Con il termine Brexit si indica l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Come è noto il Regolamento dell’Unione Europea 576 del 2013, impone che gli animali da compagnia (in particolare cani, gatti e furetti) debbano essere identificati e identificabili mediante tatuaggio (quelli più vecchi) o mediante microchip.
Ogni animale deve avere il suo passaporto, rilasciato dai Servizi Veterinari della ASL che deve contenere i dati anagrafici, le vaccinazioni cui è stato sottoposto, le visite mediche che ha subito e anche la certificazione del trattamento antiechinococco.
Si tratta di obblighi molto importante perché consentono di prevenire la diffusione di malattie anche molto pericolose, e in particolare della rabbia.
Il passaporto è valido per fare circolare i nostri amici a quattro zampe insieme a noi quando ci rechiamo in qualche Paese della UE.
Brexit e animali domestici: cosa cambia?
Il Regno Unito, come è ampiamente noto, ha deciso di lasciare l’UE e di fatto alcune norme comunitarie, come appunto il passaporto degli animali, possono essere considerate carta straccia.
Molto probabilmente si troveranno degli accordi che permetteranno di risolvere vari problemi molto fastidiosi in termini di passaggi alle frontiere di persone e anche animali.
Al momento però già ci sono state delle grane per il transito alla frontiera tra l’Irlanda del Nord (che fa parte del Regno Unito) e l’Irlanda che è un Paese dell’UE.
In pratica il passaporto di un cane inglese (si tratta di un cane che accompagnava una persona non vedente) non è stato ritenuto valido; per riuscire a entrare in Irlanda ha dovuto seguire una inutile e complessa trafila burocratica.
Quello che succederà quando un cane (o un gatto o un furetto) europeo dovrà entrare nel Regno Unito, non è molto chiaro. Anche se, con ogni probabilità, al momento non ci saranno problemi, per il futuro sarà necessario trovare un accordo bilaterale tra Regno Unito e UE .
Nel frattempo chi dovesse recarsi con il proprio amico a quattro zampe nel Regno Unito è bene che si informi sulle procedure che deve seguire per essere sicuro di non trovare sorprese alla frontiera.
Autore: Agostino Macrì, Unione Nazionale Consumatori