Bambini e animali da compagnia: i benefici possibili e le attenzioni necessarie

La relazione speciale che si instaura con un animale da compagnia può aiutare i bambini ad acquisire diverse competenze emotive, cognitive e sociali.

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A cura di: Dott.ssa Elisa Silvia Colombo

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I bambini sono attratti dagli animali fin dai primi mesi di vita e tendono a mostrare verso di loro un’attenzione maggiore rispetto a quella rivolta ad altri stimoli interessanti, quali ad esempio i giocattoli.

Nel corso del loro sviluppo, se questa naturale predisposizione trova la possibilità di esprimersi nell’interazione quotidiana con un animale da compagnia, supportata e supervisionata dalle figure adulte di riferimento, si assiste alla nascita di legami affettivi molto profondi e speciali, capaci di influenzare positivamente il percorso di crescita del bambino.

Il rapporto con un animale da compagnia può infatti contribuire all’acquisizione, da parte del bambino, di diverse competenze emotive, cognitive e sociali.

Animali da compagnia, emozioni e autostima

A partire dalla prima infanzia, il contatto fisico con l’animale e la stimolazione tattile che ne deriva, attraverso la semplice vicinanza o le carezze, è innanzitutto una fonte di sensazioni piacevoli, che promuovono l’insorgere di emozioni positive di gioia e sorpresa.

Con il procedere dello sviluppo, i pet e in particolar modo i cani e i gatti, diventano non solo compagni di giochi, ma possono rappresentare una fonte di sostegno emotivo per il bambino, grazie alla loro capacità di comunicare interesse, affetto e disponibilità al gioco.

Gli animali, inoltre, manifestano verso il bambino una considerazione positiva incondizionata, che prescinde dall’apparenza, dallo status socio-economico, dalle fragilità e da tutti quegli elementi che comportano l’attribuzione di giudizi nelle relazioni interpersonali.

Si tratta di compagni di vita speciali, con i quali è possibile sentirsi liberi di rivelare le parti più autentiche di sé, nel contesto di una relazione che favorisce così la costruzione di una buona autostima.

A questo proposito, compatibilmente con l’età del bambino, è utile coinvolgerlo gradualmente nella cura dell’animale, insegnandogli, ad esempio, a dargli da mangiare e da bere, a spazzolarlo e tenere pulita la sua lettiera.

Queste attività possono infatti rappresentare esperienze di grande soddisfazione per il bambino, che si percepisce capace e apprezzato.

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I benefici del rapporto con un pet sullo sviluppo dell’empatia e sul rispetto per la diversità

Prendersi cura di un animale aiuta a coltivare la gentilezza, l’accudimento, l’aiuto e l’altruismo.

Questi comportamenti sono detti “prosociali”, in quanto volti a promuovere il benessere dell’altro.

Alla loro base si trova la capacità di provare empatia, quella componente dell’intelligenza emotiva che permette di “mettersi nei panni degli altri”, comprendendo le loro emozioni e la loro prospettiva.

Pur avendo una base innata, questa competenza raggiunge nelle persone livelli di complessità diversi, sulla base dell’età e delle esperienze di vita.

Crescere con un animale da compagnia e imparare ad accudirlo può incoraggiare l’attenzione verso le esigenze dell’altro e la capacità di occuparsene in modo adeguato, agevolando la comprensione delle emozioni e dei bisogni altrui, che possono essere diversi dai propri.

Proprio il fatto che “l’altro”, in questo caso, sia qualcuno di molto diverso da sé, appartenente addirittura a un’altra specie, favorisce l’apprendimento del valore della diversità e dell’importanza di rispettarla.

Bambini e animali sono infatti diversi nell’aspetto, nel modo di muoversi, di pensare e di comunicare eppure queste differenze non impediscono la comprensione reciproca e un sentimento di affetto profondo: quale migliore occasione per imparare a rispettare gli altri e a guardarli con curiosità, anziché con diffidenza e pregiudizio?

L’amicizia con un animale limita i rapporti interpersonali?

Alla luce di quanto detto finora, occorre sfatare il falso mito per cui l’amore per gli animali rischierebbe di sostituire quello per le persone, rendendo le persone meno inclini alle relazioni sociali.

Al contrario, anche per i bambini, la relazione con uno o più animali da compagnia può favorire la comunicazione e la nascita di legami di amicizia tra le persone, favoriti dalla capacità dei nostri pet di suscitare curiosità e simpatia, stimolando la conversazione.

Questo vale anche nel contesto della famiglia, dove l’animale può contribuire all’unione tra i diversi componenti, coinvolgendoli in attività condivise, quali il gioco o le passeggiate, che aumentano le occasioni di interazione e di comunicazione.

Anche nelle situazioni in cui l’ambiente familiare presenti elementi di criticità, quali conflitti o separazioni, l’animale può essere per il bambino una fonte di sicurezza e conforto, capace di offrire l’esperienza di un legame stabile e affidabile e di promuovere stati di calma e benessere.

Animali da compagnia: calma e capacità di apprendimento nei bambini

L’effetto “calmante” degli animali da compagnia, capaci di ridurre l’ansia e di promuovere il rilassamento, è ben noto ed è mediato da diversi fattori, tra cui il rilascio di ossitocina a livello cerebrale indotto dalle coccole, l’attività fisica (soprattutto le passeggiate all’aria aperta) e l’atteggiamento accogliente e non giudicante con cui i pet entrano in relazione con noi.

Nei bambini tale effetto si osserva anche in relazione alle attività proprie dello studio, agevolando l’apprendimento: la presenza di un animale, ad esempio, riduce l’ansia connessa a compiti di lettura ad alta voce in pubblico.

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Il ruolo degli adulti

Il legame con un animale da compagnia può quindi contribuire positivamente allo sviluppo di molte importanti competenze del bambino.

Tuttavia, è importante evidenziare come questo effetto sia necessariamente mediato dalle figure adulte di riferimento, primi fra tutti i genitori.

Gli adulti rappresentano innanzitutto un modello per il bambino, che osserva il modo in cui si comportano e si relazionano con gli animali, per poi riprodurlo.

Interagire per primi in modo attento e gentile con gli animali è quindi fondamentale per poter insegnare il bambino a fare altrettanto, gettando le basi per un rapporto basato sul rispetto e l’empatia.

I genitori dovranno inoltre supervisionare le interazioni tra il bambino e il pet, interrompendo eventuali comportamenti inappropriati e mostrando modalità alternative e corrette di relazionarsi con l’animale.

È inoltre compito degli adulti spiegare al bambino le esigenze dell’animale e coinvolgerlo in esperienze adeguate alla sua età e al suo livello di maturità, così da stimolare la sua naturale curiosità e sperimentare tutti i benefici che una relazione così speciale può offrire.

Articolo della dott.ssa Elisa Silvia Colombo, Psicologa-Psicoterapeuta

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