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Il bovino, protagonista della vicenda, doveva essere mandato al macello. Ma mentre stava per essere trasportato sul camion, è riuscito a fuggire. Da lì è iniziata la fuga verso la libertà, la sua libertà di vivere non più rinchiuso in un allevamento ma in un’isola deserta di un lago limitrofo. Una libertà che si è conquistato anche con la forza, rompendo il braccio ad un aiutante del fattore che aveva tentato di catturarlo. Alla fine, il proprietario della fattoria si è rassegnato e ha lasciato vivere in pace l’animale non cercando di catturarlo più ma anzi, assicurandosi che avesse cibo a suffienza.
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