anfibi Archivi - Animali da compagnia - Il portale per i proprietari di pet https://www.animalidacompagnia.it/category/animali-da-compagnia-non-convenzionali/anfibi/ Wed, 24 Apr 2024 13:33:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 Rettili e anfibi con tante varianti di colore https://www.animalidacompagnia.it/rettili-e-anfibi-con-tante-varianti-di-colore/ https://www.animalidacompagnia.it/rettili-e-anfibi-con-tante-varianti-di-colore/#respond Fri, 12 Apr 2024 13:27:57 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=55325 La selezione degli allevatori amatoriali e professionali ha creato rettili e anfibi con livree di vari tipi di colore, che in natura non esistono, i cosiddetti morph. Vediamo cosa sono esattamente.

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Quando si parla di rettili o anfibi si pensa ad animali di un colore dalla sfumatura verde o marrone, che li aiuta a mimetizzarsi nell’ambiente selvatico ove vivono.

Oggi però molti di questi animali non sono più selvatici in senso stretto.

Infatti, la selezione degli allevatori amatoriali e professionali li ha portati ad essere molto diversi dai loro parenti allo stato brado, con colori e livree che in natura non esistono.

Rettili e anfibi dal colore strano

Serpente leucistico
Serpente leucistico (foto di Master’s Hogs).

Certo, animali albini, melanistici (di colore più scuro per un eccesso di pigmentazione), leucistici (con un’anomala colorazione biancastra), ecc., possono esistere anche in natura, ma sono rari.

Il fatto che siano pochi e che geneticamente non si trasmettano in prima generazione non li rende quindi facilmente individuabili.

Questo è sicuramente vero, ma è altrettanto vero che in natura è quasi impossibile trovare animali che abbiano nel loro corredo genetico più mutazioni.

Ciò vuol dire che non esisterà mai un albino leucistico, come non esisterà mai che un animale con alcune alterazioni della livrea arrivi a fissare quel carattere a livello genetico.

Questo invece succede regolarmente a casa degli appassionati, che hanno un occhio particolarmente interessato a certi caratteri e si dedicano a selezionarli, fissarli e ad amplificarli.

Al punto che in natura non esiste e mai esiterà un animale con quel colore e con quella genetica.

Cosa significa il termine “morph”?

In terrariofilia il termine “morph” definisce tutte queste mutazioni e selezioni che hanno prodotto rettili o anfibi con una variante di colore diversa da quella presente in natura.

Questa definizione è presa dagli allevatori USA, che sono stati tra i primi a presentare rettili con incredibili mutazioni di colore.

Già alla fine degli anni ’90 dall’America arrivarono i primi gechi leopardini albini, arancioni, gialli, ma anche pitoni reali piebald (una mutazione che elimina porzioni di melanina dal corpo), boa constrictor albini, ecc.

In circa 60 anni di allevamento di rettili e anfibi non sono mancate le sorprese.

La continua selezione e l’incrocio di svariate mutazioni ha dato origine a nuove alterazioni di livrea che in natura non esistono, e non sono l’unione di due mutazioni esistenti in natura, ma proprio qualcosa che ha “sbloccato” un gene che prima non esisteva.

Ovviamente siamo ancora lontani da quello che potrebbe essere definito come “razza”, ma sicuramente ogni specie, come nelle razze di cani e gatti, ha svariate colorazioni ottenute da chi questi animali li alleva.

A questo punto, non possiamo far altro che lasciare spazio alle foto, per capire meglio quanto gli appassionati abbiano ottenuto nell’allevare questi splendidi animali.

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Due foto di Geco africano coda grassa (foto di World Of Geckos).

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Tre foto di Serpente del grano (foto di Twins Herps).

Serpente muso porcello (foto di Master’s Hogs).

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Geco crestato (foto di David Utrera).

2-pitone_reale_Piebald_Ballpython 1-pitone_reale_Piebald_Ballpython

Pitone reale Piebald Ballpython.

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

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Adotta un rettile & co. l’iniziativa per trovare una casa a gechi e rane https://www.animalidacompagnia.it/adotta-un-rettile-per-trovare-una-casa-a-gechi-e-rane/ https://www.animalidacompagnia.it/adotta-un-rettile-per-trovare-una-casa-a-gechi-e-rane/#respond Wed, 25 Jan 2023 15:12:54 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=52431 Adotta un rettile & co. è l'iniziativa che trova una casa a serpenti, gechi e rane. Grazie a una rete di appassionati e ad alcune associazioni gli animali avranno una nuova sistemazione sicura.

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Vuoi accogliere nella tua vita e nella tua casa un rettile o un anfibio? Allora l’iniziativa Adotta un rettile & co. fa per te.

Nato da un gruppo di appassionati, questo progetto si rivolge a chi decide di cedere il proprio animale e vuole farlo in modo coscienzioso e sicuro, mettendo in contatto padroni e possibili adottanti.

Una nuova casa per rettili e co.

Separarsi dal proprio animale non è mai una scelta semplice o indolore.

La vita è imprevedibile e a volte l’unica soluzione per garantire cure adeguate al proprio amico a sangue freddo è scegliere di darlo in adozione.

Adotta un rettile & co. permette a chi cede i propri animali di assicurare loro un futuro migliore, evitando che siano venduti o regalati a persone senza i mezzi adeguati e le conoscenze necessarie per garantire loro habitat e gestione ottimali.

Al contempo gli appassionati che vogliono un animale da accudire possono farlo dando una nuova casa ad esemplari che ne hanno più bisogno.

rettile casa geco

Per questo motivo l’Italian Gekko Association (IGA), punto di riferimento per chi accudisce e alleva gechi e altri animali a sangue freddo, ha deciso di supportare l’iniziativa.

Il progetto è serio e gestito da persone affidabili; quindi, abbiamo deciso di aderirvi dandogli anche uno spazio sul nostro portale.

Questo per due importanti motivi: prima di tutto l’interesse che gli animali trovino una nuova casa in cui siano accuditi con amore e rispetto.

Secondo perché siamo felici di poter aiutare le persone che per causa di forza maggiore non possono più accudire un animale a cui comunque sono affezionati afferma Emanuele Scanarini, presidente di IGA.

Come adottare

Dopo un’attenta selezione dei possibili adottanti gli animali sono ceduti soltanto a chi dimostra di avere già a disposizione habitat, cibo ed accessori adeguati, in modo da assicurare a ogni animale la storia a lieto fine che merita.

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Se sei interessato ad adottare un animale puoi contattare i volontari su Facebook (@Adotta un rettile & Co.), Instagram (@iga.adottaunrettile) o via mail a adozioni@italiangekko.net.

Oppure visita il sito e compila il form: https://italiangekko.net/ig/italiangekko/adotta-un-rettile

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10 Consigli utili per allevare anfibi in ambiente domestico https://www.animalidacompagnia.it/10-consigli-utili-per-allevare-anfibi-in-ambiente-domestico/ https://www.animalidacompagnia.it/10-consigli-utili-per-allevare-anfibi-in-ambiente-domestico/#respond Mon, 19 Dec 2022 09:00:35 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=51989 Ecco alcuni consigli per allevare anfibi, quai rane, rospi, salamandre e tritoni, in ambiente domestico nel migliore dei modi.

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Rane, rospi, salamandre e tritoni sono tra gli anfibi più comunemente mantenuti come normali animali da compagnia, ma come allevare queste simpatiche creature in casa?

Dopo aver suggerito quali sono le specie più adatte ad essere allevate, diamo ora alcuni consigli per la loro migliore gestione in ambiente domestico.

Attenzione alle dimensioni di vasca o terrario

Se la vasca/terrario ha una base inferiore ai 30 x 40 cm (in verticale nel caso di specie arboricole), non è adatta ad ospitare alcun anfibio.

Fanno naturalmente eccezione vasche di accrescimento per larve e giovani.

Ricordate il coperchio

Il coperchio è sempre d’obbligo! Non importa se la specie sia principalmente acquatica, il rischio di fughe è sempre presente.

Gli anfibi sono infatti maestri dell’evasione e possono agevolmente scalare i vetri della vasca o del terrario e passare attraverso piccolissimi pertugi e fessure.

Un buon coperchio deve consentire il passaggio dell’aria e garantirne un ricircolo ottimale.

allevare anfibi rana

In vasca/terrario meglio una sola specie

La convivenza in una stessa vasca o terrario fra specie differenti è sempre sconsigliata.

Questo non solo per questioni di territorialità, ma anche per fattori quali la tossicità specie-specifica, il rischio di ibridazione e soprattutto la diffusione e trasmissione di patogeni.

Non insieme ai pesci

La convivenza con pesci è assolutamente da evitare. Diversi studi hanno dimostrato che gli anfibi in natura evitano acque ricche di fauna ittica.

I pesci sono infatti predatori naturali delle loro larve, delle loro ovature e a volte anche di individui adulti.

Inoltre, producono ammoniaca, che può risultare tossica per gli anfibi, anche se presente a basse concentrazioni.

Infine, i pesci possono provocare forte stress agli anfibi semplicemente mordendoli.

Eccezione a questa regola sono ovviamente i pesci utilizzati come cibo per anfibi di grosse dimensioni, come ad esempio grossi Ambystomatidae neotenici (come l’axolotl).

Retini, guanti e pinzette solo per loro

Mai utilizzare l’attrezzatura che si usa per i propri anfibi esotici (retini, guanti, pinzette) nell’ambiente esterno.

La diffusione di patogeni è un rischio estremamente concreto e che sta portando al declino intere popolazioni naturali di anuri (rane, rospi e raganelle) e urodeli (tritoni e salamandre) in tutto il mondo (ad esempio Batrachochytrium dendrobatidis e Batrachochytrium salamandrivorans).

Non toccarli a mani nude

Mai maneggiare i nostri anfibi a mani nude. La pelle degli anfibi è infatti molto delicata e viene utilizzata da moltissime specie per effettuare scambi gassosi.

Pertanto, toccandola a mani nude rischiamo di trasmettere patogeni, funghi e di causare shock termici localizzati.

Non dimentichiamoci inoltre che molte specie producono tossine potenzialmente pericolose o irritanti anche per l’uomo, soprattutto a contatto con le mucose.

Per la manipolazione è consigliato utilizzare guanti in nitrile o in plastica monouso, non toccando mai con gli stessi guanti più esemplari o specie diverse e sempre per il minor tempo possibile.

Bisogna poi evitare di afferrarli per la coda, per le zampe o di stringere eccessivamente sui fianchi.

Disinfezione prima di tutto

È importante disinfettare mani e oggetti prima che vengano a contatto con specie differenti.

Eliminare gli avanzi di cibo

Bisogna sempre eliminare sempre i residui di cibo e tutto ciò che non viene consumato.

Questo per evitare la proliferazione di organismi potenzialmente patogeni e l’accumularsi di inquinanti inorganici.

La maggior parte degli anfibi sono molto sensibili circa le condizioni di igiene.

Cambiare acqua e terreno con regolarità

Eseguire cambi parziali dell’acqua e del terreno con regolarità: cambi dell’acqua settimanalmente e di substrato ogni 3-4 mesi circa.

E ricordate un buon terrario/acquario non emana mai cattivi odori.

Prima informarsi sempre

Documentarsi sempre prima di acquistare una specie.

Ggli animali non sono soprammobili e ogni specie ha esigenze differenti, rispettiamo tali necessità e potremo godere della loro compagnia per molti anni.

Testo e foto di Jacopo Martino & Giuseppe Molinari

(Divisione Anfibi – Italian Gekko Association)ITALIAN GEKKO ASSOCIATIONPer consigli e informazioni potete visitare il gruppo Facebook: Italian Amphibia – IGA

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Anfibi, un mondo affascinante nelle nostre case https://www.animalidacompagnia.it/anfibi-un-mondo-affascinante-nelle-nostre-case/ https://www.animalidacompagnia.it/anfibi-un-mondo-affascinante-nelle-nostre-case/#respond Sat, 26 Nov 2022 09:00:58 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=51987 Tante persone scelgono di tenere rane, rospi, salamandre e tritoni come normali animali da compagnia. Vediamo quali sono tra questi le specie di anfibi più adatte per iniziare un allevamento domestico e quali sono le loro caratteristiche.

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Molti associano la parola “anfibi”, riferita ad animale, principalmente a rane e rospi.

In realtà questa classe (Amphibia) di vertebrati conta quasi 8.000 specie suddivise in tre ordini: Anura (rane, raganelle, rospi, ecc.), Caudata (salamandre, tritoni, sirene, ecc.) e Gymnophiona (anfibi senza zampe, dall’aspetto simile a quello dei vermi).

Di questi tre gruppi di anfibi, solo 2 sono allevati in modo frequente Anura e Caudata, principalmente rane, rospi, salamandre e tritoni.

Tra gli animali da terrario sono probabilmente tra i più complessi da riprodurre.

Alcune specie sono infatti legate a fasi climatiche particolari (come ad esempio la stagione delle piogge) e la manutenzione di larve e girini potrebbe risultare difficoltosa, in quanto spesso differente da quella degli adulti.

Ciò nonostante tante persone scelgono di tenere queste simpatiche creature come normali animali da compagnia.

Quali sono le specie più adatte per avvicinarsi al mondo degli anfibi?

Vediamo quali sono le specie di anfibi più adatte per iniziare un allevamento domestico e quali sono le loro caratteristiche.

Anuri

Rana cornuta o rana Pacman

Ceratophrys cranwelli, anche nota come rana cornuta o rana Pacman, è una rana relativamente grossa proveniente dal Sud America.

Caldamente consigliata ai neofiti, in quanto molto semplice da stabulare, questa rana è estremamente vorace e robusta, nonché facile da reperire.

Mantenimento

Essendo infatti un animale molto statico, che si muove poco, e dalle abitudini prettamente fossorie, non richiede molto spazio (solitamente un 40 x 45 x 40 cm è sufficiente per un singolo esemplare), né un allestimento particolarmente complesso.

È fondamentale fornire semplicemente un substrato profondo, da mantenere sempre umido, in associazione a una vaschetta d’acqua, foglie secche, muschio o sfagno, rami e altri ripari.

Ceratophrys cranwelli - Martin Schiavon
Ceratophrys cranwelli (foto di Martin Schiavon).

Anche i parametri ambientali non sono particolarmente stringenti o difficili da mantenere, trattandosi infatti di una specie che ben tollera le alte temperature.

Le rane cornute possono essere mantenute a temperature tra i 24-30 °C di giorno, con una lieve diminuzione di notte, risultato facilmente ottenibile mediante un tappetino termico o un cavetto riscaldante per i mesi più freddi.

Alimentazione

Come già anticipato si tratta di una rana molto famelica e vorace, pertanto è opportuno non sovralimentarla, per evitare il rischio di obesità, che può comportare gravi problemi al fegato e ad altri organi.

Per l’alimentazione possono essere utilizzati insetti da pasto, come grilli, blatte e camole della farina per giovani e subadulti.

La dieta degli individui adulti può essere integrata con piccoli vertebrati.

Riproduzione

A differenza della stabulazione, la riproduzione di questa specie si presenta piuttosto complessa e non adatta ai neofiti.

Ululone dal ventre di fuoco

La Bombina orientalis o ululone dal ventre di fuoco è una rana originaria della Corea, della Cina nordorientale e della Russia e zone limitrofe.

Si tratta di animali dalla gestione relativamente semplice, piuttosto robusti e famelici.

anfibi Bombina orientalis William Di Pietro
Bombina orientalis (foto di William Di Pietro).

Mantenimento

Queste rane necessitano di un terracquario con più o meno 2/3 dello spazio di zona terrestre o emersa e un terzo di zona acquatica, entrambe arricchite con piante vere, rocce, muschi, foglie secche e tronchi.

Le misure minime del terrario sono 60 x 30 x 30 o 70 x 30 x 30 cm.

Si tratta di animali che vanno stabulati in gruppo e che necessitano di potersi muovere con regolarità.

Pertanto è imperativo non scendere al di sotto di queste misure ed è consigliato anche eccedere circa lo spazio.

È, inoltre, importante che il terrario sia a prova di fuga.

Si tratta di animali di clima temperato, per i quali le temperature ideali di attività si aggirano attorno ai 22-26 °C, sebbene sopportino periodi più caldi molto meglio di altri congeneri e di altri anfibi provenienti dalle stesse zone.

È, tuttavia, consigliato non mantenerle mai al di sopra dei 27-28 °C per periodi prolungati.

Al contrario per le temperature basse non vi saranno problemi, in quanto animali capaci di tollerare temperature anche inferiori ai 10 °C (meglio da adulti e ovviamente se ben nutrite).

Intorno a queste temperature gli animali entreranno in un naturale stato di torpore.

Alimentazione

L’alimentazione è a base di lombrichi e insetti (grilli, blatte, camole della farina, senza esagerare con queste ultime).

Riproduzione

Un tempo molto semplici da reperire per via delle massicce esportazioni dall’Asia, sono ora reperibili nate da allevatori privati.

Urodeli

Pleurodele di Waltl

Il Pleurodeles waltl o pleurodele di Waltl è un tritone di grosse dimensioni originario della Penisola Iberica.

Colonizza zone calde ed aride ed è pertanto tra le poche specie di tritoni presenti in commercio a ben sopportare le alte temperature.

Pleurodele di Waltl
Pleurodele di Waltl.

Mantenimento

Si tratta di animali dalle abitudini prettamente acquatiche.

Pertanto, per la stabulazione dei Pleurodeles si parlerà di un acquario munito di apposite zone emerse, piuttosto che di un terrario.

La dimensione massima che raggiungono è di circa 30 cm e le dimensioni minime di una vasca per una coppia sono di 100 litri.

Questa dovrà essere arredata con sabbia fine o grossi ciottoli (assolutamente da evitare il ghiaino), piante vive, tronchi affioranti e rocce.

Sebbene siano completamente acquatici, ribadiamo la necessità di inserire un coperchio a prova di fuga.

Consigliata la presenza di un filtro per agevolare le operazioni di pulizia, ma che non generi una corrente troppo forte.

Temperature medie ideali sono comprese tra i 20 e i 25 °C, ma come già detto, ben tollerano temperature fino ai 30 °C.

Alimentazione

La sua alimentazione è a base di lombrichi, chyronomus surgelato, larve di zanzara, Daphnia, Artemia salina e tubifex.

Riproduzione

La riproduzione è semplice e facile da ottenere, se gli animali sono sottoposti a un corretto ciclo stagionale.

Cynops ensicauda popei

Il Cynops ensicauda popei è un tritone di medio/grandi dimensioni e dalla corporatura affusolata.

La sua lunghezza varia dai 12,7 cm per i maschi ai 18 cm per le femmine negli esemplari più anziani.

È la specie più grande del genere Cynops e ha un areale di distribuzione limitato alle sole isole dell’arcipelago Ryukyu in Giappone.

anfibi Cynops ensicauda popei - Giuseppe Molinari
Cynops ensicauda popei (foto di Giuseppe Molinari).

Mantenimento

Un acquario con una base di 40 × 60 cm può essere ottimo per un trio o una coppia.

La vasca deve essere allestita con una fitta vegetazione e con molti nascondigli creati con rocce, piante e tronchi.

Il fondo può essere nudo o composto da sabbia molto fine.

Per evitare occlusioni intestinali è caldamente sconsigliato il ghiaino.

È obbligatoria una zona emersa anche di piccole dimensioni.

Questi sono infatti tritoni prettamente acquatici, ma alcuni esemplari possono avere necessità di uscire occasionalmente, in particolare nelle ore notturne.

Osservarli per tempi molto prolungati fuori dall’acqua può essere un chiaro segnale di una sistemazione inadatta a loro o di una qualche patologia.

L’illuminazione della vasca non è necessaria, ma consigliata per il corretto sviluppo delle piante.

Le temperature consigliate sono comprese fra i 20-26 °C.

Questo tritone tollera tranquillamente anche temperature più basse nel periodo invernale e temperature fino a 30 °C in estate, senza mostrare segni di malessere, ma si sconsigliano comunque temperature oltre i 26 °C.

L’utilizzo di un filtro in acquario è a discrezione dell’allevatore; tuttavia, nel caso lo si metta è consigliabile impostarlo al minimo per evitare correnti in acquario.

Nel caso non lo si utilizzi le piante avranno un ruolo cruciale e parziali cambi dell’acqua sono consigliati, oltre ai normali rabbocchi.

Alimentazione

Sono una specie poco schizzinosa, che caccia attivamente qualsiasi cosa si muova e non.

L’alimentazione è la classica per le varie specie di urodeli: lombrichi, artemia, chironomus decongelati, ecc.

Arricchire la dieta con altri artropodi è sempre consigliato.

Il cibo deve essere somministrato dalle 3 alle 2 volte a settimana (suggeriamo anche una volta nel periodo invernale e due in quello estivo).

Riproduzione

È una specie che se viene alloggiata in una vasca idonea si riproduce con relativa facilità.

Il corteggiamento avviene a opera del maschio tramite inseguimenti, tail fanning (oscillamento ritmico della coda davanti alla femmina) e occasionalmente mordendo la compagna.

Testo e foto di Jacopo Martino & Giuseppe Molinari

(Divisione Anfibi – Italian Gekko Association)ITALIAN GEKKO ASSOCIATIONPer consigli e informazioni potete visitare il gruppo Facebook: Italian Amphibia – IGA

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Rettili e anfibi: il rilascio in natura non è libertà, è abbandono https://www.animalidacompagnia.it/rettili-e-anfibi-il-rilascio-in-natura-non-e-liberta-e-abbandono/ https://www.animalidacompagnia.it/rettili-e-anfibi-il-rilascio-in-natura-non-e-liberta-e-abbandono/#respond Thu, 04 Aug 2022 08:00:01 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=51027 Molti pensano che rilasciare in natura anfibi e rettili allevati in casa equivalga al ridargli la libertà. Si tratta invece di un vero e proprio abbandono, al pari di quello di un cane o di un gatto. Con il rischio per questi animali di morire in breve tempo.

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Italian Gekko Association si occupa, tra le altre attività di promozione, ricerca e salvaguardia, anche del recupero di anfibi e rettili scappati o abbandonati volontariamente.

Nel tempo l’associazione si è dovuta confrontare con una credenza comune senza alcun fondamento nella realtà, ovvero che il rilasciare in Italia uno di questi animali equivalga al ridargli la libertà.

Si tratta invece di un vero e proprio abbandono, al pari di quello di un cane o di un gatto.

Anche l’abbandono di rettili e anfibi è un reato

Lo afferma la legge stessa, in particolar modo dopo che l’Unione europea con il Regolamento (UE) 2016/429 ha definito in modo chiaro e univoco che sono animali da compagnia anche quelli esotici, compresi gli anfibi e i rettili.

anfibi e rettili abbandono_serpenti

Il divieto di abbandono degli animali da compagnia è sancito dalla Legge 14 agosto 1991, n. 281.

All’articolo 5 comma 1 stabilisce infatti che chiunque abbandoni cani, gatti o qualsiasi altro animale custodito nella propria abitazione è punito con una sanzione amministrativa.

Non solo, la legge vieta l’immissione in natura di qualsiasi animale non appartenga alla fauna autoctona, quindi alle specie che vivono esclusivamente nel nostro continente (Direttiva 92/43/CEE e art. 12 DPR 357/1997).

Rettili e anfibi domestici se rilasciati non sopravvivono

L’errore di base è credere che un animale, in quanto esotico, venga dalla giungla o dal deserto e che quindi prima di arrivare a casa nostra fosse libero.

In realtà la maggior parte degli esemplari che vivono nelle nostre abitazioni come animali da compagnia sono nati in allevamento da diverse generazioni, proprio come un cane o un gatto.

Non hanno quindi mai affrontato la vita in totale libertà senza le cure del proprio umano – dal cibo alle cure mediche.

Inoltre, anche se fossero arrivati realmente dalla giungla o dal deserto, dovremmo comunque fermarci a riflettere e pensare: “Ma un animale che vive in un determinato habitat, molto diverso da quello dell’Italia, riuscirebbe a sopravvivere se rilasciato in natura?“.

La risposta è una sola: no, morirebbe e in poco tempo.

In pericolo anche la nostra biodiversità

Nel rilasciare un animale esotico in natura si rischia, oltre che di mandarlo verso una morte dolorosa, di contribuire anche al proliferare di malattie contro cui gli animali autoctoni non possono difendersi, con risultati catastrofici sugli equilibri e la biodiversità locale.

anfibi e rettili abbandono_sauri

Gli animali domestici sono una responsabilità a tempo pieno

Un rettile o un anfibio nato e cresciuto in allevamento o nelle nostre case, è completamente a suo agio in questo ambiente e non ne soffre.

Al contrario, se rilasciato e senza supporto, morirebbe in breve tempo, forse investito da un’auto o, più spesso, di stenti.

Se si decide di prendere con sé un animale, non bisogna farlo a cuor leggero.

È necessario informarsi sempre su quanto vive, quanto cresce, cosa mangia, di quanto spazio necessita, se ha bisogno di un alloggio esterno, di quali cure veterinarie potrebbe necessitare, ecc.

Gli animali nelle nostre case dipendono completamente da noi, sono una responsabilità a tempo pieno.

Quindi, se veramente li amiamo e li rispettiamo, nel momento in cui, per scelta o per necessità, non siamo più in grado di tenerli con noi, bisogna essere sicuri che vadano a stare in una nuova casa con qualcuno che li accudisca nello stesso modo in cui l’abbiamo fatto noi.

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

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Axolotl, la salamandra acquatica messicana https://www.animalidacompagnia.it/axolotl-la-salamandra-acquatica-messicana/ https://www.animalidacompagnia.it/axolotl-la-salamandra-acquatica-messicana/#respond Fri, 11 Feb 2022 09:00:58 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=48982 L'axolotl o assolotto è una salamandra acquatica originaria dei laghi messicani e ormai estinta in natura. Vediamo quali sono le sue caratteristiche e come allevarla.

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Ambystoma mexicanum, o meglio conosciuto come “axolotl” o assolotto è una salamandra acquatica.

Origine e caratteristiche dell’Ambystoma mexicanum o axolotl

Grazie a quelle che un tempo erano acque pulite l’Ambystoma mexicanum riusciva a vivere in forma “larvale” la sua intera esistenza nei laghi messicani.

A causa dell’inquinamento, oggi in natura questa salamandra è probabilmente estinta, ma gli allevatori di tutto il mondo le riproducono regolarmente nei propri acquari.

La particolarità di queste grosse salamandre è che passano tutta la vita in acqua.

ciuffi branchie Axolotl

Anche da adulti mantengono infatti i ciuffi branchiati al lato del capo, tipici dei giovani anfibi, che gli permettono di respirare sott’acqua.

Solo le condizioni ambientali sfavorevoli possono portare alla perdita dei ciuffi branchiali, interrompendo la vita acquatica.

Pare che l’etimologia del nome comune di questi urodeli derivi da una divinità azteca “Xolotl”, o che comunque nella loro lingua la parola “axolotl” significhi “mostro acquatico”.

La gestione della salamandra axolotl

Dimensioni dell’acquario

Le dimensioni minime dell’acquario per tenere questa salamandra sono 70 x 30 x 40 cm per un esemplare.

Bisogna aumentare lo spazio a disposizione se si vogliono inserire altri individui (90 x 30 x 40 cm sono le dimensioni minime per una coppia).

Fondo e allestimento dell’acquario

Il fondo dell’acquario potrà essere costituito in uno dei seguenti materiali:

  • sabbia finissima di fiume dello spessore massimo di 1 mm;
  • grossi ciottoli, che devono avere un diametro doppio rispetto alla testa di un axolotl adulto (minimo 12 cm, affinché non vengano pericolosamente ingeriti), essere lisci, non calcarei e non taglienti;
  • fondo spoglio, di semplice pulizia, anche se gli axolotl faticano leggermente di più a camminarci sopra.

salamandra acquario

In vasca andranno inseriti dei ripari (ad esempio, rocce e legni) e possibilmente delle piante vive.

In questo caso bisognerà aggiungere anche un sistema di illuminazione fitostimolante.

La vasca dovrà essere munita di un filtro sempre acceso ed adeguato al litraggio (meglio se sovradimensionato ed esterno).

Dal momento dell’avviamento dell’acquario, cioè da quando accenderemo il filtro, dovremo aspettare circa una trentina di giorni prima di inserire gli animali.

In tal modo si completerà la maturazione della vasca con i corretti valori dell’acqua.

Valori dell’acqua

I valori dell’acqua devono essere controllati con appositi rivelatori.

Quelli corretti sono: NO2 = 0; NO3 = 0-25.

Il pH dovrà essere debolmente acido, neutro o debolmente alcalino (6,5-8 pH).

Il gH e il kH alti, quindi l’acqua dovrà essere dura. Il Cl essere uguale a 0, non solo per la salute degli animali, ma anche per evitare la morte dei batteri utili alla pulizia dell’acqua.

Per mantenere i valori corretti, bisognerà fare cambi d’acqua del 20% circa una volta ogni 15 giorni circa, aumentando la frequenza o la percentuale di acqua cambiata in caso di necessità.

Temperatura dell’acqua per la salamandra axolotl

La temperatura dell’acqua non dovrà mai superare i 24 °C.

Gli axolotl potrebbero sviluppare micosi o batteriosi a temperature superiori e quindi morire.

Ci sono diversi metodi per mantenerla fredda, come ventole, bottiglie d’acqua ghiacciata o refrigeratori.

salamandra Axolotl

È possibile la convivenza di axolotl con altre specie?

Importante è tenere gli axolotl senza altre specie. Quindi la vasca sarà dedicata solo a questa specie.

Maschi e femmine possono coabitare senza problemi. Nel caso in cui non si desideri avere riproduzioni, è molto importante separare i sessi, onde evitare accoppiamenti indesiderati.

A prescindere da ciò, sarà fondamentale che gli axolotl siano all’incirca delle stesse dimensioni per evitare cannibalismo.

I baby dovranno avere una differenza di massimo 1-2 cm in lunghezza, gli adulti di 5 cm.

Alimentazione per axolotl

Gli axolotl sono animali carnivori e dovranno idealmente essere alimentati principalmente con lombrichi.

La dieta andrà variata con pesce d’acqua dolce senza tiaminasi (come trota o persico), pellet specifico e raramente camole del miele (una o due volte al mese sono più che sufficienti).

Da evitare assolutamente le camole della farina (Tenebrio molitor), il pesce d’acqua salata e/o con tiaminasi (come il pesce rosso) e i bigattini (larve di mosca usate per la pesca).

La frequenza dei pasti dipenderà dalle dimensioni del nostro animale: più sarà grande e meno frequentemente andrà nutrito.

Un adulto di dimensioni superiori ai 20 cm potrà essere alimentato una volta ogni 3 giorni con 2-3 lombrichi o altre prede.

I giovani di 10-15 cm invece una volta al giorno, con un eventuale digiuno a settimana (tre giorni sì e uno no è l’ideale).

Le diverse colorazioni della salamandra axolotl

Negli anni gli allevatori hanno selezionato varie colorazioni di axolotl, conosciute con diversi nomi.

salamandra Axolotl Wild
Colorazione Wild.

Wild

Colorazione naturale dell’animale, è caratterizzata da un colore marrone con sfumature gialle di fondo, con macchie bruno scuro sparse su tutto il corpo e macchie di colore argentato perlopiù su coda e zampe.

Starburst

Questa colorazione appare di colore bruno scuro o nero con macchie dorate lungo tutto il corpo.

Leucistic

Si presenta di colore bianco, con pupilla nera che alla luce appare rosso scuro.

Possono essere presenti alcune varianti, come il Dark Gills, caratterizzato da ciuffi branchiali di colore grigio-nero, e il Dirty, che presenta una quantità più o meno abbondante di macchie brune o nere su testa e schiena.

Melanoid

Di colore grigio o nero uniforme e con poche o nessuna macchia.

In esemplari particolarmente chiari possono essere visibili macchie di colore giallo su schiena e testa.

Al contrario di altre colorazioni, non è presente il tipico “anello dorato” attorno alla pupilla.

Albino (Albino T-)

L’animale in questo caso appare giallo o giallastro, con occhi rossi, a causa della mancata produzione di melanina, che dà un colore scuro.

Copper (Albino T+)

Si presenta privo di pigmento nero e con una colorazione rosso-arancio, con pupille rossastre.

Axanthic

L’animale appare privo di pigmento giallo (xantofori) e risulta quindi simile a un Wild di colore grigio. Gli iridofori sono assenti del tutto o quasi.

Anche questa colorazione non presenta l'”anello dorato” attorno alla pupilla.

Testo e foto di Bipolar Breeds

Articolo a cura di Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

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Rane freccia, belle e terribili https://www.animalidacompagnia.it/rane-freccia-belle-e-terribili/ https://www.animalidacompagnia.it/rane-freccia-belle-e-terribili/#respond Fri, 01 Oct 2021 07:55:52 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=46641 Le cosiddette rane freccia sono particolari anfibi dai colori spettacolari e suggestivi. Tossiche in natura, sono invece innocue se allevate in cattività. Ecco qualche curiosità sulla loro natura e alcune indicazioni per allevarle in casa.

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Le cosiddette “rane freccia” fanno parte della famiglia Dendrobatidae.

Gli indigeni utilizzano questi anfibi dai colori spettacolari e suggestivi per avvelenare i loro dardi, poi utilizzati per la caccia.

Fortunatamente solo le popolazioni naturali di queste rane presentano tossine (batracotossina, epibatidina, pumiliotossina 251D, ecc.) fatali anche per l’uomo.

Velenose in natura e innocue nelle nostre case

Allora come mai gli esemplari allevati nelle nostre case sono invece completamente innocui?

Rane freccia primopiano Epipedobates_anthonyi
Epipedobates anthonyi.

Semplice: nella dieta di queste piccole rane sono compresi numerosi insetti, tra cui alcuni che contengono le tossine letali, a loro volta ingerite dalle piante di cui si cibano.

Le colorate raganelle per non perire a queste tossine hanno evoluto un sistema che gli permette di “sudarle” tramite apposite ghiandole, ecco perché in natura sono così letali.

In terrario i Dendrobatidae non sono assolutamente pericolosi, perché non si nutrono di insetti con la presenza di elementi tossici.

Perché questi animali hanno colori così sgargianti?

Le colorazioni dei Dendrobatidae vengono definite “aposematiche” e servono per avvisare i predatori della loro tossicità.

Questi anfibi sono diffusi in aree tropicali del centro e Sud America.

Vivono in foreste con un’immensa biodiversità.

Rane freccia Dendrobates tinctorius
Dendrobates tinctorius.

Queste sono però purtroppo minacciate dall’azione dell’uomo attraverso l’urbanizzazione e l’agricoltura.

Per questo motivo le rane freccia sono state classificate come animali con un elevato rischio di estinzione.

Sono state quindi inserite nella lista CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), che si occupa appunto del commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione.

Anche diverse associazioni si occupano della loro tutela con il fine di aumentare il numero degli esemplari in natura, attraverso l’istituzione di parchi e zone protette.

È possibile allevare le rane freccia in cattività?

Un buon inizio sarebbe affidarsi a una persona già esperta che sappia guidare in questo loro mondo così affascinante.

Inoltre, comprare animali nati in cattività con documentazione CITES annessa è di fondamentale importanza.

Le specie più frequentemente reperibili in commercio e più facili da gestire appartengono a i generi Dendrobates ed Epipedobates.

terrario rane freccia

Questi anfibi possono essere allevati in terrari strutturati e studiati per le loro esigenze.

Il terrario per queste rane dovrà essere allestito in modo naturale cercando di imitare il più possibile il loro l’habitat di provenienza.

Quindi dovrà sicuramente contenere moltissime piante tropicali, come ad esempio le bromeliacee, utilissime per la deposizione delle uova da parte delle rane e come rifugio notturno.

Un discreto impianto di illuminazione è altrettanto fondamentale per i cicli giorno-notte e per la crescita adeguata della flora del terrario.

A differenza delle rane nostrane, non necessitano di specchi d’acqua, nemmeno per la riproduzione.

Le rane rosse depongono le uova nei ristagni d’acqua che si formano nelle foglie delle piante.

Con l’allevamento consapevole è possibile contribuire alla conservazione di questi anfibi anuri così particolari.

Popolazioni stabili allevate ex-situ (cioè fuori dall’habitat di provenienza) in un prossimo futuro potrebbero infatti supportare progetti di conservazione e reinserimento.

Le rane freccia sono difficili da gestire?

Per chi si avvicina per la prima volta al mondo della terrariofilia e degli anfibi di certo non sarà un esperienza facile.

Con la giusta formazione però niente è impossibile.

rane freccia foglie Epipedobates_anthonyi_3
Epipedobates anthonyi.

Le rane freccia sono animali microfagi, cioè che mangiano invertebrati di piccolissime dimensioni.

Per la loro alimentazione si utilizzano principalmente i moscerini della frutta (Drosophila melanogaster e/o D. hydei).

La loro dieta ha necessità comunque di integrazione con calcio e preparati multivitaminici.

La non facile reperibilità di micro-insetti e il mantenimento di un vero e proprio mini-ecosistema di foresta pluviale potrebbero creare difficoltà per un neofita.

Ma, grazie alle informazioni reperibili da libri dedicati e da Internet, insieme al supporto di chi le alleva e riproduce da tempo, non sarà così complicato poter allevarle con successo.

Autore: Pasquale Borsa – Italian Gekko AssociationITALIAN GEKKO ASSOCIATION

 

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Agalychnis, la raganella dagli occhi rossi: habitat e riproduzione https://www.animalidacompagnia.it/agalychnis-la-raganella-dagli-occhi-rossi-habitat-e-riproduzione/ https://www.animalidacompagnia.it/agalychnis-la-raganella-dagli-occhi-rossi-habitat-e-riproduzione/#respond Wed, 07 Oct 2020 08:00:07 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=42658 L'Agalychnis, conosciuta con il nome comune di raganella dagli occhi rossi, è una rana arboricola, quindi il terrario che la conterrà dovrà essere sviluppato in altezza (almeno ottanta centimetri) e contenere numerosi rami e piante non tossiche, sopratutto a foglia larga (ad esempio Pothos, Philodendro o Bromeliacee).

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L’Agalychnis, conosciuta con il nome comune di raganella dagli occhi rossi, è una rana arboricola, quindi il terrario che la conterrà dovrà essere sviluppato in altezza (almeno ottanta centimetri) e contenere numerosi rami e piante non tossiche, sopratutto a foglia larga (ad esempio Pothos, Philodendro o Bromeliacee).

Le temperature dovrebbero essere comprese tra i ventiquattro e i ventotto gradi centigradi durante il giorno e tra i venti e i ventiquattro gradi durante la notte, l’umidità dovrebbe essere mantenuta intorno all’ottanta per cento.

Per mantenere un tasso di umidità elevato è bene mettere delle grandi ciotole di acqua senza cloro nel terrario non troppo profonde da cambiare spesso ed è necessario nebulizzare l’ambiente una o due volte al giorno.

L’illuminazione non è necessaria, ma è gradita alle rane, nel terrario si può inserire un neon da tenere acceso circa 10-12 ore al giorno.

Sul fondo si posizionerà un substrato costituito da terriccio o corteccia in pezzi molto piccoli (da evitare il pino ed il cedro perché irritanti), sfagno, foglie secche.

La riproduzione della raganella dagli occhi rossi necessita di una camera della pioggia

In genere la riproduzione dell’Agalychnis in terrario necessita di una camera della pioggia, un sistema cioè che permetta di ricreare la stagionalità dell’habitat naturale.

In natura la riproduzione avviene in estate, durante la stagione delle piogge.

I maschi attirano le femmine gracidando in maniera sempre più forte restando sugli alberi e, quando la femmina è recettiva, i maschi scendono a terra e avviene l’accoppiamento.

Il maschio sale sulla schiena della femmina e la stinge con le zampe ancorandosi al suo corpo.

Durante tutto il periodo della deposizione il maschio rimane attaccato al dorso della femmina in un amplesso che può durare un giorno ed oltre.

Prima della deposizione la femmina si inumidisce la zona lombare per mantenere un’adeguata umidità durante la deposizione.

La raganella dagli occhi rossi depone le uova sul dorso di una foglia

Le uova vengono attaccate di solito sul dorso di una foglia o di un ramo, in una grande massa gelatinosa che contiene intorno alle ottanta uova. La posizione delle uova è di solito al riparo dalla luce e al di sopra del contenitore dell’acqua.

Dopo circa dieci giorni le uova si schiudono ed i girini cadono in acqua, sono autonomi e cominciano ad alimentarsi da soli. Dopo 2-3 mesi avviene la metamorfosi ed i girini escono dall’acqua trasformati in rane.

La maturità sessuale viene raggiunta dopo circa due anni. La vita media della rana è intorno ai 5 anni. Questa specie di rana non necessita di CITES.

I maschi di Agalychnis durante il periodo degli accoppiamenti “vibrano”

In questa specie le femmine sono di solito più grandi dei maschi (circa settanta millimetri di lunghezza le femmine e sessanta i maschi).

A differenza delle altre specie di rane che gracidano, i maschi di Agalychnis durante il periodo degli accoppiamenti “vibrano” (emettendo una vibrazione di circa dodici Hertz) e questo tremolio non avviene perché la rana ha paura, ma per spaventare i rivali, è una sorta di moto intimidatorio per difendere il territorio.

Alcuni studiosi hanno osservato questo tipo di comunicazione tra rane ed anche altri animali che, senza emettere suono, ma solo muovendo le zampe in maniera molto veloce, producono una vibrazione che si propaga nell’aria e nelle foglie dell’albero intimidendo l’avversario. Una sorta di “comunicazione sismica”.

Rane e figli: gli anfibi e le cure genitoriali come caso studio

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La riproduzione della rana Litoria Caerulea e habitat adatto https://www.animalidacompagnia.it/la-riproduzione-della-rana-litoria-caerulea-e-habitat-adatto/ https://www.animalidacompagnia.it/la-riproduzione-della-rana-litoria-caerulea-e-habitat-adatto/#respond Mon, 13 Apr 2020 09:30:18 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=40307 La Litoria Caerulea in cattività di solito raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni. La cosa più importante quando si decide di riprodurre una coppia è che i soggetti siano in ottimo stato di salute.

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La rana Litoria Caerulea in cattività di solito raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni. La cosa più importante quando si decide di riprodurre una coppia è che i soggetti siano in ottimo stato di salute.

Lo stimolo riproduttivo della rana Litoria Caerulea in natura è rappresentato dalla stagione delle piogge

Per prepararle alla riproduzione, queste raganelle australiane devono essere tenute, durante l’inverno, in una specie di letargo (brumazione) per almeno 6-8 settimane.

Le temperature adeguate sono tra i 16 ed i 18 gradi Centigradi. Gli esemplari devono essere tenuti al buio e senza cibo.

Questa condizione è estremamente rischiosa, quindi se ci sono dubbi sulle condizioni di salute è bene riportare gli esemplari a luce e temperature di 25 gradi Centigradi con una nutrizione giornaliera adeguata.

Meglio affidarsi a un medico veterinario esperto in animali non convenzionali!

Se gli esemplari sono in stato di salute ottimale dopo circa due mesi di “freddo” si portano le temperature a livelli normali e si comincia una nutrizione ottimale e abbondante per circa un mese.

Nel frattempo si deve preparare un apposito acquario che fungerà da “camera della pioggia”, infatti lo stimolo riproduttivo di queste rane in natura è rappresentato dalla stagione delle piogge.

La pioggia dovrà essere presente per almeno 5-6 ore al giorno

L’acquario dovrà essere di almeno 70 litri dotato di una pompa la cui acqua verrà forzata in un tubo otturato in cui saranno presenti dei piccoli fori per simulare la pioggia.

La pioggia dovrà essere presente per almeno 5-6 ore al giorno durante le ore serali. L’unico arredamento saranno cortecce galleggianti e piante acquatiche.

Se tutto è andato per il verso giusto, i maschi cominceranno a cantare e ad accoppiarsi durante le ore senza la pioggia e le femmine dopo circa 3-6 giorni dovrebbero iniziare a deporre le uova. Le uova sono migliaia e potrebbero schiudersi quasi tutte.

Attenzione alla temperatura!

Una volta avvenuta la deposizione, gli adulti devono essere rimossi e anche la camera della pioggia. Nell’acquario l’acqua deve essere tenuta in movimento con un aeratore.

La temperatura deve essere mantenuta intorno ai 28-29 gradi Centigradi, le uova si schiudono in circa 28-36 ore. Dopo circa uno o due giorni i piccoli girini cominceranno a nutrirsi e muoversi. All’inizio hanno in genere una fase di inattività.

Integrare la dieta dei girini di Litoria Caerulea con alghe

L’acquario per ospitare i girini deve essere abbastanza capiente (almeno 200 litri) per poter portare a maturazione quanti più piccoli possibile.

Meglio che l’acquario sia già ben avviato, per integrare la dieta dei girini con alghe. Dopo circa 4 giorni i girini possono mangiare cibo per pesci in fiocchi più volte al giorno.

In questa fase la mortalità è altissima e la competizione per il cibo limiterà drasticamente il numero dei sopravvissuti.

Importante è cambiare almeno 1/3 dell’acqua ogni due o tre giorni con acqua declorata per prevenire accumulo di materiale di scarto.

Dopo 4 settimane (circa), le prime rane usciranno dall’acqua!

Dopo circa 4 settimane, le prime rane usciranno dall’acqua e la metamorfosi definitiva durerà altre settimane.

In questo caso i piccoli andranno divisi e posti in recipienti con pochi millimetri di acqua, per prevenire l’annegamento. A questo punto il cibo saranno mini grilli o drosofile e dovrà essere somministrato più volte al giorno.

Vuoi conoscere meglio il mondo di queste rane?

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Raganella dagli occhi rossi, un predatore bellissimo e letale https://www.animalidacompagnia.it/raganella-dagli-occhi-rossi-un-predatore-bellissimo-e-letale/ https://www.animalidacompagnia.it/raganella-dagli-occhi-rossi-un-predatore-bellissimo-e-letale/#respond Mon, 14 Oct 2019 09:30:50 +0000 https://www.animalidacompagnia.it/?p=38075 La raganella dagli occhi rossi è forse una delle raganelle più fotografate e famose al mondo. La sua caratteristica predominante è il colore verde brillante e gli occhi grandi e rossi. Questo piccolo anfibio (nome scientifico è Agalychnis callidryas) appartiene alla famiglia delle Hylidae e alcune specie di questa famiglia sono presenti anche nella fauna italiana (ad esempio Hyla arborea, Hyla sarda).

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La raganella dagli occhi rossi è forse una delle raganelle più fotografate e famose al mondo.

La sua caratteristica predominante è il colore verde brillante e gli occhi grandi e rossi.

Questo piccolo anfibio (nome scientifico è Agalychnis callidryas) appartiene alla famiglia delle Hylidae e alcune specie di questa famiglia sono presenti anche nella fauna italiana (ad esempio Hyla arborea, Hyla sarda).

La raganella dagli occhi rossi è una bellezza sudamericana

La raganella dagli occhi rossi è una rana arboricola ed il suo habitat di elezione sono le foreste tropicali. In natura vive prevalentemente vicino a bacini o corsi d’acqua, dove potersi riprodurre, anche se la sua vita da adulto si svolge prevalentemente fuori dall’acqua.

L’Agalychnis in natura si può trovare in Messico e parte dell’America centrale (Belize, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, ecc.) e non è difficile vedere raganelle vivere all’interno della rosetta delle bromeliacee.

Una livrea da super star

La raganella dagli occhi rossi è la super star degli anuri, perché non solo il colore degli occhi è abbagliante, ma tutta la sua colorazione fa di lei una vera e propria star.

Quando la rana è in movimento mostra il dorso verde intenso fluorescente, con sfumature giallo limone e blu elettrico, piccole striature bianche e blu cobalto che arrivano fino agli arti. Il ventre in genere è biancastro.

Come molte raganelle l’Agalychnis può mutare l’intensità del suo colore da verde acido brillante fino a marrone/verde sottobosco, questo mimetismo viene attuato sia a seconda dell’habitat circostante, che per la temperatura, che per l’umore della raganella.

Le zampe sono caratterizzate da lunghe dita con la punta arancione provviste ciascuna di cuscinetti lamellari che servono per arrampicarsi e per cacciare le prede. L’Agalychnis è una rana prevalentemente crepuscolare e notturna.

Occhi magnetici e meccanismi di difesa

Quando la raganella è sveglia spalanca i suoi grandi e magnetici occhi rossi.

Alcuni studiosi pensano che lo sviluppo così particolare di questi organi e la colorazione accesa siano dovuti ad un possibile adattamento alla vita notturna.

Altri studiosi pensano sia una strategia di intimidazione basata sui colori vivaci: di giorno la rana appare in tutto e per tutto come una foglia, ma non appena apre i suoi occhi rossi e mostra i colori dei fianchi, il predatore si destabilizza e la rana ha così il tempo per scappare.

I maggiori predatori di questa rana in natura sono i serpenti arboricoli.

La raganella dagli occhi rossi è un abile stratega 

La raganella dagli occhi rossi, oltre ad essere bellissima, è un abile predatore notturno, e si ciba quasi esclusivamente di insetti o piccoli animali.

La strategia di caccia si basa sostanzialmente sul mimetismo. L’Agalychnis attende la preda mimetizzata su una foglia e non appena la preda arriva in zona, la raganella la cattura con la lingua adesiva e con l’aiuto delle zampe anteriori velocemente la ingerisce. Per deglutire prede grandi si aiuta con movimenti verso l’interno dei bulbi oculari.

Quando viene allevata in terrario le prede principali di questa rana sono, a seconda delle sue dimensioni: mosche, grilli, cavallette, camole della farina, caimani. Questa rana è abbastanza ingorda, mangia tutto quello che le capita vicino e sia di dimensioni adatte ad entrare nella sua bocca. A volte può accadere che mangi anche altre rane.

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