattamento delle patologie prostatiche che per una castrazione temporanea con conseguente soppressione transitoria e reversibile della funzione testicolare, volta a mettere a “riposo” la ghiandola prostatica.

cane gioco

L’applicazione sottocutanea d’impianti a lento rilascio, contenenti una sostanza che si chiama deslorelina è, ad oggi, largamente accettata come alternativa alla sterilizzazione chirurgica nel cane maschio.

Tale molecola è in grado di indurre un’infertilità temporanea il cui effetto persiste per circa sei mesi con possibilità, se necessario, di trattamenti ripetuti nel tempo.

Presto sarà disponibile in commercio anche in Italia, una seconda formulazione in grado di mantenere l’effetto per circa 12 mesi; tale effetto può essere condizionato anche da numerose caratteristiche proprie di ogni singolo soggetto come peso, età, stato metabolico, ecc. ed in alcuni casi può prolungarsi.

In conclusione

La scelta tra un approccio chirurgico e uno conservativo dipende non solo dalla salute generale dell’animale ma anche dalla necessità di preservare la fertilità del soggetto che, una volta ripristinata l’attività testicolare, può essere in grado di riprodursi.

L’approccio terapeutico non deve essere effettuato solo per eliminare eventuali segni clinici, ma assume estrema importanza anche per la prevenzione di alcune patologie prima della comparsa di segni clinici.

Deve assolutamente essere il Medico Veterinario, attraverso una corretta gestione del caso, a decidere quale sia il trattamento migliore e se preservare la ghiandola prostatica anche applicando un impianto.

Redatto da: Dott. Alessandro Troisi

Aggressività tra cani conviventi, come si scatena?

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L’aggressività tra cani familiari può essere chiamata anche aggressività sociale e si verifica tendenzialmente tra due cani dello stesso sesso (raramente tra soggetti di sesso differente) conviventi nella stessa casa.

Quali sono le cause?

Le cause possono essere molteplici: il raggiungimento della maturazione sociale da parte del cane più giovane, della perdita del proprio status da parte del cane più adulto, della presenza di particolari disturbi ansiosi/emotivi di almeno uno dei due soggetti e molto spesso per una gestione non corretta nell’organizzazione del gruppo sociale da parte del proprietario.

Solitamente le situazioni più tipiche durante le quali si possono presentare i comportamenti aggressivi sono quelle riferite alla ricerca di un privilegio come ad esempio le attenzioni del proprietario, il cibo, il possesso per un oggetto e/o una particolare postazione e il controllo di uno spazio.

Spesso l’aggressore è il cane più giovane

cani

Spesso l’aggressore, in particolar modo nei cani maschi, tende ad essere il più giovane tra i due soggetti.

Nella femmina, invece, l’aggressione potrebbe essere intensificata dal cambiamento ormonale che avviene durante il calore; pertanto solamente in questa circostanza la sterilizzazione è considerata un valido aiuto nel controllo del comportamento in oggetto.

Quali consigli dare ai proprietari?

La terapia dell’aggressività tra cani familiari comprende un percorso di modificazione comportamentale incentrato principalmente sul controllo e la gestione delle risorse importanti e sul corretto atteggiamento che ciascun proprietario dovrebbe assumere.

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La figura di riferimento durante questo percorso è senza dubbio il medico veterinario.

Nel caso di maschi interi, la castrazione del cane subordinato rappresenta un aspetto importante del trattamento in quanto ha come scopo quello di aumentare la distanza gerarchica tra i due individui e di conseguenza stabilizzare la relazione sociale.

Un’alternativa nei cani maschi interi, nel caso in cui gli scontri dovessero essere particolarmente intensi e frequenti, è data dalla scelta di sterilizzare entrambi gli animali.

La sterilizzazione può essere effettuata chirurgicamente oppure farmacologicamente; entrambe vengono eseguite esclusivamente dal medico veterinario.

La prima via è definitiva. La seconda è reversibile e consiste semplicemente nell’applicazione di un impianto sottocutaneo, a lento rilascio, contenente una sostanza che si chiama deslorelina.

La procedura non causa stress né sofferenza all’animale e la sua durata stimata è di almeno 6 mesi.

Allo scadere dell’effetto si deciderà se re-inoculare un altro impianto, fare svanire del tutto il suo effetto o procedere con la definitiva sterilizzazione chirurgica.

Il mio cane è aggressivo con altri cani, perché?

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L’accesso al cibo, la gestione di uno spazio, la ricerca del proprietario e/o di un partner sessuale sono tra le situazioni più comuni in cui tale comportamento si verifica.

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L’aggressione competitiva è un comportamento normale tra cani e si può presentare, per esempio, quando il cane vuole far valere il proprio status o vuole ottenere un privilegio.

L’accesso al cibo, la gestione di uno spazio, la ricerca del proprietario e/o di un partner sessuale sono tra le situazioni più comuni in cui tale comportamento si verifica.

Il cane mette in atto una serie di posture corporee per evitare lo scontro

Lo status sociale di un cane rispetto a un altro viene comunicato e segnalato attraverso una serie di posture corporee finalizzate ad evitare un vero e proprio scontro; il cane dominante avrà una postura alta mentre il sottomesso bassa.

aggressioneQuesto tipo di aggressione si arresta quando il sottomesso assume la sua postura tipica e manifesta i così detti segnali di pacificazione (o calmanti) tra i quali possiamo ricordare l’immobilizzarsi, lo sdraiarsi su di un fianco, il mettersi a pancia all’aria e/o il leccarsi le labbra.

Il dominante in questo caso potrebbe porre le zampe anteriori sopra il subordinato, prenderne il muso e qualora ci dovessero essere state ferite leccarle.

Una volta finito il conflitto, il dominante avrà una postura alta e fiera.

Aggressione se fuori controllo è patologica

Quest’atteggiamento è accettabile quando risulta essere adatto alle circostanze e non causa danni al cane sottomesso o in generale a terzi; tuttavia, diventa un’aggressione patologica qualora ci dovessero essere ferite invalidanti anche in presenza di segnali di subordinazione.

Questo può accadere in quanto alcuni soggetti hanno problematiche comportamentali ed emotive correlate a spiccata impulsività e/o ansia.

Possiamo parlare di aggressività tra cani familiari quando si verifica tra cani conviventi nella stessa casa e aggressività verso cani non famigliari quando, invece, i cani non appartengono allo stesso gruppo.

L’aggressività tra cani famigliari la andremo a conoscere meglio nel prossimo articolo.

Perché il mio cane è aggressivo verso le persone?

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Calore del cane: quanto dura e come gestirlo? https://www.animalidacompagnia.it/calore-del-cane-quanto-dura-e-come-gestirlo/ https://www.animalidacompagnia.it/calore-del-cane-quanto-dura-e-come-gestirlo/#comments Wed, 03 Jun 2020 09:30:25 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=41338 Negli anni, inoltre, si è assistito ad una maggiore richiesta, da parte di allevatori e proprietari, di interventi veterinari volti a ottimizzare il management riproduttivo canino, mediante l’utilizzo di farmaci in grado di modificare il ciclo estrale (calore) del cane femmina in modo da ottenere gravidanze programmate in determinati periodi dell’anno, più favorevoli alla corretta crescita delle cucciolate.

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Negli ultimi anni, si è assistito ad una maggiore richiesta, da parte di allevatori e proprietari, di interventi veterinari volti a ottimizzare il management riproduttivo canino, mediante l’utilizzo di farmaci in grado di modificare il ciclo estrale (calore) del cane femmina in modo da ottenere gravidanze programmate in determinati periodi dell’anno, più favorevoli alla corretta crescita delle cucciolate.

Il cane è un animale monoestrale

La cagna è un animale monoestrale non stagionale, poiché presenta un solo estro per ciclo che può manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno.

Inoltre, l’insorgenza del calore non è influenzata dal fotoperiodo, anche se l’incidenza maggiore si osserva nei mesi primaverili.

calore-del-cane-quanto-dura

Il ciclo estrale rappresenta un evento fisiologico assai complesso, il cui controllo endocrino è regolato da un fine meccanismo.

Pertanto, per ottimizzare l’efficienza riproduttiva nella specie canina, è fondamentale la conoscenza dettagliata delle caratteristiche del suo ciclo estrale ed è quindi necessario rivolgersi al Medico Veterinario di fiducia, che rappresenta l’unica figura in grado di poter valutare ed eventualmente attuare il giusto protocollo.

Quanto tempo passa tra un calore e il successivo?

L’intervallo inter-estrale, ossia il periodo che intercorre fra un calore e il successivo, ha una durata compresa fra i 4 e i 10 mesi con una variabilità influenzata prevalentemente dalla razza e dall’età.

Generalmente le cagne di piccola taglia possono avere cicli più frequenti rispetto a quelle di taglia grande, tuttavia vanno riferite alcune eccezioni, ad esempio il Basenji, il Tibetan Mastif e il Boston Terrier presentano un solo calore l’anno mentre il Pastore Tedesco e il Rottweiler, ne possono avere tre.

Infine detto intervallo può essere influenzato da ereditabilità, dall’ambiente in cui vivono e da eventuali trattamenti ormonali.

Perché indurre il calore nel cane femmina?

Poiché la maggior parte delle razze canine presenta mediamente solo uno o due cicli ovulatori l’anno, l’efficienza riproduttiva è ridotta rispetto alla maggior parte delle altre specie animali.

Abbreviare perciò l’intervallo inter-estrale potrebbe rappresentare una strategia vantaggiosa poiché permette di aumentare il numero dei cicli estrali e di programmare un periodo dell’anno più favorevole per le nascite dei cuccioli.

L’induzione del calore nel cane trova una sua ragionevole applicabilità

In particolare, mediante l’applicazione di un impianto sottocutaneo a lento rilascio a base di Deslorelina, si può ottenere il controllo dell’attività riproduttiva della cagna e non solo.

calore-del-cane-quanto-dura-2

La Deslorelina, risulta di facile applicabilità (gli impianti vengono infatti inseriti e rimossi con semplici e atraumatiche manipolazioni) e risulta essere scevra da effetti collaterali nel punto di inoculo.

Inoltre, l’azione che svolge nei primi giorni post impianto ha un effetto stimolante sulla produzione degli ormoni responsabili dell’attività riproduttiva che esita poi con l’inizio del calore.

In questi casi la sede migliore dove inserire gli impianti sembra essere la regione paraombelicale poiché in questa posizione si possono più facilmente palpare e rimuovere.

L’ovulazione nella quasi totalità di questi studi si ha nel 100% dei casi, mentre la gravidanza si instaura nel 65% delle cagne trattate con una media di 5-6 cuccioli.

Infine nonostante la deslorelina rappresenti un farmaco affidabile per l’induzione dell’estro nelle cagne, il suo impiego deve essere associato ad una corretta gestione del caso condotta dal Medico Veterinario, che è l’unico a comprendere le eventuali criticità che si potranno presentare.

L’induzione dell’estro effettuata in maniera precoce può, infatti, comportare una riduzione della fertilità e il sopraggiungere di alcune patologie della sfera riproduttiva.

Aiuto!! Il mio cane in calore è scappato: cosa fare?

Redatto da: Dott. Alessandro Troisi

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