Ultimamente si sta diffondendo, soprattutto sui social, la pericolosa tendenza di liberare il cane dal guinzaglio e lasciarlo libero in qualsiasi luogo.
“Influencers” legati al mondo canino e anche alcuni rinomati istruttori cinofili invitano spesso e neanche troppo velatamente i propri followers a liberare i cani al fine di soddisfare appieno le loro specifiche esigenze e di andare così a evitare loro frustrazione e noia.
Per quanto possa essere condivisibile l’intento, si tratta di una presa di posizione incosciente e pericolosa.
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Il cane lasciato libero può fare danni
La legge in materia parla chiaro: i cani devono sempre essere condotti al guinzaglio.
Possono essere lasciati liberi soltanto nei posti in cui è consentito farlo, ovvero le aree cani.
In campagna, così come in montagna, non sono previste deroghe: liberare il cane è vietato proprio come in ambito urbano.
Giusto oppure sbagliato, queste sono le regole.
Per strada e nei luoghi aperti al pubblico i cani devono essere tenuti al guinzaglio e, se lasciati liberi, devono obbligatoriamente avere la museruola, pena sanzione (Regolamento di Polizia Veterinaria).
Se poi un cane è lasciato libero e senza museruola e causa qualche danno, il proprietario o il detentore ne è responsabile e deve provvedere al suo risarcimento.
La responsabilità può diventare inoltre di tipo penale (art. 590 del Codice penale), sei il cane provoca lesioni personali (ad esempio un morso a un bambino o la caduta di un anziano).
La mission di educatori ed istruttori cinofili
In un contesto come questo si sta forse perdendo di vista quella che è la “mission” di educatori, istruttori e formatori cinofili ovvero di essere promotori di benessere animale, ma anche mediatori tra le varie parti in causa.
Non soltanto mediatori della relazione “a sei zampe” tra uomo e cane, ma anche per la creazione di un dialogo con le Istituzioni.
Invitare a liberare i cani, per quanto con tutte le precauzioni del caso, equivale ad esortare a non rispettare leggi e regolamenti in materia, con tutte le conseguenze del caso.
È il caso di ricordarlo, si va dalla semplice multa alla denuncia con capi di imputazione che possono essere quelli di omessa custodia, danneggiamento, lesioni gravi o gravissime o peggio ancora.
A questo vanno poi aggiunti i potenziali danni “collaterali” che i cani liberi e fuori controllo possono recare alla fauna selvatica.
Qualcuno potrebbe obiettare che i cacciatori invece i cani li liberano, ma non bisogna dimenticare che, se in regola con le varie licenze e nelle zone autorizzate, a loro è consentito farlo, anche a scopo di addestramento, e lo stesso vale per le unità cinofile da soccorso.
Il dialogo con le Istituzioni
Senza mettere in dubbio la preparazione e l’esperienza di chi, in qualità di esponente di spicco in questo settore, prende queste posizioni, vi invitiamo a una riflessione.
Avete mai sentito un pilota di Formula Uno, magari tra i più acclamati, invitare pubblicamente i propri fans ad andare a duecento all’ora in autostrada?
Certo, le situazioni sono differenti e non si può paragonare un’automobile a un essere senziente come il cane, però non è certo esortando a trasgredire che si crea un mondo migliore per i nostri amici a quattro zampe, ma con il dialogo.
Pertanto, un invito a tutti gli attori di questo nuovo trend, e in generale a tutti i promotori di benessere animale, a unirsi per fare valere le proprie ragioni e proposte presso le istituzioni.