Uno dei periodi più pieno di pericoli per i nostri animali domestici è quello di Natale, quando proprietari di cane o gatto spesso vedono saltare i loro festeggiamenti per una visita d’urgenza al pronto soccorso veterinario del loro beniamino.
Vediamo quali sono le principali cause degli incidenti occorsi ai nostri amici a quattro zampe durante le festività di fine anno.
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Natale in pronto soccorso per cane e gatto: i principali pericoli
Secondo un’indagine, quattro veterinari inglesi su cinque hanno avuto pazienti in visita per intossicazioni legate a questo momento dell’anno, nel 2021.
Questo è quanto emerge da un’indagine della BVA (British Veterinary Association) condotta su migliaia di veterinari.
In particolare, in ben il 76% dei casi le intossicazioni nei cani sono state causate dall’ingestione di cioccolato, il 69% da uva o uvetta e il 19% da dolcificanti come lo xilitolo.
Non solo, l’indagine ha rivelato che anche i corpi estranei sono stati protagonisti del Natale scorso, per quanto riguarda i cani: piccole parti di giocattoli per bambini (14%), decorazioni (12%) e incarti (5%) sono stati tra i più riportati.
I gatti non sono stati da meno: il 27% dei veterinari che ha partecipato all’indagine ha confermato casi di intossicazione nei gatti.
In questo caso i principali colpevoli sono stati piante come vischio e agrifoglio (18%) o composti antigelo (7%).
I corpi estranei non hanno risparmiato neppure i gatti con il 13% dei casi, di cui il 7% costituiti da decorazioni e il 3% da incarti.
Questi dati non si discostano in modo sostanziale da quelli raccolti negli anni precedenti dalla stessa BVA.
Ciò dimostra che non c’è ancora una sufficiente consapevolezza dei rischi per gli animali domestici derivanti dall’ingestione di sostanze che per molte persone possono sembrare innocue.
Grazie a questa ricerca (che viene rinnovata ogni anno dalla BVA) è possibile stabilire quali sono, in linea generale, i principali responsabili legati all’evento natalizio delle visite in pronto soccorso veterinario. Vediamoli qui di seguito, ricordando che in caso di sospetto e sintomi evidenti la prima cosa da fare è ricorrere al Medico veterinario.
I tossici indiziati speciali: perché lo sono e cosa provocano in cane e gatto
Cioccolato
Come confermato dall’indagine della BVA, la stragrande maggioranza delle tossicosi nel periodo natalizio sono dovute all’ingestione di cioccolato da parte del cane.
Gli aspetti negativi della sua ingestione sono principalmente due: l’assunzione di teobromina (contenuta nel cacao) e di una quantità molto elevata di grassi in un unico pasto.
La teobromina è una sostanza che, tra le altre azioni, stimola il rilascio di catecolamine e aumenta la concentrazione di calcio intracellulare.
La sua metabolizzazione (epatica) nel cane è molto più lenta rispetto all’uomo e ciò causa fenomeni tossici da accumulo.
La dose tossica (anche letale) è di circa 100-500 mg/kg (cane) di teobromina.
La quantità di questa molecola nel cioccolato è direttamente proporzionale alla concentrazione di cacao.
Nel cioccolato al latte sono presenti all’incirca 150 mg di teobromina ogni 100 grammi di prodotto; mentre nel cioccolato fondente 400 mg ogni 100 g.
Il peso del cane, la quantità e il tipo di cioccolato sono, quindi, fondamentali.
Sintomi di intossicazione da cioccolato
In base alla quantità di teobromina assunta il cane può mostrare sintomi (visibili 1-4 ore dopo l’ingestione) prettamente gastrointestinali (vomito, diarrea, addome gonfio) fino a iperreattività, ipereccitazione, tremori, convulsioni e mancata coordinazione nei movimenti.
L’enorme quantità di grassi apportata attraverso l’ingestione di cioccolato porta invece a sintomi gastroenterici (come sopra) e a un aumentato rischio di pancreatite.
Uva e uvetta
Pur non essendo ancora chiaro il meccanismo d’azione, sono descritti casi di grave intossicazione con danni renali acuti da ingestione di uva o uvetta (tali e quali o come ingredienti di dolci).
La dose non sembra essere correlata al danno.
Sintomi di intossicazione da uva e uvetta
I segni clinici compaiono da 4 a 6 ore post-ingestione e comprendono vomito, anoressia, abbattimento e diarrea.
In alcuni casi prognosi può essere infausta.
Xilitolo
Lo xilitolo è un dolcificante naturale privo di zuccheri spesso impiegato come ingrediente in alimenti “senza zuccheri” (ad esempio gomme da masticare o bustine di dolcificante).
La dose tossica è maggiore di 0,1 g/kg e la principale conseguenza è una grave ipoglicemia da stimolazione improvvisa della secrezione di insulina.
Sintomi di intossicazione da xilitolo
La tossicosi appare entro 15-30 minuti dall’ingestione: letargia, debolezza, anoressia, collasso, tremori e convulsioni.
A questi si possono aggiungere segni clinici e alterazioni ematochimiche da possibile necrosi epatica.
Piante natalizie
Fortunatamente le classiche piante natalizie (vischio, agrifoglio e stella di Natale) possiedono una bassa tossicità e portano a sintomi principalmente gastroenterici (vomito, diarrea, dolore addominale, irritazione orale).
Per l’agrifoglio è però necessario fare attenzione anche al danno meccanico delle foglie.
In linea generale, dato che le piante tossiche che possono creare gravi danni sono molte, per principio di precauzione, se una pianta è sconosciuta o ha effetti tossici sconosciuti dovrà essere trattata come tossica.
Composti antigelo per autoveicoli
Questi prodotti contengono circa il 95% di glicole etilenico responsabile dell’insorgenza di danno renale acuto.
Il liquido antigelo ha un sapore dolce per gli animali e di solito basta un cucchiaio (per il cane) o un cucchiaino (per il gatto) per causare una grave intossicazione.
I metaboliti del glicole etilenico sono infatti responsabili di una grave, improvvisa e imponente cristalluria di ossalato di calcio che provoca danni diretti ai tubuli renali.
Sintomi di intossicazione da composti antigelo
La sintomatologia segue tre fasi. Nella prima (da 30 minuti a 12 ore dall’esposizione) si osserva atassia, ipersalivazione, vomito, convulsioni e poliuria/polidipspia (l’animale beve molta acqua e fa più pipì).
Durante la seconda fase (12-24 ore dall’esposizione) compaiono disidratazione, tachicardia e tachipnea.
Nella terza (intorno alle 24 ore nel gatto e alle 36-72 ore nel cane dall’esposizione) anoressia, letargia, alitosi uremica, ipersalivazione, vomito, convulsioni e coma.
Corpi estranei
Non mancano ovviamente i corpi estranei come incarti, nastri, giocattoli, decorazioni dell’albero, semi, noccioli, tappi, ecc., che si dimostrano attraenti sia per il cane, sia per il gatto.
In questo caso, la gravità della sintomatologia e il tipo di intervento dipendono da un gran numero di fattori: apparato coinvolto (respiratorio o digerente); forma (acuminata o lineare?); materiale (possibile dissoluzione nei succhi gastrici?); dimensioni (occludente il lume?).